Per quanto riguarda gli avvenimenti di gennaio e dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, quello che lei critica è ciò di cui dovremmo andare fieri, cioè essere ancora in grado di interpretare i fatti e di filtrare le informazioni in maniera critica: nessuno ha “condannato” i vignettisti e da nessuna bocca (di quelle pensanti) è uscita la frase “se la sono cercata” come cerca di far intendere il vostro editoriale. Semplicemente, superata la spinta della “emotività di massa”, ci si è resi conto che no, noi non siamo Charlie. E allo stesso modo speriamo che voi vi rendiate conto che no, non sono gli islamici ad essere bastardi, al di là di qualsiasi patetico tentativo di recuperare un titolo irresponsabile e incosciente come quello che avete sbattuto in prima pagina quest’oggi.
Bisogna che vi rendiate conto che in nome della libertà di stampa e di pensiero non si può offendere un credo intero, fatto di persone come noi e voi, che condannano questi atti, a volte con più veemenza di quanto abbiamo il coraggio di fare noi.
Riguardo le vignette di hebdo,
Francesco disse più o meno:
"se tu offendi mia madre io ti do un pugno".
Forse mi confondo, se mi sbaglio fatelo presente, senza problema
P.S. forse era anche un monito per chi offende la relicione cristiana.
saluti
mauro
Peggio del titolo le spiegazioni semantiche del giorno dopo
corrige
chiedo scusa:
intendevo scrivere :
religione cristiana:
(dovuto alla fretta e al non rileggere)
mauro
vero signor mauro, hebdo è stato estremamente offensivo nei confronti sia dei cristiani che dell islam. Quale fosse il fine ultimo,l' obiettivo finale costruttivo di tanta offensivita' non è dato sapere.
Quale valore e quale arricchimento abbiano portato non è chiaro.Per riprendere le parole della lettera dei ragazzi:
Bisogna che vi rendiate conto che in nome della libertà di stampa e di pensiero non si può offendere un credo intero, fatto di persone come noi e voi.
vero signor mauro, hebdo è stato estremamente offensivo nei confronti sia dei cristiani che dell islam. Quale fosse il fine ultimo,l' obiettivo finale costruttivo di tanta offensivita' non è dato sapere.
Quale valore e quale arricchimento abbiano portato non è chiaro.Per riprendere le parole della lettera dei ragazzi:
Bisogna che vi rendiate conto che in nome della libertà di stampa e di pensiero non si può offendere un credo intero, fatto di persone come noi e voi.
Grazie.
Sia chiaro, comunque, NON giustifico cos'è successo dopo, assolutamente – anzi – ognuno è libero di scrivere ciò che pensa, possibilmente però a 360° e la satira NON deve essere prerogativa di una parte piuttosto che dell'altra.
mauro
Sono uno degli autori della lettera. È vero quello che dice lei, ma mi conceda una precisazione: la satira deve provocare, non offendere. La distinzione è sottile e la redazione di Charlie Hebdo forse non ce l'aveva proprio chiara, è vero, ma da lì a dire che "se la sono cercata", il passo è grande.