31 dicembre 2015 |
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13 dicembre 2015 |
Che cosa è successo dell’Università Popolare di Gorizia? Nel novembre del 2014 essa era stata inaugurata in pompa magna alla presenza della Giunta Comunale della città e del consigliere regionale di Forza Italia per l’Isontino. Nella conferenza stampa di presentazione i toni erano stati entusiastici, si era detto che si stava inaugurando un’istituzione che avrebbe dato gran lustro alla città, che l’Università Popolare di Gorizia avrebbe arricchito l’attrattività complessiva della città come cittadella universitaria; che il nuovo ente avrebbe favorito le interazioni con le realtà già presenti sul territorio e il potenziamento dell’offerta educativa e didattica. Tutte frasi e argomenti che sono contenuti della delibera comunale che, con motivazioni di tanto peso, aveva stabilito di affittare per una cifra davvero contenuta (350 euro mensili per un anno + 2080 euro di spese accessorie) uno spazio di circa 120 mq al piano terra di Via Garibaldi. Punto forte dell’Università Popolare di Gorizia doveva essere l’istituzione di master tanto importanti, da ottenere rapidamente riconoscimenti ufficiali e questo avrebbe di certo dato lustro all’ente stesso e alla città che lo ospitava, promuovendola come centro culturale. Il promotore del nuovo ente, poi, aveva assunto il titolo aulico di “rettore”.
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Resta qualcosa sulle finestre |
Ma ora che cosa resta di tutto questo ? Per diversi mesi chi passava da Via Garibaldi poteva vedere in alto, sulla porta d’ingresso a vetri un logo piuttosto appariscente, in cui la scritta “Università popolare di Gorizia” contornava uno stemma molto somigliante a quello del Comune di Gorizia e con il quale poteva essere facilmente confuso. Tanto da indurre talvolta chi passava di lì a pensare che si trattasse di un’iniziativa diretta del Comune della città. Ora il logo è scomparso. Chi entrasse, troverebbe i locali desolatamente vuoti e se chiedesse informazioni a qualche impiegato del Comune che lavora in qualche stanza più in là, verrebbe a sapere che lì da molti mesi , forse da agosto o anche da prima, non c’era più nessuna attività. L’Università Popolare di Gorizia sembra essersi semplicemente dissolta. Eppure in rete il sito c’è ancora e riporta puntualmente l’indirizzo di Via Garibaldi; e ci sono sempre le indicazioni dei master, dei corsi di lingue, dei dipartimenti, dei seminari. C’è lo statuto, c’è l’organigramma. C’è sempre il “rettore”, persona che nell’anno accademico 2014/2015 lavorava come contrattista presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Trieste. Forse il logo era sopravvissuto alla sparizione dell’istituzione ed abbiamo il forte sospetto che la sua cancellazione sia legata alla lettera con cui il Forum ha chiesto nella metà di dicembre al Comune di Gorizia la ragione di uno stemma tanto simile a quello del Comune stesso, se e in che misura l’ente avesse pagato l’affitto e quali erano state le tanto attese ricadute positive per la città.
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Avvisi dimenticati, 4.01.2016 |
L’Università Popolare di Gorizia ha proprio avuto vita breve. Certo, ricevere effettivamente riconoscimenti ufficiali per propri master non è cosa facile, visto che la decisione spetta al MIUR. E’ emblematica la situazione, a dir poco caotica, in cui si trova l’Università Popolare di Milano, associazione che aveva già provato ad ottenere un riconoscimento ufficiale di suoi master. Dobbiamo pensare che i fondatori dell’Associazione Università Popolare di Gorizia non fossero al corrente della difficoltà di raggiungere gli obiettivi che si erano prefissati ? Che non avessero preparato un piano adeguato e raccolto le informazioni dovute ? E ancora ci chiediamo : come è stato possibile che l’intera giunta comunale abbia potuto entusiasmarsi per un progetto a dir poco approssimativo e che non poteva dare alcuna garanzia? O forse le garanzie non sono state neppure chieste ?
Vorrei chiedere a quel solerte consigliere comunale che segue questo blog e che si preoccupa della accoglienza dei richiedenti asilo chiedendo siano verificate le norme edilizie e urbanistiche del San Giuseppe, con quali norme l'Università Popolare di Gorizia con dipartimenti, uffici, servizi e aule destinati a svolgere importanti master, lezioni e seminari può stare in soli 120 mq, dimensioni poco superiori ad un abitazione per 5 persone in casa popolare?
