A Gradisca d’Isonzo Paolo Ferrero ha presentato ieri sera La truffa del debito pubblico, un libro nel quale analizza con grande lucidità l’impressionante dimensione del debito pubblico nazionale. Individuando nella scissione tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia l’origine dell’incredibile accumulo ha evidenziato il fatto che chi ha messo in ginocchio l’Italia non è stato chi sosteneva le politiche dello Stato sociale, bensì chi ha favorito gli speculatori. I tassi d’interesse delle banche private, dalle quali lo Stato “acquista” in denaro, fanno sì che gli enormi “sacrifici” dei lavoratori finiscano tutti nell’unico tritacarne. Le politiche di austerità volute dai governo Monti e successivi, con la giustificazione della mancanza di fondi, hanno aggravato ulteriormente la situazione portandola ai limiti del collasso. Come uscire da questa situazione? Secondo Ferrero la “ricetta Tsipras” dovrebbe essere la base di una piattaforma condivisa da tutta la sinistra europea: un nuovo ruolo della banca europea in modo da abbattere l’enormità dei tassi d’interesse attuali, un investimento sulle politiche del lavoro e del welfare, un sensibile aumento dei salari e un contestuale rilancio dei consumi. Il libro, ricco di testimonianze e di documenti, si può trovare nelle librerie e può essere un ottimo spunto di riflessione e discussione.
non trovate grottesco che proprio una parte politica (quella che ha elargito benefici a pioggia,ammortizzatori sociali, benefit ai nullafacenti, vitto e alloggio ai clandestini) abbia poi il coraggio di lamentarsi del debito pubblico italiano? Ma voi avete le minime nozioni di economia per capire di cosa state parlando? Voi, che ragliate "no ai tagli!" e poi vi lamentate del debito pubblico?
No, guardi, che le minime niozioni di economia non le ha lei. Il debito non deriva dai 35 euro ai richiedenti asilo, tema che la ossessiona giorno e notte, ma dai debiti che gli stati hanno contratto con le banche a causa del fallimento delle stesse per le loro speculazioni. Per quanto riguarda i ragli, mi pare che li facciano gli asini, per cui….