Passata la prima ondata di preoccupazione o di euforia, dopo il successo di Marine Le Pen in Francia si possono proporre altre e più meditate riflessioni. Anzitutto la destra italiana ha poco da rallegrarsi, dal momento che la Le Pen, a differenza di ciò che accade in zona italica, ha cambiato toni e atteggiamenti, adeguando la “sua” destra alla situazione politica e sociale del Paese. Sarà pure strategia, ma lo “strappo” con il padre e la chiara dissociazione dalla condanna dell’Islam al’indomani degli attentati di Parigi indicano una statura politica assai diversa rispetto a quella dei beceri neodifensori degli italici presepi nelle scuole. Certo, il vento che soffia da Ovest indica che gli elettori sono alla ricerca di nuovi punti di riferimento, capaci di interpretare il presente e di proporre indicazioni sostenibili per il futuro. In Italia tale spazio potrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere proprio quello di una Sinistra sociale, pronta a farsi carico delle esigenze dei cittadini troppo provati da una crisi mondiale voluta proprio dai padroni del vapore. I temi dell’accoglienza, della legalità, della giustizia sociale, dei diritti civili anche quelli della trasformazione di un sistema politico che continua a rigenerare se stesso, potrebbero essere fatti propri, accanto agli altri, più tradizionali ma troppo spesso dimenticati, della tutela del diritto al lavoro e di un efficace welfare comunitario. Il condizionale di cui sopra è purtroppo indispensabile: l’impressione è che la Sinistra italiana, dopo una breve boccata d’ossigeno determinata dal risicato 4% alle ultime europee, stia ancora una volta facendo di tutto per dividere anche quella minima base in un’altra pletora di gruppi, dalla Sinistra Italiana a quella Umile, dai Possibili ai neoUlivisti. Insomma, niente di nuovo sotto il sole!
Aspetterei prima di valutare la statura politica della signora d'oltralpe….in genere si cavalca l'onda e, si stemperano o si accendono i toni a seconda del momento e di quello che consigliano sondaggi e affini ( il vizio è cosa assai dura da perdere). Riguardo al nostro italico dramma, concordo, nulla nasce….e triste, si constata come l'anima della sinistra, sia stata venduta per potere e soldi…ideologia in cambio di idoli, che vengon prima di ogni altra umana necessità.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=43120%20Costanzo%20Preve
Interessante articolo di questo saggista che non si può di certo definire di destra o populista.Da leggere tutto d'un fiato.