Università Popolare? Una delle solite palle dell'intelligentissimo sindaco, approvata dai volponi del c. comunale.
Se sei convinto che esista una norma che lo vieti intanto illuminaci tu.
Forse potremmo entrare nel guinnes dei primati:
"a Gorizia la più piccola università del mondo, 120 metri quadrati"
Io vorrei chiedere se la luce, l'acqua, il riscaldamento, le pulizie, le scovazze ecc le pagavano l'università farlocca o il comune?
Molto interessante! Se può essere utile segnalo questa delibera la numero 181 del 4 settembre 2014 del Comune di Gorizia: (…) " è pervenuta da parte dell’Associazione Università Popolare di Gorizia – Via IX Agosto 7 – 9 nota di data 23 luglio 2014 con la quale vengono richiesti dei locali disponibili in Via Garibaldi, 7 come sede operativa per la stessa e ciò per dar luogo alla divulgazione dei programmi per l’anno accademico 2014/15; tale Associazione come statutariamente stabilito non ha finalità di lucro ed ha scopi culturali scientifici, sportivi e socio assistenziali e soprattutto ha lo scopo di svolgere attività di formazione permanente, attività tutte che vengono meglio esplicitate nell’art. 4 del Statuto della medesima che ben si congegnano con un interesse collettivo; si è accertata la disponibilità di tali locali ed è stato conferito all’Ufficio Patrimonio l’incarico di redigere una perizia atta ad individuare sia il canone concessorio che gli oneri accessori di massima per i locali individuati al piano terra del compendio di Palazzo Garibaldi di circa mq 124,00 di superficie utile per un utilizzo degli stessi che si prefigura di natura promiscua (al 50%); la perizia dell’Ufficio Patrimonio dd. 30.07.2014 quantifica in € 350,00 mensili il canone concessorio ed € 2.080,00 annui il costo di massima degli oneri accessori per l’utilizzo promiscuo dei locali; l’utilizzo dei locali proposto rientra negli obiettivi dell’Amministrazione Comunale che prefigura l’assegnabilità degli spazi disponibili ad entità aventi natura di uffici e di servizi di tipo informativo, comunicativo e divulgativo rivolto al pubblico, con un utilizzo che privilegi il collegamento e le possibili interazioni con le realtà già presenti sul territorio, con particolare riferimento al potenziamento dell’offerta formativa e didattica della presenza universitaria e al suo possibile sviluppo, all’interno del già avviato percorso di potenziamento; l’offerta di tali spazi è finalizzata all’arricchimento dell’attrattività complessiva della Città nello specifico e richiesto contenuto di cittadella universitaria multidisciplinare e, quindi, di sede pregiata di studio, di formazione e di arricchimento professionale nonché, di riflesso, anche di luogo di attrazione per fasce giovani della popolazione e con proposte che privilegino le formazioni operative in grado di fornire agli studenti possibilità occupazionali in segmenti quanto più possibile coerenti con la resa di servizi alla collettività; è necessario, evidenziato che i requisiti avanzati dall’Università Popolare di Gorizia sono di soddisfazione per l’Amministrazione Comunale, accertare l’eventuale presenza locale di altri possibili utilizzatori per gli spazi disponibili di Via Garibaldi, 7 piano terra, utilizzatori aventi pari finalità della precitata richiedente ; è quindi necessario esplicitare gli indirizzi per una futura assegnazione degli spazi disponibili: 1) promuovere l’assegnazione ad Associazioni degli spazi disponibili siti al piano terra di Palazzo Garibaldi, 7, proprietà comunale per anni 1 (a titolo sperimentale) per le finalità di: attivazione di servizi informativi, comunicativi e divulgativi, finalizzati all’arricchimento dell’attrattività complessiva della Città nello specifico e richiesto contenuto di cittadella universitaria multidisciplinare con un utilizzo che privilegi il collegamento e le possibili interazioni con le realità già presenti sul territorio, con particolare riferimento al potenziamento dell’offerta formativa e didattica della presenza universitaria e al suo possibile sviluppo, all’interno del già avviato percorso di potenziamento; 2) di dar mandato all’Ufficio Patrimonio di procedere nella pubblicazione di apposito Avviso per manifestazione d’interesse per l’assegnazione promiscua per anni uno dei locali per le finalità di cui al precedente punto1) ed alle condizioni di cui perizia Patrimoniale dd. 30.07.2014; (…)
A questa poi è seguita l'avviso pubblico.
