Sabato a Lesbo il vescovo di Roma Francesco e i suoi colleghi ortodossi hanno dato una grande lezione all’Europa. Al di là della commozione suscitata dall’incontro con le persone ammassate in un campo di raccolta fin troppo simile a un lager, il messaggio è stato inequivocabile: accoglienza sempre, si tratti di bambini, donne o uomini, giovani o vecchi, cristiani, buddhisti, atei o musulmani (“tutti figli di Dio”). E il papa, forse per evitare il ritornello “se li porti a casa sua”, ha accompagnato nei nuovi alloggi provvisori in Vaticano un gruppo di profughi dalla Siria e dall’Afghanistan. Non sembra che le parole possano essere lette in altro modo: Francesco indica alle chiese, alle società e alla politica la via maestra dell’accoglienza e dell’integrazione, stupito del fatto che tre milioni di persone in fuga da terribili guerre stiano di fatto mettendo in ginocchio un intero continente. L’idea dell’Europa unita rischia di morire definitivamente tra i reticolati e i muri che innalza per difendersi dai poveri, quando potrebbe – come dice il papa – impegnarsi in politiche alternative, finalizzate a creare lavoro, a garantire abitazione dignitosa ed efficace integrazione. I tre eminenti rappresentanti religiosi hanno impostato la visita al campo profughi nel modo più ovvio: non si sono domandati se sia giusta o no la decisione di fuggire, né se sia in teoria giusto o meno accogliere. A differenza della maggior parte degli amministratori “nostrani”, sono partiti dal dato concreto – le persone ci sono e vivono in “tanto, tanto dolore” – e si sono chiesti che cosa si possa fare per rispondere alla loro presenza in modo corrispondente alla dignità e come alleviare quel dolore. Belle parole, grandi gesti, saranno presi in considerazione? Intanto giunge la notizia dell’ennesimo naufragio nel Mediterraneo: si parla di 400 morti, ma ormai c’è il rischio di “abituarsi” anche a queste cifre spaventose…
Non daranno seguito a nulla perché noi siamo governati da Mammona e Belzebù e la gente la facciamo crepare im mille modi diversi sempre ovviamente da buoni cristiani
Guardando la telecronaca dell'incontro mi saliva continuamente una domanda: Dio, dove sei?
L'europa erge reticolati per difendersi dai poveri.Ma l'europa è tanto ricca? 40 o 50 ore di lavoro settimanali per 800 o 1000 euro vuol dire ricchezza?500 euro al mese ai pensionati vuol dire ricchezza?Ammettendo di accogliere tutti,credete che i grandi ricchi capitalisti che govrnano l'europa metteranno mano ai loro portafogli per aiutare tutta questa gente o approfitteranno dell'occasione per poterli sfruttare come bestie da soma e per inasprire lo scontro sociale per conservare il loro potere.Si sta pianificando una guerra tra poveri ma sembra che facciano finta di non accorgersene.Quando ci ammazzeremo per le strade per un piatto di minestra qualcuno avrà raggiunto il suo scopo.Penso che non manchi molto.
Noi ci poniamo il problema "diritto alla quiete o diritto al divertimento". Per altre persone esiste un solo problema: arrivare a domani.
ah sì,certo..il diritto al divertimento..perché la spesa per il cibo si fa gratis,le bollette per la luce ed il gas sono solo una nostra percezione,gli affitti ed i mutui non sono mai esistiti,di spese sanitarie non se ne parla perché,ovviamente scoppiamo tutti di salute,perciò i soldi della busta paga(perché caro anonimo delle 14.40,c'è anche della gente che lavora per mantenersi)possiamo usarli tutti a scopo puramente ludico.Forse arrivare al domani per noi riccastri che prendiamo 1000 euro al mese non è un problema,ma verso il 15 del mese si inizia a tirare la cinghia.Toccherà vendere la ferrari e la villa al mare.