Si discute in tutta Italia sulla “buona scuola”. Anche su questo blog si apre il confronto, con il seguente contributo di Dario Stasi, uomo di scuola, direttore del periodico Isonzo Soča
Oggi il Senato ha detto sì alla “buona scuola”. Proteste e urla di manifestanti in piazza, contestato anche Mineo che ha votato no alla fiducia. Su questa legge c’è stato anche uno sciopero importante mesi fa, con una grande partecipazione soprattutto di insegnanti ma anche di studenti e genitori. Non ricordo di aver visto tanto coinvolgimento e partecipazione neanche al tempo della riforma Berlinguer, poi
naufragata.
La scuola è di sinistra, è un enorme contenitori di voti, eppure…
Renzi è quello che è, e non piace, per come si atteggia, per come evita il dialogo. Ma mi fermo qui, e sulla scuola veramente non capisco gli insegnanti. Verranno assunti più di centomila precari (mi pare una cosa grossa), 500 euro per l’aggiornamento culturale, massimo 25 alunni per classe…
Non si vuole la valutazione? Ma c’è sempre, comunque. Il preside sarà un “nazista”. Ma perchè? Chi lo dice?
Secondo me si doveva chiedere più soldi, il rinnovo del contratto e il ristabilimento degli scatti di anzianità. E basta. Invece i sindacati hanno brillato per assenza. E meno male che c’è stata la sentenza (un’altra) della Consulta.
Insomma, non sono l’ultimo in quanto a informazioni sulla scuola, e ho fatto anche il maestro. Però non so spiegarmi l’incazzatura degli insegnanti. Meriterebbe soffermarsi un po’. E qualcuno potrebbe spiegare.
Dario Stasi
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