Ho sentito parlare di Enzo Kermol nel 1982, al tempo della sua tesi in Storia Moderna; aveva 27 anni, si laureava in Filosofia, indirizzo pedagogico-psicologico: non esisteva ancora il corso di laurea in Psicologia. Già allora ero un grande rompiballe e la relatrice si guardò bene d’ indicarmi per correlatore, anche se mi ero occupato dell’argomento della tesi. Ritrovo adesso Kermol, sessantenne, professore a contratto di Medicina a Trieste e rettore dell’Università Popolare di Gorizia, con un curriculum più lungo di quello di un premio Nobel. Nel frattempo si è occupato di cinema, di comunicazione, di criminologia, di prostituzione; è iscritto all’Albo degli psicologi e ha anche conseguito un dottorato di ricerca in “Medicina materno-infantile”, anche se nel suo curriculum non compare una laurea in Medicina. Attualmente essere professori a contratto è la forma più infelice di precariato: i contrattisti fanno lezione come i docenti di ruolo, ma hanno una retribuzione di due o tremila euro all’anno in tutto, quando non siano a titolo gratuito. Molti medici però esibiscono il titolo di “professore c.” e questo probabilmente consente loro di aumentare le parcelle. Kermol rettore mi sembra la riprova che i titoli universitari, veri o supposti tali, facciano ancora molta impressione. Una cosa è certa: il “rettore” goriziano dev’essere un grande comunicatore: uno di quelli che sanno vendere frigoriferi al Polo Nord. Purtroppo molte volte, in fatto di cultura, i politici goriziani si comportano come esquimesi che acquistano frigoriferi al Polo Nord. Silvano Cavazza
Uno che si occupa di cinema, criminologia, prostituzione, medicina e comunicazione e questo in un'unica vita? La fuffa ideale per gli amministratori locali, intelligentissimi of course. E oltre a lui chi erano docenti, direttori, ecc?
Se uno ha il desiderio di frequentare un master in aria fritta e fuffologia applicata perché vietarglielo. L’importante è esserne consapevoli. Allora il problema è l'affitto basso o gli argomenti dei "corsi"? Perché di associazioni che producono fuffa se ne trovano a bizzeffe…e forse anche che pagano canoni di affitto irrisori.
Il problema è l'affitto basso, il logo che è simile in modo ingannevole a quello del comune, così sembra un'istituzione seria,le balle sulla cittadella univeristaria e sulla promozione culturale di fuffologia. Poi è vero che se uno crede in Vanna Marchi e nel mago de Nascimiento sono affari suoi, ma comunque vanna marchi è stata condannata per truffa. Magari un comune dovrebbe anche verificare, o no?
Insegnano comportamento emozionale del viso… chissà se decodificano il mio, quando penso vaffa…
Lei ha una laurea in arrampicatologia sugli specchi?
No, grazie. Sono ricco di famiglia.
naturalmente il Forum è in possesso della delibera e della determina del Comune
Si tratta solo di consultare il sito
Sul logo fondamentalmente ha ragione lei, troppo simile. Sul fatto che la fuffa non sia da considerarsi anch’essa cultura… qui c'è da discuterne, ma allora bisognerebbe tappare la bocca a più di qualche docente delle università vere. Su Wanda Marchi invece non sono per niente d'accordo. Chiunque abbia frequentato perlomeno la scuola dell’obbligo ha il dovere di non farsi raggirare dalla Wanda Marchi di turno. Ed a un certo punto, se uno crede al sale che si scioglie è un coglione e basta, c’è poco da cercare spiegazioni.
In quanto all’affitto troppo basso… forse si, ma sarei comunque curioso di conoscere i contratti di locazione delle altre associazioni cittadine, giusto per avere un metro di paragone.
