Si è concluso con una cena buona e partecipata la rassegna del festival Altre Espressività, giunta ormai alla diciannovesima edizione. 14 compagnie italiane e straniere, che intervengono e che fan recitare persone con diversi disagi, una presenza teatrale in gran parte dei comuni e in molte scuole della provincia ma non solo, studenti che partecipano come attori accanto ai loro compagni con qualche problema in più e studenti che guardano giovani meno fortunati di loro, ma che sul palco abbandonano timidezze e paure, dando il meglio di se stessi e arrivando in taluni casi ad eccellenze espressive che spesso il normodotato si sogna. In questo modo le parole tolleranza e inclusione sembrano vecchi arnesi filantropici: questi ragazzi e ragazze “problematici”, hanno risorse personali e individuali, spesso fuori dal comune, hanno qualcosa da insegnare a livello di coraggio e di determinazione a tutti i ragazzi, sanno far ridere e scherzare e non suscitano affatto pietà o paternalismo: sono realmente una parte di noi, a pieno titolo. Io quindi non posso che ripetere fino allo sfinimento quello che ho detto altre volte. Vito Dalo’, Erika Gasparinic e i loro collaboratori sono operatori degni di stare accanto a Franco Basaglia. Non solo hanno dimostrato che i ragazzi con problemi hanno dentro di loro enormi risorse, ma li hanno aiutati a esprimerle, ad acquisire una loro individualità, a conoscere l’affetto e il calore del pubblico. Grazie a loro l’handicap non è più un altro mondo ma è lo stesso in cui tutti abitiamo. Non è un’enorme conquista questa? Non è qualcosa di cui Gorizia deve andare fiera e dovrebbe pubblicizzare ancora di più, facendone un vero e proprio slogan, perchè Gorizia è davvero per molti la città che accoglie e che cura con l’attenzione e la cultura degli anni ’60. Dunque grazie a Vito e Erica, grazie alle istituzioni che credono alla manifestazione e sentiamola più nostra ciascuno di noi.
adg
Condivido in pieno, compreso l'accostamento con Basaglia, che Gorizia ( a parte la meritoria tenacia di Livio Bianchini )pare aver dimenticato, a differenza di Trieste. Grazie a Vito, a Erica e alle scuole ( è lì che si deve trovare la collaborazione, e la si trova! ) coinvolte. Giorgio M.
Grande progetto, umanamente e artisticamente splendido. Grazie!