70 anni dopo le esplosioni delle due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, un’ottantina di persone ha commemorato tali eventi davanti alla base Usaf di Aviano che custodisce tuttora ordigni ben più potenti rispetto a quelli che hanno annientato le due città giapponesi. L’iniziativa, proposta per il settimo anno consecutivo dall’associazione Beati i costruttori di pace, ha concluso anche il percorso di “Pace in bici” che ha consentito a trenta ciclisti di attraversare parte del Veneto e del Friuli incontrando amministratori e cittadini sul tema della pace.
Il motivo conduttore dell’incontro è stato il richiamo alle parole di papa Francesco, che negli ultimi giorni si è riferito due volte esplicitamente al termine guerra.
Ha detto infatti che “l’unica guerra vinta è quella che non è mai iniziata” e che “il respingimento degli immigrati è un atto di guerra”. Sono parole forti, che i presenti hanno applaudito lungamente, convinti del loro significato ma anche consapevoli dell’impegno da esse sotteso.
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