Facile sparare sulla Vanna (perchè è così che si chiama e non Wanda), ma c'è moltissima gente, milioni di persone che credono in schicchezze da medioevo, e non mi spingo oltre. Il fatto è che se ti frega un privato è un conto,ma se lo fa lo stato o altra istituzione, è un altro. Un conto è il borseggiatore, un conto è banca Etruria, anche se persnalmente ho sempre avuto più paura dei direttori di banca che degli scippatori.
Ancor peggio è che nessuno vigili, che non si facciano indagini, accertamenti.Ancor peggio è che nessuno si impegni fino in fondo per individuare chi non ha vigilato, chi ha lasciato fare. Ancor peggio è se nessuno risulterà responsabile, nessuno pagherà, nessuno avrà risarcimento.
Basterà far passare il tempo, allentare l'attenzione soprattutto mediatica, distrarre, far passare in cavalleria, nell'oblio.
Risposta perfetta: lei ha la laurea dell'Università Popolare di Gorizia
Bene, appurato che siamo entrambi istruiti, ora possiamo vivere sereni.
In diversi interventi si dice che il logo dell'università è simile allo stemma del comune
Qualcuno sa dire in che cosa è simile?
Io lo vedo uguale
Il nastrino intrecciato alle foglie d'alloro è blu nello stemma del Comune, rosso in quello dell'Università Popolare
Ma la gente non gira con la lente di ingrandimento come Sherlok Holmes per guardare il logo. Chiaramente qualcuno avrà acconsentito a che lo stemma del comune fosse usato per accreditare un ente dove si insegna comunicazione facciale da muti. Quindi si tratta di comunicazione ingannevole, tesa a carpire la buona fede della gente. Insomma una in-cool-eight, come la chiamerebbe crozza, ma fatta da un ente pubblico che deve vigilare quando le attività vengono fatte nei suoi locali e con un logo praticamente uguale.
Google mette un sacco di immagini quasi tutte col fiocco rosso; su wiki pure fiocco rosso, araldica italiana fiocco rosso, nel sito del comune fiocco azzurro
Che sia stato Romoli a cambiare il fiocco in azzurro?
rosso gli pareva troppo comunista?
non ne avevo dubbi, ma penso che sia importante riportare alcuni passaggi di quella delibera, anche perchè è stato assegnato quel posto per un solo anno ed a titolo sperimentale per quello che si evince, e forse chi con grande fervore ed entusiasmo aveva fatto intendere altro, è smentito dalla stessa delibera…carta parla.
La laurea honoris causa devono dare a Romoli quelli dell'università popolare di Gorizia e se non gliela danno vuol dire che è tutto un magna magna
Ma dov'è finito il difensore d'ufficio di Romoli?
Stavolta no gaveva argomenti…
I difensori di romoli hanno sempre argomenti perchè costituiscono il 50% della popolazione di gorizia. forse sono a sciare.
Il 50% mi sembra troppo!
Per la precisione il 51%
Di quelli che hanno votato allora.
" Ed a un certo punto, se uno crede al sale che si scioglie è un coglione e basta, c’è poco da cercare spiegazioni. ".Mi sembra, ma non sono sicuro che il sale(cloruro di sodio-Na Cl)sia solubile in acqua.Correggetemi se sbaglio.
Tutti quanti a sciare?Ecco perché la città sembrava vuota per le feste.A proposito,per avere argomenti occorre essere sempre più del 50%?.Se c'è qualche costituzionalista che bazzica il forum,per favore risponda.
Mai giocato al piccolo chimico? Se si arriva alla concentrazione di saturazione il sale non si scioglie neanche se chiami il divino Otelma.
In ogni caso, una volta ho sentito un’intervista alle due Marchi che giustamente dicevano: "se io ti chiedo i soldi per una pozione magica e tu me li dai, il coglione sei tu". Hanno torto? Altro che dissertare dottamente e amabilmente sul fatto che l’università popolare sia farlocca o meno, le due Marchi sono lo specchio dell'ignoranza dei tempi e del fallimento della scuola in genere.
Ma come?Anche il sangue di san gennaro si scioglie una volta all'anno hahahahaha….
…e anche ottimi argomenti!!!
come quello che sostiene in un commento qui sopra che anche la fuffa è cultura…
Non dirottiamo sulle Marchi o su Zalone, come è di moda oggi. Coliandri in giro ce ne sono tanti, truffatori, venditori ecc. il problema è se lo fa il privato o il pubblico: vi entra nella zucca questo semplce concetto. LE MARCHI NON C'ENTRANO!!!!!
