Vito Dalò ci ricorda oggi un’importante “giornata”…
E’ il 28 aprile, la giornata della sicurezza sul lavoro. Ma quale sicurezza? Oggi non c’è nulla di più insicuro del lavoro. Sono sempre di più quei lavoratori che si alzano la mattina con il dubbio e con la preoccupazione. Tanti si chiedono:”Quanti di noi oggi saranno licenziati? Quanti in esubero? Troverò un altro lavoro? Dovrò emigrare per lavoro?” Molti perdono il lavoro e tanti, lavorando, perdono la vita. Le statistiche internazionali dicono che ogni quindici secondi un operaio muore da lavoro, assassinato dal cosiddetto “incidente sul lavoro”. Quello dell’insicurezza comune è il tema preferito dei politici che scatenano isterie collettive per vincere le elezioni. Pericolo, pericolo, pericolo. Siamo circondati dal pericolo. In ogni angolo è in agguato un ladro, un violentatore, un delinquente, un assassino. Ma gli stessi politici non dicono mai che lavorare è pericoloso; o che è pericoloso attraversare la strada (nel mondo ogni cinque secondi viene investito un pedone dal cosiddetto incidente stradale). E’ pericoloso mangiare(per chi non muore di fame) perchè ci si avvelena con la chimica messa negli alimenti. E’ pericoloso respirare perchè nelle città l’aria pura è come il silenzio, un articolo di lusso. E’ anche pericoloso nascere in buona parte del mondo perchè, dicono i dati ufficiali, ogni tre secondi muore un bambino che non arriverà all’età di tre anni.
Un dato: a Gorizia l'Azienda sanitaria non ha nessun servizio di Medicina del Lavoro. Il polo industriale di questa provincia è Monfalcone. Ma questo dato dovrebbe far riflettere: non esistono posti di lavoro, non esistono lavoratori, non esiste alcun rischio lavorativo nella cd "Città capoluogo"? Come si è potuto verificare nel tempo questa situazione anomala? Anche questo è un segno del declino cittadino! Ma non lamentiamoci, altrimenti ci definiscono piagnoni.
della serie non so quale ma ci sarà pure una ragione: tutto va via da gorizia e solo gli afgani restano….e anche se portati via lontano, tornano…
Il polo industriale di Monfalcone a livello di manodopera negli ultimi anni avrà perso il 30/40% della forza lavoro .a.parte le ditte di trasfertisti,dove lavoro nero,evasione fiscale e contributiva e totale mancanza delle più elementari regole di sicurezza regnano sovrane.Il polo industriale di Pordenone è al collasso completo,Udine si salva con molta fatica.Il Veneto non se la passa per niente bene.L'nica certezza è quella di un'aumento continuo ed esponenziale della disoccupazione soprattutto nelle zone più industrializzate d'Italia,con conseguente aumento di povertà,precarietà e mancanza di sicurezza sul lavoro (ricordiamoci che per un'imprenditore sicurezza vuol dire costi aggiuntivi)Non lamentiamoci solo e sempre di Gorizia,siamo in buona compagnia,visto che questa crisi colpisce dappertutto.
Il lavoro rende liberi? Chi lo disse? Per me è l'esatto opposto, rende schiavi. C'è ancora chi spera in un lavoro fisso o pensione (ahah) leccando i piedi a chi gli da qualche euro per sopravvivere a malapena. Una civiltà sarà libera quando non avrà padroni, ma fin quando ci saranno i lavoratori (schiavi) tutto rimarrà nello status quo. La società è ormai da tempo obsoleta, finita e finta.
Ognuno dovrebbe lavorare per se stesso, magniare quello che semina e collaborare con altre persone che la pensano (più o meno) alla stessa maniera. Dovrebbe esserci una sorta di baratto senza soldi (o con moneta sovrana)… ma tutto questo (utopico?) non è possibile se non parte da ogni singolo individuo, quando ognuno prende la responsabilità diventando sovrano di se stesso.
Buon tutto e buona vita, qualsiasi vogliate che sia. 🙂
Hai l laria di uno con la puzza sotto il naso che si sente superiore agli altri.
Detto da un aninimo che non mi conosce è molto significativo… complimenti, grazie.
Praticamente la decrescita felice.I propositi sarebbero anche buoni,ma con una popolazione mondiale di sette miliardi di persone che entro venti anni diventeranno nove(sempre che non accada qualche guerra o catastrofe cosmica)la vedo un po' dura.Resta il fatto che in queste condizioni la società moderna non può andare avanti ancora per molto.Qualcosa dovrà cambiare,vedremo se in maniera drastica e violenta o in maniera più tranquilla.Di più non so dire,non sono un veggente.
Hai perfettamente ragione Nicola.Con un paio di milioni di euro sul conto corrente la penserei esattamente come te.
Per anonimo delle 01:38
Intanto grazie per la risposta, quello che dici è molto realistico. L'ipotesi guerra per smaltire almeno la metà della popolazione mondiale è (o è stata) parte dell'agenda dei "potenti". Per quanto riguarda la sovrappopolazione mi sento di dire 2 cose:
1) da un lato le risorse che secondo me ci sarebbero per tutti, 7-10 o 20 miliardi di persone che siano… oserei dire che ci sono già queste risorse, solamente che sono assolutamente e volutamente mal distribuite (il costo di un aereo militare potrebbe portare benessere ad un intero stato africano dall'oggi al domani).
2) effettivamente c'è qualcosa che non va, in Italia si fanno pochi figli e in un paese "povero" ne sfornano 5, 6 o più, come succedeva qualche decennio fa anche qui da noi. Questo, secondo il mio modesto punto di vista, è perchè c'è carenza di consapevolezza in ognuno (non entro in argomenti "spirituali" che non serve in questo contesto), poi c'è la fortissima pressione delle religioni (religo – al di sotto delle regole), culturali, sociali, ecc…
In ogni caso mi auguro che non avvenga nessun tipo di guerra, auspico infatti al disarmo mondiale… lo so anche qui c'è un bel po' di utopia! 😉
Buona giornata! :))))
Per aninimo delle 01:43
Sarei ben lieto di mostrarti il mio conto corrente, quando vuoi, indicami giorno e ora, possibilmente in provincia di Gorizia, grazie 🙂
Vorrei ricordare che una certa 'tradizione' tutt'altro che religiosa bensì 'rurale' necessità di tanti figli per coltivare la terra. La Cina è un esempio.
Jonathan Swift, autore dei Viaggi di Gulliver, nel corso del primo '700 scrisse 'Una modesta proposta', un pamphlet satirico nel quale proponeva una soluzione alla fame e sovrapopolazione (in Irlanda): mangiare i bambini.
Su parecchie cose sono d'accordo con te, Nicola,su altre meno.Ora non ho tempo per scrivere le mie osservazioni su questo argomento,appena ne trovo un po' proverò a dire il mio modesto parere .Cordiali saluti.
Grazie! Io le butto li, è bello trovare pensieri e condivisioni in comune, spero di leggerti presto! 🙂 buon 1° maggio… eheh!
ego ipertrofico…Io io io io….
Accidenti ho perso: 3 IO per te ed 1 per me !!! Rivincita… alla prossima volta! ;D
hola! Seguro!!!