Riprendendo le questioni sollevate dai commenti al precedente post, vorrei precisare la mia posizione. Sono convinto che Dario Stasi abbia svolto un lavoro straordinario negli ultimi trent’anni, in particolare attraverso il periodico da lui diretto, le innumerevoli iniziative, la mostra sul Novecento goriziano e la presenza costante nel panorama culturale del territorio. L’apprezzamento e la stima non coincidono necessariamente con l’essere sempre d’accordo. Non ho condiviso alcune sue scelte e lo stesso Forum per Gorizia, del quale è stato fondatore, ha preso spesso recentemente posizioni diverse dalle sue. Per quanto riguarda le sue ultime proposte si può essere d’accordo o meno sull’invito rivolto a Paolo Mieli. Personalmente sono tra coloro che ritengono che non si debba perseguire la “sala piena” a ogni costo chiamando personaggi dal nome altisonante. Tuttavia rispetto il lavoro di chi si prodiga per incentivare il dibattito cittadino, anche quando propone iniziative che suscitano perplessità. Si è troppo ordinariamente abituati a chiamare i sostenitori della propria parte – puntualmente acclamati all’unanimità – e per questo si resta stupiti davanti all’invito all’ascolto e al dialogo con uno che certamente è lontano dai propri schemi e dalle proprie prospettive politiche e culturali. Io non avrei chiamato Mieli, ma non mi dispiace la sua presenza a Gorizia, soprattutto se ci sarà la possibilità di confrontarsi e di offrire a un pubblico vasto ed eterogeneo pensieri e punti di vista altrimenti costretti nell’ambito della propria cerchia. E riguardo al termine “imbecilli” che ha comprensibilmente offeso qualcuno, mi sembra – leggendo attentamente il commento di Stasi – che sia una citazione da non decontestualizzare, riguardante atteggiamenti di chiusura o di incomprensione generici e non certo un insulto che non mi pare appartenga al linguaggio del direttore di Isonzo Soča. Al quale ribadisco stima anche nella diversità di opinioni e del quale pubblicherò volentieri i comunicati stampa e le opinioni, anche quando non condividerò. Almeno fino a quando coordinerò questo blog.
Andrea Bellavite
Nessuno è perfetto (nemmeno Bellavite).
Certo che citava Umberto Eco; certo che le espressioni non sono da decontestualizzare; il fatto è che Stasi le ha " contestualizzate ", riferendole a tutti coloro che si permettono di esprimere qualche perplessità, anche con garbo ed educazione, non certo come Napalm/Crozza. Capita a tutti di farsi prendere dall'impulsività e, in questi casi, sarebbe bene riconoscerlo, senza per questo né sentirsi umiliati né essere sminuiti. Peccato, perché le ultime discussioni del forum mi parevano molto interessanti e costruttive…GM
Appunto!
Il problema non sta nei contenuti ma negli atteggiamenti che sono sicuramente arroganti e presuntuosi, cosa davvero inaccettabile per una persona che si definisce di "sinistra".
Pegio el tacon del buso…
Chiedo scusa ma, tralasciando il tema dell'iniziativa, che possa o meno piacere ( per mio ascolterò volentieri Mieli, quantomeno per farmi una idea), il signor Stasi è andato diritto sugli anonimi commentatori del blog, tacciandoli di imbecillità citando Eco e paragonandoli a napalm/Crozza, altrimenti non avrebbe richiesto l'obbligo di firma…obbligo, che richiama tanto una misura di prevenzione. Il diritto di parola è quello che è, un diritto…non una concessione da parte di qualcuno.
Ascoltando Mieli non si farà nessuna idea.
Perché inaccettabile?
Renzi è arrogante presuntuoso e si definisce di sinistra.
Allora lei osa sostenere che anche Renzi è inaccettabile?
Non concordo…qualunque nozione, dialogo, discussione, qualunque informazione sia negativa che positiva porta ad una maggiore conoscenza…ascoltare chi la pensa in modo diverso o contrario, serve. Si apprende sempre, magari un'inezia, ma si apprende costantemente. Alla fine, forse, si riesce a farsi quell'idea di cui parlavo…
Pardon, ma renzi non fa testo politicamente…forse come mancato sciamano della pioggia.
arrogante e presutuso…come la Di Gianantonio
Ma lei riesce a capire cosa pensa Mieli?
Renzi è sicuramente inaccettabile.
Senza poterlo ascoltare, come posso dire di non comprenderlo, capirlo o dissentire dal suo pensiero?
Andrea ti ringrazio per le belle parole. In particolare ritengo opportuno sottolineare quel tuo:"Si è troppo ordianriamente abituati a chiamare i sostenitori della propria parte…". Spiego. Mieli non ha battuto ciglio quando gli ho proposto il titolo "L'Italia, Gorizia e il confine orientale". Con mia sorpresa. Perchè secondo ciò che intendo proporre, lui è il classico rappresentante dell'Italia dei media e io vorrei sapere cosa sanno questi personaggi della storia di Gorizia. Cosa ne sa Scalfari, ad esempio? Cosa ne sa Travaglio? Io penso che Gorizia sia fuori, troppo fuori e la sua storia non sia conosciuta. Chiamare qui questi persoggi è importante per cercare di riannodare un rapporto col nostro Paese che Gorizia non ha, se non per i soliti stereotipi nazionalistici. Questo è un obiettivo che mi pongo. Rendo l'idea? Dario Stasi
Ma lei la tv non la guarda mai? Sta in tutti i programmi!
Non credo che Gorizia sia l'ombelico del mondo.
Mi dispiace ma ultimamente non condivido proprio nulla di questo blog.