Secondo il ragionamento "se uno vuole la fuffa sono affari suoi" perchè si ribellano i sottoscrittori di banca Etruria? Volevano interessi maggiori? Affari loro. Esiste però un reato che consiste nel carpire la buona fede approfittando del rapporto di fiducia. Ora che il comune affitti a corsi un po' farlocchi, spacciandoli per i soliti volani della Kulturfuffa non sarà reato ma è inopportuno come Hassek che parla delle fameliche volontarie.
Come diceva Jannacci "vengo anch'io! No tu no", ovvero come voler per forza chiudere la bocca a qualcuno.
Ora, non è che il comportamento emozionale del viso sia effettivamente una questione di vita o di morte, ma ci sono anche altri mille argomenti che potrebbero essere per te in questo momento una cosa essenziale e per qualcun altro una emerita stronzata.
Ad esempio ultimamente vanno di gran moda in certi ambienti (guarda caso soprattutto di sinistra) il biologico, l’omeopatico, etc . A me, personalmente, viene da ridere quando vedo qualcuno che crede di migliorare l'ambiente acquistando al doppio o triplo prezzo dei cibi vegani, biologici o biodinamici.
Bene, non appena tali stronzate valicheranno una certa soglia di diffusione sono quasi certo che verranno soppiantate presso le stesse élite che adesso ne usufruiscono da nuove puttanate… Così va il mondo. Quindi, in estrema sintesi, anche la fuffa è cultura.
Qui non si chiude la bocca proprio a nessuno, mi pare che parlino anche i carnivori, bevitori di alcol, consumatori di droghe e afferenti al fascio littorio e alle sue propaggini. Biologico e omeopatico saranno sicuramente stronzate, ma come lo sono il sangue e la razza.
Interessante la questione dei cibi biologici al doppio o al triplo dei prezzi dei prodotti convenzionali.Sarebbe interessante aprire un dibattito su questo argomento.
Mi fa paura la cultura che invoca la carta bollata e gli avvocati a propria difesa. Sono d’accordo con Rosamaria Forzi per quanto ha scritto sulla sedicente (lo ha dichiarato il suo stesso avvocato: sta ancora “perfezionando” la sua iscrizione al consorzio delle Universitò Popolari) Università Popolare di Gorizia. Non so quanto il Codice Penale tuteli la rispettabilità di certe avventure: sicuramente non le protegge dal ridicolo. Un rettore di sessant’anni che come titolo accademico esibisce solo quello di docente a contratto. Chissà quale corpo accademico ha eletto questo rettore, quale “rettorato” egli rappresenti, se è vero che il sito della sedicente università cita solo i nomi di due o tre docenti (se non sono semplici conferenzieri). E’ vero: ciascuno è libero d’infilarsi la mano nei bottoni della giacca e proclamarsi Napoleone. Ma perché nessuno interviete a difesa della vera università contro questo pullulare d’iniziative private? Francamente non capisco chi le favorisca, chi le finanzi, chi offra a esse spazio sulla stampa. A meno che all’orizzonte non ci sia un progetto di abolizione del valore legale dei titoli di studio, o qualche altra riforma-lampo di stile renziano, per la quale chi c’è c’è, e su come ci sia arrivati si traccia una grossa riga nera. Silvano Cavazza
da un articolo sul Piccolo 12 gennaio 2016… L’Università Popolare non ha chiuso i battenti:
si sta trasferendo in una nuova sede senza oneri o con oneri simbolici.
A precisarlo l’Ufficio di rettorato attraverso una lettera dai toni molto decisi dell’avvocato Angela Giagnorio. «Rosamaria Forzi del “Forum per Gorizia” non è mai stata in contatto con lo staff ed il rettorato dell’Università Popolare di Gorizia, ed allora la domanda che sorge immediata è l’autorevolezza della fonte, visto che la signora Forzi non appartiene allo staff dell’Università, a cui risulta totalmente sconosciuta: un evidente tentativo di screditare l’ente con dichiarazioni di soggetti del tutto inattendibili e privi di qualsiasi informazione sulla gestione dello stesso».
E allora ?