Per il week end, ecco un racconto di viaggio di Vito Dalò, sempre disponibile nel condividere le sue esperienze “planetarie” con i lettori. Storie che fanno pensare…
In Ecuador ci sono stato una volta sola, 10 anni fa e ho soggiornato nella foresta amazzonica. Sono stato guidato da una persona del luogo che ha un nome importante, non certo ecuadoregno. Lui, l’esperto della giungla, si chiama Lenin e appartiene all’etnia dei Cofàn che vivono nel Sucumbios nei pressi del lago AGRIO. Era l’unico che aveva studiato del suo villaggio. Lenin mi raccontò che nel 1967 un fiotto di petrolio sgorgò dal lago AGRIO. Poco dopo giunse l’impresa Texaco che si sedette a tavola, tovagliolo al collo e forchetta in mano, facendosi una scorpacciata di petrolio e gas per 25 anni e cagando sulla foresta settantasette milioni di litri di veleno. Gli indigeni non conoscevano la parola INQUINAMENTO. La impararono quando vedevano i pesci morire a pancia in su, quando le lagune d’acqua dolce divennero salate, quando gli alberi sulle rive si seccarono, quando gli animali fuggirono, quando la terra non diede più i suoi frutti, e quando la gente nacque malata. I vari presidenti dell’Ecuador (tutti al di sopra di ogni sospetto corruttivo) collaborarono a questo compito, applaudito dai pubblicisti che lo esaltarono e sostenuto dai giornalisti che parlarono di ricchezza nazionale. Gli avvocati lo difesero e gli esperti lo giustificarono aiutati dagli scienziati che lo assolsero. L’unico che si oppose fu lo Shamàn del villaggio che invocò gli spiriti della giungla contro il progetto con molta resistenza, un giorno si inoltrò nella foresta per fare dei rituali di scongiuro ma non ritornò mai più, scomparve per sempre.
Bella. Io credo che gli spiriti della giungla invocati dallo sciamano avranno trovato o troveranno il loro modo di rispondere alle invocazioni. Con i loro tempi immemorabile che non sono quelli della uomo, fugaci, ma quelli della natura e del cosmo. Attendiamo con fiducia e ottimismo.
Terre depredate, aria insalubre, soprusi perpretati verso popoli che vivono nella Natura in nome della "civilizzazione", mi fa venire in mente il film "Istinto Primordiale".
Buona giornata primaverile 🙂