• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Home
  • Chi siamo
  • Le nostre mozioni
  • Stampa
    • Stampa 2017
    • Stampa 2018
    • Stampa 2019
  • Eventi
  • Newsletter
    • Archivio Newsletter 2017
    • Archivio Newsletter 2018
    • Archivio Newsletter 2019
    • Archivio Newsletter 2020
  • Contatti

Forum Gorizia

Il Blog del Forum Gorizia

  • ambiente
  • cultura
    • storia
  • urbanistica
  • immigrazione
  • politica
    • politica nazionale
    • politica regionale
    • politica provinciale
    • politica locale
  • cronaca
  • sanità
  • welfare
  • V slovenščini
Ti trovi qui: Home / Uncategorized / Il nuovo Centro di Salute Mentale: ritorno al manicomio?

Il nuovo Centro di Salute Mentale: ritorno al manicomio?

1 Ottobre 2016 by Redazione 9 commenti

Mentre la vecchia sede sta letteralmente cadendo a pezzi (come tutto il resto del comprensorio del vecchio Ospedale Civile), finalmente si è giunti all’inugurazione del nuovo Centro di Salute Mentale. La cerimonia si è svolta nel Parco Basaglia, alla presenza delle autorità politiche e sanitarie: Serracchiani, Gherghetta, Romoli, Rotelli, Pilati e l’uscente direttore di Dipartimento dott. Franco Perazza. Il nuovo edificio comprende, al piano terra, gli spazi per l’accoglienza e un centro diurno, al piano intermedio l’area per le degenze e l’infermeria, all’ultimo piano gli ambulatori medici e gli studi per gli operatori sociali.

Non mancano le criticità: il compattare in un’unica struttura servizi che in precedenza erano distinti rappresenta un regresso; qui ora si svolgono sia le attività ambulatoriali, che quelle riabilitative, che i trattamenti per le acuzie, salvo, peggio ancora, delocalizzare i ricoveri presso strutture ospedaliere esterne. La riforma regionale infatti, non avendo previsto alcun servizio di diagnosi e cura interno alla nostra Azienda Sanitaria, costringe ad effettuare i ricoveri altrove – cioè, per noi goriziani, presso il SPDC di Trieste -; ne conseguono disagi e inefficienze, dovuti alla distanza e alla mancata continuità della presa in carico della persona.

A giustificazione di tale riduzione di spazi e servizi, si è detto che il personale opera nei luoghi di vita degli utenti, cioè nelle loro case, o nei loro luoghi di lavoro. Ma, ci chiediamo, quale personale, visto che quello che c’è è appena sufficiente per seguire le persone presenti lì al CSM (normalmente in numero di otto i degenti, intorno alla quarantina gli altri)?

Mancano, per le persone con disturbi mentali, punti di riferimento esterni al luogo nel quale hanno dovuto affrontare la fase critica della loro sofferenza. Mancano centri diurni, mancano associazioni di volontariato che, invece che ruotare attorno al Parco Basaglia, abbiano il coraggio di staccarsene per creare, a favore delle persone con disagio mentale, qualcosa di nuovo sul territorio.

E a proposito del Parco, attualmente proprietà della Provincia, ci chiediamo, chi ne sarà il nuovo proprietario? Si sarà in grado di fare una scelta che ponga fine alla sua identificazione con la malattia mentale? Si sarà in grado di restituire questo luogo alla vita della città e, nel contempo, di dare un’alternativa alle persone che necessitano di un reinserimento alla normalità?

dc

La villetta di via Brigata Cuneo a Piedimonte, di proprietà dell’AAS 2, era uno dei rari spazi per la riabilitazione; si è resa ora inutilizzabile per un incendio divampato lo scorso Ferragosto e imputabile alle pessime condizioni di manutenzione.

Commenti su Facebook

Correlati

Archiviato in:Uncategorized

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Anonimo dice

    2 Ottobre 2016 alle 11:56

    Purtroppo nel momento in cui la salute mentale dovrebbe essere uno dei problemi più importanti, i pazienti rimangono invisibili. almeno la villetta sia di nuovo resa agibile.

    Rispondi
  2. Anonimo dice

    3 Ottobre 2016 alle 6:27

    Non va dimenticato il sistematico ricorso al sistema coop de "Il Mosaico". Nessuno ne parla e il tutto viene gestito con scarsa trasparenza.

    Rispondi
  3. Anonimo dice

    3 Ottobre 2016 alle 14:17

    "Il Mosaico"? Quelli dei richiedenti asilo? Però, operano a Gorizia quasi in regime di monopolio! Evidentemente sono guidati da oculati manager ed affiancati da buoni facilitatori.

