“Riuscire a riconnettere le risorse della gente con le risorse delle istituzioni: è questa la grande terapia per ricostruire la città, la città che cura, una città capace di trovare la risposta ai nostri bisogni collettivi. Ma questa città può rispondere ai bisogni collettivi solo se le sue forze non sono frammentate, se le tribù non sono più tribù, se si buttano giù i muri tra i vari saperi, tra le varie discipline, tra i vari poteri, tra i vari ambiti.” (F. Basaglia)
Davanti a queste folgoranti diagnosi quanto inadeguate le vecchie ricette!
Ora non ci saranno più problemi: il PD locale guidato da un ex Direttore del Centro di Salute mentale. L'uomo giusto al posto giusto. Mamma mia, aiuto.
Ma qui uno psicologo e' un palliativo e' come le gocce di Bach
Qui ci vuole hard psichiatry.
Ma chi se? Chi ga dito
Ma quale PD?Quello vero o quello finto?
E poi, permettete, una battuta: se lo conosci, lo eviti! Non lui, il partito che rappresenta!
Il PD non vuol essere meno di Romoli: anche lui uno e trino
Tutto finto, anche quello vero. Non è un partito ma un comitato di vecchi personaggi, di età e di idee. In perenne competizione tra loro.
Almeno Romoli mostra una certa coerenza. Il PD ha scordato il significato della coerenza, guidato a vista da persone opportuniste che sono pronte a smentire ciò che hanno affermato 5 minuti prima.
Leggendo quello che Basaglia ha scritto viene una certa malinconia. Lui tanti anni fa parla di tribù, di muri, di fossati, di necessità di connettere popolazione e istituzioni. Ma non sarebbe arrivato il momento di fare come dice lui? I goriziani non si meritano una classe dirigente migliore, di persone che hanno moralità, onestà, determinazione, amore per il posto in cui vivono, che sanno parlare, pensare, immaginare? Non ci meritiamo una classe dirigente un po' migliore di quella che abbiamo conosciuto, senza interessi, avidità, retropensieri e convenienze da difendere? O sarà così o la città andrà a picco e sento di avere ragione.
Approvo le osservazioni e condivido il sentimento. Questo territorio, di passaggio e collegamento, lo meriterebbe.
Qualcuno ha detto che la classe politica è per un terzo uguale, per un terzo inferiore e per un terzo superiore al popolo che rappresenta.
Forse, oggi, questa proporzione è mutata.
S.S.
Non mi rassegno al modo di fare politica basato sul maneggio e il piccolo cabotaggio privo di prospettive. Bisogna lanciare il cuore oltre all ostacolo per progettare qualcosa di nuovo
Altrimenti rimane la camicia di forza
Due terzi uguale e un terzo inferiore
ottimista!
Bene la matafora della camicia di forza, anche se poco basagliana. Siamo nel delirio politico e sociale. Ex presidenti della provincia che si scoprono un'anima civica, il PD spaccato almeno in tre parti, indifferenti che si ritrovano pensosi della condizione dei poveri immigrati, sinistra che sta con la destra, storia riscritta per le celebrazioni. Insomma da diventare scemi. Ma ci siamo mai interrogati sul serio su quanto fanno male certe cose? Oltre al glutine e all'olio di palma quanto fa male vedere il governo del pd che fa la buona scuola, il centro sinistra che fa il jobs act, il governo con Verdini che cambia la costituzione? Davanti alla perdita di una rotta, a me viene male alla panza molto di più di quando mangio i sofficini.
Alcuni studi hanno dimostrato che la soddisfazione del popolo è maggiore se i suoi rappresentanti, anziché essere eletti, vengono estratti a sorte.
Bene ma erano tempi quelli della antica Grecia in cui il popolo era molto meno scemo di adesso
Falsi, corrotti,ladri, ruffiani, voltagabbana. Questi sono i due terzi. Il resto ve lo lascio immaginare. In effetti devo ammettere di essere ottimista.