Si conclude il festival della sceneggiatura Amidei, con grande successo in termini di alta qualità delle proposte e di ampia positiva risposta del pubblico. Si tratta indubbiamente di un grande momento di cultura che pone Gorizia al centro dell’attenzione di specialisti e amanti del cinema, a livello internazionale. L’augurio è che riceva un maggior sostegno da parte dei finanziatori regionali e locali, dal momento che veramente la città ha bisogno di queste esperienze tanto importanti.
Se si scorre il calendario, ci si accorge che il territorio offre molte altre opportunità a chi ama la riflessione sul passato e sul presente. All’inizio di giugno c’è stata la rassegna multimediale Invisiblecities, evento eccezionale che ha portato in zona artisti e appassionati provenienti da tutta Europa, purtroppo passato un po’ in sordina in ambito locale. Poco dopo metà maggio E’ Storia si è dimostrato contenitore ormai consolidato nel panorama regionale e ultraregionale, con ospiti illustri quali Zygmund Baumann e Roberto Saviano, con qualificata partecipazione. Nonostante i tempi di magra e di grandi tagli nel settore, sono andate molto bene le stagioni teatrali, in particolare quella del Kulturni dom di Gorizia che ha registrato un sensibile aumento di presenze di pubblico, segno di una positiva resistenza culturale al degrado economico portato dalla crisi generale. Molto partecipate e di grande impatto le rassegne cinematografiche tematiche, come anzitutto la proposta di Montifilm che grazie alla mediazione del Club Alpino Italiano porta a Gorizia un pezzetto del bellissimo festival della montagna di Trento o quella di Sos Rosa con la presentazione di film per lo più sconosciuti al grande pubblico dedicati alla condizione della donna. Si possono aggiungere le rassegne musicali e il folklore, legati al territorio da lunga e gloriosa tradizione, oltre alle proposte offerte in vari luoghi della città, non ultime le iniziative del Forum per Gorizia, soprattutto la rassegna “Novecento inedito” che consente di scoprire pagine nascoste della vita culturale e politica del territorio. Peccato davvero che non si ripeta il festival vegetariano, che nelle scorse edizioni settembrine aveva dimostrato efficacemente come sia possibile unire Cultura con la C maiuscola e aggregazione di massa intorno a una gastronomia ed enologia legate ad una specifica visione del mondo. Oltre agli aspetti che coinvolgono il grande pubblico, ce ne sono altri meno noti, quelli legati alle persone che portano in alto il nome di Gorizia a livello scientifico e sociale: tra esse una menzione la meritano alcuni progetti che sono stati segnalati e presentati perfino all’Expo di Milano.
Tutto questo per dire che a Gorizia non c’è solo desolazione e carenza progettuale, al contrario di punti di partenza validi ce ne sono, eccome, ma devono essere valorizzati e ampliati. Una scelta è ormai irrinunciabile, per tutti: pensare in grande e dare a tutti questi eventi una valenza inter-nazionale, costruendoli insieme con le realtà culturali di Nova Gorica, anch’esse particolarmente vivaci, soprattutto per ciò che concerne l’attenzione al mondo giovanile. Per usare uno slogan obiettivamente abusato, è una delle strade per fare di questo territorio se non il centro, almeno uno dei punti focali della nuova Europa.
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Il festival Amidei è una vera chicca. Al pomeriggio la retrospettiva del granissimo regista basco Alex de la Iglesia ci ha fatto conoscere film con tematiche forti e decise. Odio e amore, perdono e vendetta, ma soprattutto comprensione e forza dell'eros. Un grande cineasta con idee forti e approfondite, che forse non tutti conoscevano, almeno per i film non distribuiti in Italia. Per me è stata una vera e propria scoperta, molto coinvolgente. I dibattiti sono stati interessanti, i ragazzi protagonisti nella gestione e con lavori notevoli come la messa in onda dei filmati famigliari che ci hanno restituito la Gorizia degli anni 50/60, piena di gente e di partecipazione alle iniziative pubbliche. Una vera eccellenza fatta da gente competente ed esperta di cui Gorizia non può fare a meno. adg