Insomma, riassumendo. Un Parlamento eletto con un sistema di voto ritenuto non costituzionale dalla Consulta sta per votare la fiducia su una nuova legge elettorale, richiesta da un Governo formato da una coalizione del tutto diversa da quella indicata dagli elettori, con un Premier non votato da nessuno che “ha fatto le scarpe” al predecessore nominato dal presidente della Repubblica con un mandato a tempo di stretta emergenza. Lo stesso Parlamento, se i “sì” (come pressoché certo) prevarranno, ancorché diviso da un sempre più squallido “tutti contro tutti”, sarà chiamato a ratificare anche riforme costituzionali sempre più complesse e ad avviare il paese sulla strada di referendum confermativi dall’unico esito certo, quello di provocare un ulteriore allontanamento della “cente” dagli ambiti fondamentali della democrazia rappresentativa. L’emergenza democratica c’è tutta, insieme alle grandi preoccupazioni che accompagnano un momento veramente delicato per l’Italia, per l’Europa e per il Mondo…
Articolo che condivido in tutte le sue parti.quello di cui ci si dimentica è il pressoché totale menefreghismo da parte della maggioranza della popolazione di fronte a questo attacco alla costituzione e alla democrazia.Non è il sistema partitocratico,la corruzione e altre amenità del genere che dobbiamo combattere,ma la nostra ignoranza il nostro menefreghismo e la nostra mediocrità morale.Questi sono i nostri peggiori nemici.Alla fine dipende tutto da noi.Ogni popolo ha il governo che si merita.
Patetici gli ex "comunisti", incapaci di difendere a fronte alta quei principi costituzionali che pomposamente rievocavano nei rituali commemorativi. Ora usciranno dall'aula tra gli sberleffi dei renziani vincitori, gli stessi che hanno allevato con spirito di servizio al più forte. Aveva ragione Moretti quando commentava le caratteristiche dei dirigenti del Partito, poi trasformato in Ditta e, ora, in Clan. E sul menefreghismo diffuso concordo perfettamente!