Gran lezione di vita, ieri sera al Kulturni dom di Gorizia, nell’ambito di un progetto europeo sulla cooperazione e sulle minoranze culturali e linguistiche nell’arco alpino, raccontato in mattinata dai suoi protagonisti, provenienti da Belluno, Klagenfurt, Nova Gorica, Monfalcone e Gorizia, coordinati da Lucio Gregoretti e Igor Komel. Moni Ovadia ha parlato per oltre mezz’ora del nostro essere “umani”, appartenenti a un’unica specie che si è caratterizzata nel mondo grazie agli spostamenti e alle migrazioni, “dal cuore dell’Africa” a tutti gli angoli della Terra”. Ha sottolineato come l’incontro con l’altro è la condizione per la generazione della Cultura, così come il rifiuto e la paura dell’altro portano la persecuzione e l’annientamento. Dopo aver reso omaggio alla sofferenza del popolo sloveno tra le due guerre mondiali, ha evidenziato come sia possibile credere in un futuro di accoglienza e reciproca integrazione fra i popoli e le nazioni: “chi avrebbe mai potuto pensare all’eliminazione dei confini tra Stati che per secoli si sono combattuti? Eppure in Europa è accaduto e potrebbe continuare ad accadere se il vecchio Continente non si unisce solo sugli interessi economici di pochi ma sulla creazione di una realtà nella quale ciascuno si possa sentire veramente a casa propria”. Sia chi è stanziale, sia chi è nomade per scelta o – come accade purtroppo quasi sempre – per necessità. E il razzismo? E chi pregiudizialmente è chiuso ala conoscenza e all’accoglienza dell’altro? Chi contesta il diritto di migrare a chi ha fame o fugge dalle guerre? “E’ uno rimasto indietro di 40mila anni nell’evoluzione della specie homo sapiens sapiens!” O uno che ha dimenticato che lo stesso mito fondatore dell’Italia – raccontato da Virgilio nell’Eneide – è basato sull’incontro tra profughi troiani fuggiti dalla guerra e abitanti delle antichissime colline laziali…
L’incontro è stato notevolmente arricchito dall’introduzione musicale con le canzoni in lingua slovena, italiana, croata e inglese di Tatjana Mihel e con la parte conclusiva dedicata alla musica klezmer e rom dalla straordinaria coppia pianoforte/tromba di Mauro Costantini e Giorgio Parisi.
Francia e Germania hanno sbarrato le frontiere.
L' Europa si sta sgretolando, fallita.
Le crepe si fanno fragili e le serpi scaltre si annideranno all interno, facendo crollare ciò che non aveva fondamenta solide.
I migranti sofferenti, che non sono affatto quelle serpi, sia chiaro, troveranno l' inferno che hanno lasciato, e ad essi ci aggregheremo anche noi, nella stessa sorte, perxhè non abbiamo vigilato.
Grazie per questo post che è davvero una lezione di vita!Lo condivido nel mio blog ,grazie.Olgica
Inserisco qui le mie riflessioni, perché Moni Ovadia è un grande e perché i commenti ad altri post sullo stesso tema sono già…discretamente ricchi di fastidiosi insulti tra opposte fazioni. Non sono fascista; non sono leghista; non sono renzista; non sono del Forum. Sono comunista. Alla tendopoli allestita a suo tempo in Via Italico Brass ho portato mutande, magliette, asciugamani, come allora suggerito dal presidente della provincia Gherghetta. Però…
Però io ho visto i volti di tanti bambini, e dei loro genitori, che fuggivano dalla guerra ( ex Yugoslavia ) o dalla miseria ( Albania ). Se li confronto coi giovanotti afghani e pakistani ospiti a Gorizia, questi ultimi mi appaiono come una scanzonata comitiva in gita.
Però, quando penso all'infamia decisa da questo governo di comprendere nel calcolo dell'ISEE anche le pensioni di invalidità civile e di accompagnamento, o vengo a sapere che agli alunni disabili vengono drasticamente ridotte le ore di sostegno o i supporti educativi scolastici od extrascolastici e, contemporaneamente, che è fatto obbligo ai comuni di assicurare la presenza di educatori a tutti i minori stranieri non accompagnati ( sedicenni, diciassettenni certo più " scafati " di me, che di anni ne ho molti di più ), allora ho come l'impressione che qualcosa non quadri. Lo so, certo, che si tratta di capitoli di spesa diversi, ma questa motivazione non mi rassicura.
Sono, innatamente, per la solidarietà e per l'integrazione. Ma mi ritrovo anche ad essere perplesso.
Cordiali saluti. Giorgio M.
Sono perplesso anch'io. Ho l'impressione che molti si prodighino nel limite delle proprie possibilità ma che si siano alcuni che gestiscono "a proprio interesse" la cd emergenza quotidiana. E lo stato sociale e la solidarietà sono diventati solo fumo e slogan abilmente manipolati da chi predica bene ma agisce male.
dati oggettivi ed impietosi che tutti gli xenofanatici dovrebbero leggere: http://www.ilgiornale.it/news/politica/i-5-falsi-luoghi-comuni-buonismo-ad-oltranza-1140415.html
ma pensi veramente che qualcono che legge questo blog vada poi a leggersi gli articoli che segnali?
La conoscenza è anche fonte di libertà. Confrontare le idee è un esercizio difficile. Molti non ce la fanno.
Il classico xenofilo indottrinato a cui è proibito leggere giornali nemici del partito. Paura di dover aprire gli occhi e capire che tutta la vostra folle ideologia sta distruggendo l'Italia?
http://www.rischiocalcolato.it/2015/06/non-e-un-bello-spettacolo-ma-e-uno-spettacolo-necessario.html
Articolo interessante.
http://it.sputniknews.com/italia/20150615/562157.html
Occorre andare molto ad est per leggere qualche articolo serio e veritiero.
“Mi spiace che l’apprezzamento nei confronti del prefetto Zappalorto rivoltogli dal Ministero dell’Interno, da me perfettamente condiviso, gli abbia valso il trasferimento a Udine, piazza più importante, ma in questo momento meno in prima linea rispetto a Gorizia. La città ha bisogno di un prefetto intransigente e mi auguro che il nuovo metta in campo la necessaria determinazione per difendere la città da questo flusso migratorio che è ormai diventato un’invasione”.
Romoli
“Il nuovo prefetto di Gorizia, Isabella Alberti, è al suo primo incarico e proviene da un’esperienza amministrativa nell’ambito dei servizi per l’immigrazione. Troverà a Gorizia una città fiaccata e avvilita dall’oltraggio che le riservano le istituzioni pubbliche regionali e statali. I ripetuti appelli del sindaco Romoli di adottare provvedimenti per arginare l’invasione sono puntualmente caduti nel vuoto. Mentre si ripetono noiose le stucchevoli rassicurazioni di chi con i numeri cerca di confutare la drammatica realtà cittadina.”
Covaz