La morte violenta sembra dominare la cronaca di queste ultime due settimane. Non si parla della guerra che insanguina molte Nazioni del mondo, ma della tragedia che si insinua nelle pieghe più ordinarie dell’esistenza umana. Donne e uomini a cena in un ristorante di Dacca, persone uccise una a una da altre persone animate da una crudeltà impressionante. Lavoratori su due treni di pendolari che nell’era della comunicazione ipertecnologica si scontrano frontalmente sul binario unico tra Andria e Corato. E ieri sera, questo camion misterioso che avanza come elefante impazzito, seminando terrore fra la folla assiepata sulla Passeggiata a Mare di Nizza per assistere ai festeggiamenti in onore della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. E, in questi giorni, sono stati riversati fiumi di parole pronunciate e scritte per comprendere dinamiche, motivazioni e responsabilità: un vero diluvio all’interno del quale ciascuno si può permettere di sostenere e accentuare la propria parziale verità assumendola a criterio universale di giudizio. Forse a volte è necessario compiere un passo indietro e fermarsi di fronte al Fatto. E’ indispensabile lasciare il tempo a un pensiero, a un inchino deferente, a una preghiera per chi è credente, prima di gettarsi di nuovo nella girandola delle spiegazioni. Come fare per riaggiustare un Pianeta che a partire dalla drammatica ouverture delle Twin Towers sta mancando uno dopo l’altro tutti gli “obiettivi del millennio” che si era prefisso contestualmente al Grande Giubileo del Duemila? Come riaffermare le ragioni della nonviolenza contro chi vuole dividere il mondo in nuovi blocchi contrapposti, dove alle pseudoideologie si sono sostituite le pseudointerpretazioni religiose? Come andare controcorrente sconfiggendo il terrorismo nel vincere ogni paura e rompendo la logica della divisione affermando quella dell’accoglienza? Sono domande politiche, autenticamente politiche che ci giungono dal troppo sangue versato, dai bambini distesi sul selciato di Nizza, dalla risate trasformate in grida di dolore in una notte di festa. A esse occorre rispondere, tutti, ciascuno con il proprio piccolo o grande grado di responsabilità, affinchè la frase “jamais plus” non rischi di essere soltanto un grottesco ritornello ripetuto all’indomani dell’ennesima strage.
ab
Grazie per la riflessione semplice e discreta.
Semplice non direi. In realtà, pone interrogativi fondamentali per il futuro dell'umanità ai quali non è facile trovare una risposta.
Grazie intendevo proprio questo…temi essenziali, in modo fluido.
e' strano ma più vivo e meno capisco. Tutto quello in cui credevo è stato smentito senza che nulla venisse a prendere il posto di ciò che si perdeva. Mi sento confusa e non riesco a capire dove stiamo andando (o forse non lo voglio vedere).
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Ha bisogno di ferie…si prenda una pausa e vada in Afghanistan a vedere la disperazione delle donne e delle bambine. Sono migliaia picchiate torturate e stuprate dai loro familiari maschi. Quelle che sopravvivono al suicidio vegetano in preda a patologie psichiatriche. Al suo ritorno a Gorizia avra' le idee piu' chiare. Buon viaggio.
Allora adesso ci saranno meno donne stuprate, visto che tutti i maschi afgani sono qui. Non c'è un male se non c'è un bene
Tipico maschio goriziano idiota e privo di neuroni. Per questo la citta' e' ridotta cosi'. Non vi filano nemmeno le poche donne straniere giunte per disperazione in citta'.
http://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/uccidono_cigno_a_pietrate_isonzo_passante_gira_video-1858102.html
profughi brava gente
pakistani brava gente, visto che paghiamo loro vitto e alloggio sanno come sdebitarsi
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/06/22/news/violentata-nel-sottopasso-denunciato-un-profugo-1.13704649
questa crudele ragazza razzista ha denunciato un povero profugo per stupro, come si è permessa? Meno male che le femministe de noialtri quando lo stupro è commesso da un profugo fanno finta di nulla, squallide ipocrite
http://www.imolaoggi.it/2016/07/13/gorizia-profugo-tenta-di-violentare-una-donna-al-parco-di-piuma/
Ma cosa stai dicendo? Prima di tutto non è uno stupro, cerca di non vivere ossessionato da questa parola, secondo, noi femministe denunciamo eccome voi maschi ottusi e violenti, razzisti e maschilisti di ogni colore, razza e religione. Voi, e si vede dal tono che usi e da come scrivi, avete in mente solo quello a qualsiasi cultura e religione apparteniate.
Ehi, carino, stai un po' calmo, stai minacciando? Guarda che non siamo in palestra! Amministratore del blog facciamo anche passare le intimidazioni?
Ma perché dobbiamo tenere il dibattito su un livello così basso? Perché non ci sforziamo di dare una risposta agli interrogativi, estremamente interessanti, sollevati dal post?
Altro che blocchi contrapposti, il concetto è tutto qua: mentre nella democrazia c’è sempre la libertà di progredire e di vedere garantito il progresso della civiltà e i diritti fondamentali della persona, nello stato teocratico non c’è alcuna possibilità di liberarsi dall’ignoranza.
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Ma per favore..con tutto quel ben di dio che c'è oltreconfine con una modica spesa.Ottimo servizio e nessuna scocciatura.
Tesoro, spero che tu non sia una di quelle suffragette che imboccano I pakistani.
Pensa ai bimbi e alle donne in sofferenza vera, in Pakistan e in Afganistan, che non ci sono perche' contano meno delle capre…Spero che le goriziane si affranchino dal Soccorso a quei babbei in pigiama e si organizzino invece per aiutare, ospitandole magari in citta', mamme e bimbi siriani, afgane irachene…
Progresso della civiltà? Con toni blair che bombarda alla carlona? Diritti fondamentali della persona con la gente disoccupata e che lavora con i vocher' Per cortesia, altri esempi di mondo civile.
Penso si possa constatare tristemente che il male è più forte del bene.