Lo Jof di Montasio dal ponte di Dogna |
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La bella ciclabile Alpe Adria nei pressi di Tarvisio |
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L’Isonzo a Tolmin |
Chi proviene da Gorizia, dopo aver attraversato Cormons, Cividale, Faedis, Nimis e Tarcento, può entrare nell’Alpe Adria all’altezza di Gemona e percorrerla attualmente per un breve tratto fino a Venzone (circa 80 Km.). Occorrono altri 15 km sulla trafficata statale che lambisce Portis, Carnia e Moggio Udinese per raggiungere Resiutta e immettersi nella parte più bella della ciclovia. Con una pendenza costante che non aggiunge mai il 2% si sale lungo il tracciato dell’antica ferrovia, colpiti sia dai paesaggi straordinari che dall’intelligenza dei costruttori che hanno annullato i dislivelli realizzando piccole gallerie e arditi ponti. E’ da ricordare fra gli altri il ponte di Dogna dal quale si può ammirare il panorama che per un istante affascinava Julius Kugy in viaggio verso le “sue” Alpi Giulie: lo Jof di Montasio dominante la dolce Val Dogna. Tra boschi e villaggi con le loro stazioni abbandonate l’itinerario raggiunge Ugovizza e si apre verso la Valbruna incastonata nello scenario dello Jof Fuart e della Madri dei Camosci. Si sfiora Camporosso protetti dal Monte Santo del Lussari e si raggiunge finalmente Tarvisio (48 km. da Resiutta). A questo punto la strada più corta per tornare a Gorizia implica la scelta di raggiungere una non troppo impegnativa Cima Coppi, passando presso le miniere di Cave del Predil, gettando uno sguardo sul bellissimo Lago e inerpicandosi lungo i tornanti del passo (attenzione a una galleria in curva di 200 metri assolutamente non illuminata – molto pericolosa, chissà perché lasciata in quello stato), fino alla quota di 1156 metri. La discesa verso la valle dell’Isonzo è vertiginosa. Sotto lo sguardo del Mangart (i più allenati possono tentare di raggiungere i 2000 metri risalendo una strada militare considerata una “classica” del ciclismo), dello Jalovec e della parete di Bretto, si sfreccia attraverso Strmec, Log pod Mangartom e Bovec, per raggiungere con tanti successivi saliscendi Žaga, Srpenica, Trnovo e finalmente Kobarid. Qui conviene scendere fino al ponte di Napoleone e seguire la ben poco frequentata strada asfaltata che congiunge i paesi disseminati sulla sponda sinistra dell’Isonzo. Un pensiero va inevitabilmente al poeta Simon Gregorčič, sepolto nella chiesa di San Lorenzo, ai tanti morti nella prima guerra mondiale tra i quali molti italiani ricordati a Dalje da un evidente monumento. E si arriva a Tolmin, aggirando la strana collina piramidale di Koslov Rob. Una breve discesa ed eccoci di nuovo sull’Isonzo che qui scorre ampio e maestoso (vedi foto) fino all’abitato di Most na Soči (circa 80 km da Tarvisio). A questo punto chi ha ancora gambe e fiato può affrontare la salita verso Čepovan e la successiva lunga discesa verso Gorizia, passando per Grgar sotto Svta Gora (Km.35). Chi invece preferisce abbreviare senza dover affrontare la salita o il pericoloso tratto della strada dell’Isonzo fino a Kanal (da dove inizia la ciclovia per Plava e la ciclabile del Sabotino), può comodamente salire sul treno caricando la propria bicicletta e scendere alla stazione della Transalpina. E’ la proposta di una lunga e affascinante pedalata, circa 230 km percorribili senza troppi affanni in un paio di giorni.
Indubbiamente è un bellissimo percorso, soprattutto quando oltre alla bellezza del paesaggio, il ciclista ha una strada dedicata, come la ciclovia Alpe Adria, anche se non ancora conclusa. Infatti mancano ancora alcuni tratti da Resiutta a Moggio (in costruzione) e da Moggio a Carnia e da lì a Venzone, dove con un’altro tratto di ciclabile si arriva a Gemona del Friuli, poi… stradine secondarie per nulla o poco trafficate, fino ad Udine e quindi Grado (quest'ultimo tratto tutto su ciclabile). Tuttavia l’Alpe Adria è stata premiata nel 2015 come ciclabile dell’anno per l'affascinante paesaggio, ed un gran numero di cicloturisti la percorre ogni anno, incrementando l’economia locale. Il cicloturismo è un settore economico sempre più in crescita.
Un mio piccolo contributo, ovvero la traccia gpx di un tratto di ciclabile a questo link:
https://www.dropbox.com/s/pyeinsp17h20xe8/Malborghetto%20Gemona.gpx?dl=0
Nevio Costanzo
Grazie agli amici del Forum per questo bellissimo post.
Nella bellezza della natura troviamo conferma alla gioia che sentiamo dentro o conforto al dolore.
Buona pedalata, dunque, a quanti decideranno di percorrere quest'itinerario così suggestivo.
SS