C’è un evidente equivoco in tutto ciò che sta accadendo a Gorizia e soprattutto nella formazione di un’opinione pubblica. Le domande dalle quali si procede, spesso anche in molti commenti su questo blog, riguarda la “giustizia”: è giusto che le persone vengano dall’Afghanstan o dal Pakistan in città? è giusto che si fermino solo a Gorizia e non nei Comuni limitrofi? è giusto che siano solo maschi, che usino il telefonino, che preghino e osservino le loro prescrizioni religiose?
A questo ordine di interrogativi si possono dare risposte molto diverse, ma tutte eludono quello che messer Woland nel Maestro e Margherita chiamava “il fatto”, cioè un qualcosa di estremamente ostinato e inamovibile. In altre parole, comunque la si pensi sulla questione delle migrazioni dei popoli, “il fatto” è che le persone ci sono, che centinaia di loro non rientrano nelle convenzioni stabilite dalla prefettura, che hanno il diritto di chiedere lo status di rifugiati, che hanno fame e che non hanno un tetto sotto il quale ripararsi dalla pioggia.
Questo è “il fatto” e ad esso occorre dare una risposta: non se è giusto che siano in un luogo invece che in un altro, ma come gestire la situazione così come è. Quindi, a meno che non si voglia dare credito all’assurda affermazione di qualche autorevole cittadino secondo il quale i profughi vengono a Gorizia perché sono stati accolti nella tendopoli di via Brass nello scorso settembre, prendere in considerazione il fatto impone la necessità di trovare soluzioni di accoglienza degne di questo nome. Le istituzioni – Comune e Prefettura in primis – preso atto, volente o nolente, che le persone ci sono e che per le leggi attualmente vigenti (per fortuna, ndr) non possono essere costrette ad andarsene, devono essere in prima fila nella ricerca, individuazione e sistemazione di alloggi d’emergenza consoni alla dignità e al diritto degli esseri umani.
Quello che è accaduto ieri ha dell’incredibile: le associazioni di volontariato assumono il ruolo di una specie di sindacato dei richiedenti asilo, contrattano faticosamente con gli organi competenti la disponibilità di alloggi confortevoli, perdono la loro battaglia e un centinaio di persone finisce la giornata cercando di dormire nell’umida e malsana galleria Bombi. In una situazione politica, sociale e civile “normale”, dovrebbe accadere l’esatto contrario: gli amministratori dovrebbero fare i salti mortali per risolvere il “fatto” della presenza di tante persone in città, anche rivolgendosi delicatamente e con gratitudine alle associazioni cittadine e ai privati per ottenere da essi aiuto e sostegno, dove gli interventi risultassero deficitari.
E’ proprio un mondo alla rovescia e quello che è accaduto è veramente una vergogna! Questo è il fatto, poi ciascuno su tutto il resto può rimanere della propria opinione…
Hai ragione è veramente una vergogna ,soprattutto per il Friuli che è stato un popolo di emigranti!
L'altro giorno ne sono arrivati altri 100, dicono che ce ne sono altri in riva all'Isonzo (sull'isolotto).
Ieri sera sono stati dirottati durante il diluvio sotto la galleria Bombi (Piccolo di oggi in prima pagina).
La soluzione potrebbe essere l'ex ospedale, è chiuso da soli 7 anni, non dovrebbe essere mal messo. L'associazione Nazionale Alpini si è detta disponibile ad intervenire, e, si sa, se si muovono loro nulla li ferma.
Potrebbe essere un idea anche il Palazzo della Provincia, se dovesse essere abolita, a che servirebbe?
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Inoltre:
se la giunta comunale non riesce a fare fronte al problema epocale, c'è anche una Provincia – ancora – e una forte giunta regionale, che anziché cercare di scaricare i richiedenti asilo dall'amico Zaja, potrebbe cercare di trovare una soluzione…
Oltre chiaramente all'opposizione del Comune di Gorizia.
Di emigranti e di lavoratori(giusto per precisare)
Uno Stato inesistente che campa sul volontariato. Uno pseudo-volontario che lucra sullo Stato. Tutti felici, ma quanto potrà durare? Tito, magistrato di Udine che parla di allarme sociale, ma nessuno lo ascolta! Non si conosce neanche il numero dei migranti, figurarsi se c'è il tempo per far qualche cosa.
Ma la Mogherini non era stata un riconoscimento per questa italietta, guidata da premier simpatici (dalle barzellette un poco spinte alle battute fulminanti) ma inconcludenti.
L'unica possibilità che resta ai giovani è … emigrare!
discorso francamente di una semplicità imbarazzante, quasi fanciullesco.
Se domani mettiamo delle belle barriere, come sarebbe auspicabile, e li rimandiamo a casa loro o in qualche altro stato, il "fatto" sarebbe che questi clandestini sono stati giustamente respinti. Trovo veramente stupido confondere cause (buonismo e frontiere aperte) con conseguenze (invasione di clandestini).
è un "fatto" che questi clandestini portino miseria e criminalità (hanno violentato una disabile a Torino, vergognatevi).
è un "fatto" che il vostro governo buonista spenda 35 euro al giorno per ciascuno di questi clandestini, mentre per gli italiani nulla. E' un fatto che una donna si sia suicidata a bologna perchè le avevano staccato la luce, lei che viveva con due figli. Era Italiana, non africana, e quindi non contava nulla.
A parte i commenti soliti di qui sopra, il fatto reale è che le istituzioni e la politica o non vogliono o non sanno fare nulla, siamo totalmente sgovernati e privi di ogni rappresentanza. I volontari dovrebbero entrare in giunta comunale o a fare i prefetti, giunta e prefettura a dare da mangiare ai richiedenti asilo. Questo sarebbe il mondo giusto e sicuramente meglio amministrato, ma viviamo nel mondo di papalla, dove invece di fare, le autorità sono in stato comatoso.
giusto la politica dovrebbe fare qualcosa, così come fanno in tutti i paesi civili: TENERE FUORI I CLANDESTINI. Far rispettare la Legge
… che hanno il diritto di chiedere lo status di rifugiati? Questo ancora è da accertare, no? Che abbiano fame e bisogno di un tetto sopra la testa è invece indiscutibile. In ogni caso il problema non è del Comune, il problema è dello Stato italiano. Se non sei in grado di ospitare con dignità le persone, e mi sembra che proprio non lo siamo, anche perché non riusciamo a risolvere ben altri problemi interni, allora non apri la porta di casa, che è meglio. Siamo in Europa, certo, ma io richiedenti asilo non ne vedo a cento metri da qua!
Se volete entrare in giunta comunale fate una lista e presentatevi alle prossime elezioni comunali(e buona fortuna).Se vuole dare da mangiare ai profughi(non mi sembra che patiscano la fame) si dia da fare da dietro i fornelli di casa sua.
Guardi che è esattamente quello che si sta facendo: dietro ai fornelli di casa propria, perchè le istituzioni non sono in grado di mettere a disposizione alcuna struttura dotata di cucina.