Sul Piccolo di oggi c’è la notizia delle scritte ingiuriose contro Manuel Rizzi, titolare del distributore di benzina Tamoil in Lungh’Isonzo Argentina. La piena e convinta solidarietà nei confronti di Manuel è immediata. Del resto, si può definire “lotta politica” un vandalismo finalizzato soltanto a creare amarezza e disagio? L’anonimato non spiega le ragioni del gesto e la firma con la A cerchiata può essere stata tracciata da chiunque, anche come falsa rivendicazione tesa a mettere in cattiva luce una parte politica.
L’autentica politica rifugge da gesti insensati come quello compiuto dall’anonimo writer, ma anche da provocazioni inutili e offensive come quella che alcuni giorni fa due noti esponenti della politica goriziana hanno messo in atto, facendosi fotografare sorridenti mentre tenevano in mano il cartello “Gorizia, frazione di Kabul”. Ironizzare su questioni molto serie e ridicolizzare i poveri non sono gesti degni di persone che vogliono affrontare e risolvere le questioni, tanto più quando chi li compie riveste importanti ruoli pubblici. Non sarebbe il caso di darsi una calmata?
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Per quale motivo, nello stigmatizzare i due stupidi episodi, si è dovuto(voluto?) insinuare il dubbio della paternità del gesto delle scritte? La semplice e convinta disapprovazione bastava…o forse no?
Forse perché io non vedo un anarchico da 40 anni
Non tanto quello, gli anarchici esistono ancora, quanto per il fatto molto misterioso che non si sia saputo nulla di chi ha lordato il lapidario con la falce e martello sghemba. Data l'esiguità del mondo della sinistra, la piccolezza della città, le baberie e i pettegolezzi è veramente strano che nulla sia ancora emerso. Sempre, naturalmente, che ci sia stata una denuncia.
La questione che siano stati eventuali anarchici è irrilevante, constato che uno stupidissimo atto vandalico venga "usato"…
Ci toccherà vivere nel dubbio perenne su chi sia stato a compiere questi due episodi.Dubito che perderemo il sonno per questo.Buone feste.