Sarà pure un simbolo, ma in tempo di linguaggi fin troppo espliciti anche un simbolo può essere particolarmente efficace.
La marcia a piedi nudi, ieri pomeriggio a Gorizia e in molte altre città d’Italia, ha indicato la parte dalla quale vorrebbero stare quelli che hanno camminato. Dalla parte e soprattutto insieme a chi non può permettersi di togliere e mettere le scarpe a proprio piacimento, ma deve affrontare viaggi interminabili e pieni di rischi spesso a piedi nudi o con le calzature in disfacimento.
Se per un istante si tralasciassero i toni polemici e si incontrassero veramente le persone, i richiedenti asilo di Gorizia potrebbero essere insegnanti di vita. C’è chi è fuggito per evitare di essere arruolato da terroristi ed essere costretto a far del male ad altra gente. C’è chi ha negli occhi e sul corpo le cicatrici di violenze tremende. C’è chi guarda avanti, con speranza in un nuovo futuro. C’è chi ha affrontato peripezie da odissea. E quasi tutti adesso sperimentano l’asprezza delle notti goriziane, all’addiaccio e i pericoli del fiume vicino. Perché non lasciare che la loro voce e il loro racconto raggiungano le nostre orecchie e il nostro cuore? Perché non chiedere direttamente a loro i continui interrogativi suscitati dalla diffidenza cieca: perché solo uomini giovani? Perché non sono rimasti a casa loro a difendere le spose e i figli? Perché sono venuti proprio a Gorizia? A ognuna di queste domande corrispondono tante risposte, certamente più vere di qualunque illazione “sparata” a partire non solo dalla non conoscenza, ma anche dal rifiuto a incontrare degli esseri umani in quanto tali.
Rimesse le calze e le scarpe, il simbolo ora si deve trasformare in solidarietà: dalla parte della persona, della tutela dei Diritti, della libera circolazione degli esseri umani, dell’abbattimento di tutti i muri.
ab
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Bisogna sentire il suono di tutte le campane.Ascoltare in continuazione quelle dei boccaloni buonisti a lungo andare rimbecillisce anche chi ha il cervello che funziona le orecchie che sentono e gli occhi che vedono.Buona lettura.
Diciamoci la verità, onestamente: tolti gli afghani e pakistani, eravamo quattro gatti. La stragrande maggioranza dei cittadini è infastidita dalla presenza di questa allegra brigata di giovani, dall'aspetto non sofferente, a dire il vero. Nel migliore dei casi, li sopporta e se ne frega. E non datemi del fascista, perché io c'ero.
In effetti se il fine era incrementare il turismo in questa sonnacchiosa città,devo ammettere che ci sono riusciti,l'unico problema sta nel fatto che i turisti normali spendono e fanno girare soldi,mentre i ben curati giovinotti costano 35 euro al giorno(1085 euro al mese,quasi la paga di un operaio che si fa il mazzo 40 ore alla settimana)Meglio lasciar stare afghani e pachistani e puntare sui giapponesi.
Allora puntate sul turismo di elite. Certo che non avendo uno straccio di programma di rilancio della città, con tutto chiuso, senza giovani, senza industrie, e anche quelle poche che c'erano per le quali non avete fatto nulla, mi pare francamente che molti giapponesi non verranno. Casomai cinesi che compreranno quello che rimane della città.
Eravamo 300 persone. Poche? tante? non so, giudichi lei. per quanto riguarda l'aspetto degli afgani e pakistani vorrebbe vederli un po' più magri, senza cellulari, che piangono? Saranno già contenti di essere andati via dai loro paesi.
Mah girando il sabato sera tra corso italia e corso verdi di giovani nei locali ne vedo parecchi,a meno che non siano quelli del culot travestiti da infanti.Per quanto riguarda i negozi chiusi,con la crisi sia di paghe che di lavoro non credo che molta gente sia portata a fare shopping sfrenato,considerando anche la classe media ha ormai le pezze al culo anche se non lo vuole ammettere.Se la gente non spende di conseguenza i negozi chiudono.Per le industrie cosa bisogna fare se l'imprenditore decide di delocalizzare?togliere le tasse di stato,e allo stato cosa gli spieghi?Chiedere agli operai di lavorare 60 ore la settimana per 200 euro al mese?(qui mi vengono i dubbi sulla solidarietà pelosa verso i profughi)I cinesi si sono comprati tantissime grandi industrie in europa e le hanno rilanciate,hanno le idee chiare e un'ottima strategia economica a lungo termine,Se proprio devo scegliere meglio i cinesi che i vari fancazzisti islamici,tanti dei quali con ottimi propositi integralisti.
Bravo patriota, venda tutto in oriente. Per quanto riguarda il resto vedo che qui possono fare di tutto, spopolare la città, chiudere industrie, lasciare la collina del castello in malora, non fare progetti di alcun genere che a voi va bene lo stesso, e dopo dite che gli islamici sono fancazzisti?
L'imprenditoria qui in italia si basa tutta sui privati servizi compresi.Per attrarre investimenti certamente bisogna avere delle infrastutture nuove ed adeguate ai tempiCon la spending rewiew ora gli enti locali devono rendere conto anche dell'aquisto della carta igienica.Consideriamo poi che i grandi(???) industriali italiani appena hanno potuto hanno venduto tutto a francesi,inglesi,americani ecc..ecc..che a loro volta si sono completamente disfatti delle industrie appena comprate per non aver più problemi di concorrenza.Le casse degli enti locali sono tutte in rosso,e ora qualcuno pretende anche che si sobbarchino l'onere del mantenimento di moltitudini di immigrati.Prima di parlare a vanvera si studino alcuni fondamentali dell'economia(brutta e cattiva quanto si vuole,ma tant'è che per ora ce la dobbiamo tenere)Ripeto,piuttosto che qualche pseudo imprenditore amico degli amici che prende finanziamenti e dopo chiude tutto e se la da a gambe,meglio i cinesi(non quelli dei negozietti eh) dico quelli che ad esempio hanno rilanciato la Volvo e hanno mantenuto gli stabilimenti in Svezia e nel resto d'Europa.
Contento tu, sarà bello vederti in marcia con la bandiera rossa.
Se tu preferisci marciare con quella marrone……..Strano però,quando parli di cinesi sembra che diventino razzisti anche i buonisti più convinti.