    Rispondi
  4. Anonimo dice

    4 Ottobre 2016 alle 9:24

    Perché non si è detto nulla della struttura riabilitativa e di recupero sociale di Mossa, gestita da una associata del (solito) Mosaico? E Bianchini, ancora una volta era ed è rimasto solo! Forse per non disturbare troppo il sistema …

    Rispondi
  5. Anonimo dice

    4 Ottobre 2016 alle 9:49

    Leggo ora su il Piccolo che il Mosaico ha iniziato l'attività di accoglienza a Fiumicello nel hotel/ristorante Al Ponte (25 ospiti). Il regime monopolistico si rafforza ulteriormente.

    Rispondi
  6. Anonimo dice

    4 Ottobre 2016 alle 19:16

    Mi fa piacere che lei lo abbia ricordato. La struttura di Mossa sorse negli anni Ottanta grazie alla ferrea determinazione di alcuni infermieri psichiatrici che volevano dare una risposta alle esigenze dei loro assistiti. Ma, in seguito al passaggio in gestione alla cooperativa, i compiti riabilitativi della struttura vennero meno e, pur essendo di proprietà dell'azienda sanitaria, venne utilizzata per altri scopi. Da circa un mese essa offre ospitalità ad alcuni utenti psichiatrici rimasti senza alloggio, ma manca un effettivo progetto che leghi la loro presenza in quel luogo. Anche per questo caso si chiede maggior correttezza nel gestire le risorse destinate ai malati. dc

    Rispondi
  7. Anonimo dice

    5 Novembre 2016 alle 12:34

    L’involuzione delle politiche sulla salute mentale è un limpido specchio di questi tempi di crisi economica e regressione sociale. Al di là delle belle parole, il diverso – in generale- non viene accolto, compreso, integrato ma “gestito” affinché non disturbi i molti e magari faccia comodo a pochi. Peccato che nessuno dell’azienda sanitaria abbia risposto al tuo post!
    Maura Parisi

    Rispondi
  8. Anonimo dice

    18 Novembre 2016 alle 10:41

    Perché non si è detto nulla della struttura riabilitativa e di recupero sociale di Mossa, gestita da una associata del (solito) Mosaico? E Bianchini, ancora una volta era ed è rimasto solo! Forse per non disturbare troppo il sistema …

    Rispondi
  9. Anonimo dice

    18 Novembre 2016 alle 10:41

    Perché il Forum non ha detto nulla della struttura riabilitativa e di recupero sociale di Mossa, gestita da una associata al Mosaico? E Bianchini, anche in quella occasione, è rimasto solo …

    Rispondi

Rispondi Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Barra laterale primaria

SEGUICI SUI SOCIAL

  • Facebook
  • Instagram
  • Periscope
  • Pinterest
  • Twitter
  • Youtube

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Unisciti a 1.594 altri iscritti

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter del Forum Gorizia

Commenti recenti

  • Luther Blissett su Il ritorno dei morti viventi
  • Paolo Silveri su Le mani in tasca
  • Venceslav Černic su Non siete Stato voi
  • ZINOVIEV B.L. su Nel pallone
  • Anonimo su C’era una volta il West
  • Redazione su Mi piacerebbe
  • Anonimo su Mi piacerebbe
  • Daniela Careddu su Siamo pronti
  • Simone Cuva su Quando la persona supera la personalità
  • Anonimo su Vogliamo il pane e le rose

VERITA’ PER GIULIO REGENI

RSS Piazza Traunik

  • Dal dentro al fuori. A Gorizia, si ragiona di carcere, di misure alternative alla detenzione, di lavoro come percorso di re-inserimento. 19 Dicembre 2022 Piazza Traunik blog
  • Quando l'infestazione di zanzara tigre fa rima con incapacità amministrativa dell'istituzione competente. 29 Agosto 2022 Piazza Traunik blog

Altri Blog consigliati

Storie viandanti

Catalogo ciclabili goriziane

Footer

Forum Gorizia

AVVISO IMPORTANTE

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001. Tutti i testi sono liberamente riproducibili, possibilmente con l’indicazione della fonte. Qualora la pubblicazione di immagini violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarcelo per la relativa rimozione.

PER CHI VUOLE CONTRIBUIRE

 

 

 

 

infoforumcultura@gmail.com

Associazione Culturale Forum Cultura
Via Ascoli 10/A, 34170 GORIZIA,
CF: 91030540313

Privacy Policy

Seguici su Instagram

Seguici su Facebook

Copyright © 2023 · Magazine Pro on Genesis Framework · WordPress · Accedi