Come minimo la si può definire miopia.
Fino a non molti giorni fa autorevoli (si fa per dire) esponenti della maggioranza in Consiglio Comunale sostenevano che centinaia di richiedenti asilo provenienti soprattutto da Afghanistan e Pakistan venivano a Gorizia perché attratti dall’accoglienza nella tendopoli allestita per iniziativa della Provincia in Via Brass.
Nelle ultime campagne elettorali, a tutti i livelli, l’argomento migrazioni era all’ultimo posto delle agende e certamente non è stata data alcuna attenzione alle fin troppo facili previsioni seguite alla destabilizzazione di buona parte dell’area nord-africana e del medio oriente. Si aggiunga la cronica rotta dei più poveri dei poveri, in fuga dalla fame dominante nei paesi del Sahara e subsahariani e si ha un quadro come minimo preoccupante della situazione.
Che fare? Quella che fino a un anno fa avrebbe potuto essere una domanda politica, l’avvio della ricerca di soluzioni condivise a livello europeo, oggi si pone invece come una drammatica urgenza che di fatto ha già spaccato in due l’Europa. Da una parte c’è chi è direttamente coinvolto in un biblico spostamento di popolo e reagisce con la linea dura del respingimento sulla linea di frontiera; dall’altra chi ancora non ha subito in pieno la pressione di intere colonne di poveri e nel condannare l’uso della violenza non riesce tuttavia a trovare alcuna soluzione umanitaria alternativa.
In tutti i casi finalmente almeno si è trovato il punto della discussione. Finora il dibattito era incentrato sulla domanda se accogliere o meno i nuovi arrivati. Ora, preso drammaticamente atto che essi vengono indipendentemente dalla risposta, la questione è come fare di fronte a questa sempre più numerosa massa di esseri umani alla ricerca di pace e di pane. E purtroppo emerge chiaramente che le uniche possibili soluzioni sono due, la linea Orban di respingimento coatto, con tutte le conseguenze che si possono immaginare in termini di vite umane e di venti di guerra totale; oppure la linea della gestione dei flussi migratori, con una radicale trasformazione di tutto il sistema delle politiche europee, in relazione al lavoro, all’alloggio e anche ai viaggi della speranza lungo le rotte della tera e dei mari.
Si è ancora in tempo? L’attuale parterre politico europeo è in grado di offrire risposte sistematiche convincenti? Le autorità morali e religiose planetarie sono in grado di offrire strumenti di richiamo alla comune appartenenza al genere umano, andando oltre al generico invito ad accogliere chiunque?
Gli interrogativi sono tanti e sono assillanti. Le immagini colpiscono come pietre l’intelligenza e il cuore. Forse qualcosa, a livello locale, si può anche fare. Anche a Gorizia infatti, nei parchi e sulle rive dell’Isonzo, si avvicina a grandi passi l’autunno.
ab
Ormai amche altri paesi come la croazia ,bulgaria,slovacchia, polonia e repubblica ceca stanno valutando di attuare la linea Orban,visto che non potrebbero fare altrimenti.L'ingresso nella UE ha imposto a loro vincoli economici soffocanti portando questi paesi in una spirale di crisi e disoccupazione,ed ora dovrebbero farsi anche carico di accogliere questa moltitudine umana quando non riescono a sfamare i propri cittadini.Questi piccoli paesi dell'ex blocco comunista dimostrano molto più orgoglio e dignità nazionale che i buffoni tedeschi,francesi e naturalmente italiani che hanno svenduto la loro sovranità.Qui non si tratta più di accogliere,qui si tratta di sapersi difendere.
https://versounmondonuovo.wordpress.com/2015/09/18/come-risolvere-la-crisi-dei-rifugiati-e-la-crisi-siriana/
Articolo con buon senso da vendere.Le soluzioni sarebbero a portata di mano,ma non c'è peggior sordo di colui che non vuol sentire.
E' un blog privato e personale che propone soluzioni che sono tutt'altro a portata di mano…prendiamo queste prime tre, utopiche soluzioni…
Sul sistema di asilo europeo si discute da 20 anni, e mi pare che la situazione sia regredita.
sulleopzioni 1, 2, è quando di più assurdo, e impossibile, è come impedire ai vertici militari usa di progettare la prossima invasione. Si fa prima a svuotare il Mediterraneo con un cucchiaino, (!!!) o a tenerci per mano pregando in girotondo.
