Che a Genova ci sia stata tortura lo sapevano tutti.
Era evidente nel 2001, a coloro che si erano trovati a transitare per la periferia e il centro del capoluogo ligure; non poteva non essere evidente a chi stava nella “cabina di regia” delle forze dell'”ordine”; era logico che sapesse tutto anche il Governo, irregolarmente rappresentato nella stessa stanza dei bottoni dall’allora ministro Fini, che mai fece ammenda del suo comportamento in quell’occasione.
La vera sorpresa quindi non sta certo nell’Europa che 14 anni dopo riempie il vuoto del reato di tortura non presente nell’ordinamento giuridico italiano. Lo stupore ci fu quando le sentenze diedero ragione alle vittime, ma i colpevoli furono puniti con pene irrisorie; quando un film intenso e ben documentato come “Diaz” attraversò la sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica italiana. Soprattutto l’amaro sconcerto si diffuse tra i “reduci” di quei terribili giorni quando il premier Letta nominò De Gennaro, “mente” delle operazioni di Genova, presidente di Finmeccanica. A dire il vero molti sul momento pensarono a un caso di omonimia, ritenendo impossibile il trasferimento di un capo della polizia alla testa di un settore così radicalmente diverso. Invece furono smentiti dai fatti e lui, De Gennaro è ancora lì, difeso anche dalla bufera europea da un Renzi compiacente, da quasi tutto il partito Democratico e dalla “nostra” Debora Serracchiani che avvia un nuovo modo di concepire la memoria e le memorie, senza dubbio originale ma assai pericoloso: la condanna morale riguarda la coscienza individuale e non implica alcuna sanzione dal punto di vista pubblico.
Come a dire che chi è riconosciuto responsabile di una violenza ingiustificata perpetrata a nome dello Stato, se la deve vedere soltanto con la propria coscienza: il che implica o la colpevolezza dello Stato e la conseguente assoluzione pubblica del “capo” che avrebbe solo “obbedito agli ordini” oppure la cancellazione della valenza pubblica del reato, con buona pace delle vittime costrette a vedere il loro principale carnefice in un posto chiave dell’economia nazionale. Proprio un bel modo di fare memoria!
ab
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i fatti sono evidenti e clamorosi: il Presidente della Repubblica o Renzi avrebbero dovuto chiedere scusa a nome dello Stato per quello che è successo.
non solo non sta andando così ma i responsabili vengono promossi e non rimossi proprio per dire che va bene quel che è stato fatto alla Diaz e a Bolzaneto e la prossima volta si continuerà a fare così.
quello di Renzi e di Serracchiani è un avvertimento per tutti…
Serracchiani non si smentisce: certamente c'era stata da parte di molti (pure io) una valutazione superficiale ed essenziamente sbagliata di un intervento "emozionante" e ben costruito per lanciare sulla scena mediatica una giovine (dimostra sempre meno anni di quelli che realmente ha -beata lei!) che poi avrebbe fatto carriera.
Sembra che in italia la classe politica si sia ringiovanita solo all'anagrafe.Dei cosiddetti"vecchi " hanno ereditato solo il peggio. Personaggi come Andreotti non erano certamente degli stinchi di santo,ma avevano almeno il dono del pragmatismo ed un'elevata esperienza diplomatica.Oggi ci ritroviamo una classe politica di giovani saccenti,petulanti,arroganti,con scarsa preparazione e diplomaticamente nulli.Credo che purtroppo rappresentino buona parte della società italiana attuale.Sono poco ottimista per il futuro.
Naturalmente la "coscienza individuale" vale solo per De Gennaro, perchè se qualsiasi dipendente della scuola compie un gesto che non va bene ai potenti, paga subito in solido, anche se ha obbedito alla sua coscienza. Così il prof. Zotti che ha rimosso un crocefisso dalla classe sta 15 giorni senza stipendio, mentre De Gennaro che fa massacrare gente che dorme alla Diaz diventa dirigente di industria.
Siete come sempre interessanti, perché affrontate e poi approfondite questi temi, poco noti alla pubblica opinione, nonostante l'eco avuta allora dai fatti avvenuti alla Diaz di Genova, allora il Ministro dell'Interno era Claudio Scajola, che in una intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, dopo la sentenza di condanna all'Italia per tortura da parte del Tribunale Europeo, non intende scusarsi con chicchessia, e peraltro analizza i fatti asserendo che i piani di sicurezza del G8 egli li avrebbe solo eseguiti, papale papale, così come essi risultavano predisposti dal Ministro dell'Interno del precedente governo di centro sinistra Enzo Bianco. E.Bianco quindi con utile fermezza polemizza con C. Scaloja su tale modo di spiegare la verità storica.
Che dire ce n'è per tutti, meno che per i poveri anti G8 che si son presi le manganellate sulle costole ed in testa.
Renzi naturalmente dal governo, solo contrario il bravo Orfini, ringrazia il dirigente della polizia all'epoca dei fatti, con la nomina a dirigente di Finmeccanica.
Non ho più parole. Spero che anche la Vostra Governatora dica al più presto la sua considerazione sul caso, vista la sua costante presenza nelle TV nazionali e private.
Buona serata. Anonymus de Anonymis
Serracchiani sta con Renzi. Spot e stop.
Uno può immaginarsi qualsiasi cosa da una risposta così lapidaria, tra spot e stop, la invito ad essere più esplicita.
Spot e Stop: Serracchiani è tutta qui. Promozione di sè, senza se e senza ma (nessun confronto che possa ostacolare il raggiungimento dei propri obiettivi).
Aspettiamo tutti con impazienza il passaggio di silvio Berlusconi al PD,ormai i tempi sono maturi.
Una rimpatriata: con il vecchio D'Alema, il caro Veltroni, tante belle renzine … e poi il nipotino che sta facendo proprio bene il proprio compito (l'alllievo di un tempo ha superato il maestro). Ma guarda, c'è anche Bersani che sta pettinando le bambole!
Un vero quadretto.
peccato che al top s ci sia solo il suo caro leader.
Direi più che un vero quadretto, un vero squadrone, da Pittella sino alla Meloni, passando per Pravji Secktor & Nato Company. Speriamo comunque in bene.
Cmq questi hanno devastato una città, alla fine gli unici condannati son stati i poliziotti… che paese ridicolo
zotti dovevano destituirlo, processarlo e incarcerarlo
Dovevano condannare De Gennaro. punto
Ricordo benissimo i fantomatici black block che devastavano Genova in tutta tranquillità,anche perché nessuno ha impedito loro di farlo(anzi).
Appunto. I black blok indisturbati e i manifestanti pestati, sotto la regia di De Gennaro. Tiri lei le conclusioni