EurHope. Questo è il titolo dell’importante incontro tenutosi sabato pomeriggio alla Transalpina, promosso dalle Associazioni del Friuli Venezia Giulia che si prendono cura delle persone e dei diritti dei migranti. Dopo il racconto delle forti testimonianze di richiedenti asilo dal Pakistan e dall’Afganisthan – particolarmente coinvolgente quella di un bambino – c’è stato il tempo per alcune riflessioni politiche e culturali. L’appello di Pierluigi Di Piazza alla riscoperta delle autentiche radici accoglienti dell’Europa è stato riproposto da tutti i relatori: la speranza per l’Europa sta nella definitiva rimozione e non nella costruzione di nuovi muri. Un auspicio: lo stesso evento potrebbe essere riproposto in un momento più favorevole per ciò che concerne la partecipazione dei cittadini. Proporre una riflessione su un tema così importante contestualmente allo svolgimento della più importante manifestazione culturale di Gorizia – tra l’altro dedicata a un tema delicato come quello delle antiche e nuove schiavitù – significa ridurre la presenza ai soli “addetti ai lavori”. Inoltre, la scelta di un luogo così significativo come la Piazza della Transalpina/Trg Evropa implicherebbe un coinvolgimento delle realtà associative di Nova Gorica non all’ultimo minuto ma fin dall’inizio della progettazione dell’avvenimento. Sono due idee integrative, affinché il messaggio di EurHope possa essere trasmesso ben al di là degli ex-confini goriziani.
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