La soluzione (oltre a un sistema europeo comune di asilo) è la seguente:
1. unire le forze siriane e kurde contro ISIS;
2. bloccare gli aiuti turco-sauditi a ISIS;
La turchia è un paese terzo sicuro, ricco, potente e spietato,che ha deciso di dare un bel calcio ai profughi.
Partono dalle spiagge mediterranee affollate di turisti (mica dalla Libia!!!)e nemmeno uno straccio di organizzazione internazionale umanitaria si è sprecata ad alzare la manina per avvisare che c'e' gente che sta per finire in mare. Anche i profughi si mettono d' impegno per buttare a mare i propri figli eh…
La Turchia è un paese terzo?Mah mi risulta che faccia parte della NATO di conseguenza alleato sia dell'Europa che degli Stati Uniti.Chissaà forse è proprio grazie a questa alleanza che si può permettere tranquillamente di bombardare civili curdi e deportare letteralmente i siriani che fuggono dalle città occupate dall'ISIS scaraventandoli letteralmente a mare e,se raggiungono la Grecia(che è obbligata ad accoglierli) bene altrimenti che affoghino pure.Oltre a questo sono anche i maggiori finanziatori della feccia terrorista che opera in Siria ed Iraq.rifornendoli di armi e di mercenari ben pagati.Tutto questo avviene nel silenzio più totale da parte della stampa e dell'establishment politico europeo.Dobbiamo acconsentire,far finta di combattere l'isis e tenerci tutti i profughi,perchè in ogni caso potrebbero far comodo per abbassare ulteriormente i salari ,creando altro sfuttamento e sottoccupazione.Possiamo considerara l'nione europea definitivamente scomparsa ,ridotta politicamente ed economicamente a semplice servitù.Per quanto riguarda il fatto che gli americani possano progettare altre invasioni a proprio piacimento nel mediterraneo ci andrei molto cauto,certamente i russi non staranno a guardare visto che non sono armati di fionde e cerbottane.Stessa cosa vale per i cinesi anche se sono un po' più lontani da queste zone.
Non ho scritto 'prossima invasione degli Americani nel mediterraneo' bensi' solamente ''prossima invasione degli americani''. Sento odore di paesi del golfo. Se li possono mangia re in un boccone, tanto ricchi e senza eserciti. Ma pensa anche al Venezuela. Alla Somalia, che galleggia sul petrolio, alla quale gli Us impediscono l autonomia di sfruttamento, e che nel frattempo è gia' nuova colonia di aziende turche. Chi vivra' vedra'.E' un ' ipotesi.
Per quanto riguarda il concetto di paese terzo, si intende 'paese terzo sicuro' anche tempo ran e am ente, per quanto riguarda le normative sullo status di rifugiati.
essendo Daesh uno stato inesistente (solo la stamp a italiana fa largo u so del termine Stato islamico riferendosi a Daesh), Qualunque paese che ufficialmente, attraverso il governo riconosciuto, ne prende le distanze, dovrebbe essere terzo sicuro per Coloro che fuggono perseguitati dai terroristi.
Se invece ci basiamo sulle alleanze presunte e da queste alle alleanze ufficiali, come la Nato, all ora nemmeno l ' Italia puo' essere in alcun modo considerato un paese terzo sicuro.
Cioè,si spieghi,gli americani potrebbero,invadere arabia saudita ed emirati che assieme ad Israele sono i suoi più fedeli alleati in quella zona?Può anche darsi,visto che con il crollo del prezzo del petrolio voluto dagli stessi usa per indebolire(inutilmente)la russia il costo dell'estrazione del petrolio di scisto è diventato esorbitante,ritorcendosi contro di loro.Di certo difficilmente tenteranno di invadere l'iran,paese di oltre 80 milioni di abitanto e con un esercito ben preparato ed equipaggiato,ma anche questo può essere.La paranoia degli USA di perdere il primato del dominio su tutto il mondo sta diventando giorno dopo giorno sempre più pericolosa.