Dall’alto, sguardo verso il Monte Santo |
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Il ponte ferroviario, dalla ciclabile |
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Verso Plave, tutto in ordine |
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Il punto più delicato del percorso |
E’ già percorribile la “ciclabile dell’Isonzo Soča”, tratto da Solkan a Plave. Si tratta di una decina di chilometri, fino all’incirca alla bella chiesetta di Sant’Acazio, dalla quale si può proseguire su strada non molto trafficata fino a Kanal (dietro agli stabilimenti di Anhovo) oppure risalire la montagna fino al passo di Vrholje (circa 400 m slm). Molto belli gli inediti scorci sul nostro fiume, la pista è in via di completamento (segnaletica orizzontale e barriere protettive) fino a circa metà tragitto, dalla parte verso Plava è invece del tutto sistemata. Non è proprio una passeggiata, ci sono diversi saliscendi anche ripidi e in un caso – il passaggio sotto la ferrovia – solo pochi saranno in grado di rimanere in sella. Ma è un ottimo assaggio delle meraviglie che potrebbe offrire al turista slow un percorso dalla sorgente alla foce. Già in questo relativamente breve tratto (comunque certamente uno dei più lunghi tratti di ciclabile senza attraversamenti in tutto il territorio goriziano) è possibile contemplare da un’ottica del tutto nuovo il ponte ferroviario, il santuario di Sveta Gora, le aspre pareti settentrionali del Sabotino. Naturalmente ci si può andare anche a piedi, un paio d’ore andando, altre due tornando, prevedendo in mezzo una sosta rinfrancante per gustare le povere ma ottime trote cucinate in una trentina di modi diversi nella gostilna di Plave. Dalla progettazione alla realizzazione sono trascorsi circa quattro anni, un tempo abbastanza breve per un’opera alquanto complessa. Un po’ delicata sembra essere la manutenzione: il versante del monte è molto friabile e sopratutto dopo le piogge non sarà semplice mantenere la strada in ordine. Già adesso è richiesta molta attenzione, sia per alcuni passaggi molto ripidi che invitano a correre ma sono seguiti da curve molto strette, sia per la ghiaia e i sassi presenti sul selciato. A quando la continuazione della “pista”, verso i monti e soprattutto verso il mare?
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