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Il Parco Basaglia di domani

16 Gennaio 2017 by Redazione 7 commenti

L’edificio dell’ex Centro Diurno, interno al Parco Basaglia, è divenuto oggetto di alcuni articoli apparsi sul Messaggero Veneto della scorsa settimana, a causa di un episodio spiacevole. L’azienda sanitaria infatti, senza preavviso, ne ha cambiato le serrature delle porte di accesso, impedendo così alle associazioni che vi hanno sede, di entrare. Sembra per motivi di ridefinizione delle regole di utilizzo dell’edificio, ma certo ciò non giustifica l’arroganza del gesto. Ciò ha provocato lo sconcerto degli interessati, cui hanno fatto seguito gli interventi del dott. Perazza e dell’ex assessora provinciale Cecot sullo stesso quotidiano.

A commento di tali interventi vorrei sottolineare che rimane confuso l’utilizzo che si vorrà fare del Parco e dei suoi edifici. Essendo di proprietà della Provincia per la maggior parte della sua superficie, nei prossimi mesi ne verrà individuato il nuovo ente proprietario e di conseguenza anche la sua identità futura.
Tale decisione non può non tener conto che il Parco Basaglia appartiene alla città e alla sua storia. Non è ragionevole che i futuri progetti per il Parco vengano gestiti dall’Azienda Sanitaria, o da sue ex figure dirigenziali, con una facciata di apertura garantita dal coinvolgimento delle poche associazioni che lì hanno sede.

La rivalutazione del Parco Basaglia va necessariamente pianificata all’interno di una visione d’insieme della città e in ciò va coinvolto come primo portatore di interessi il Comune, in rappresentanza dei cittadini.
Il Parco venga valorizzato come area urbana di interesse naturalistico, da collegare con percorsi ciclo-pedonali alle aree verdi circostanti (via Terza Armata, il parco dell’ex ospedale civile, l’area ciclabile di Sempeter).
Vengano definiti, al suo interno, degli spazi di aggregazione, per la socialità e la crescita culturale dei Goriziani, con biblioteche e luoghi per conservare la memoria dell’esperienza basagliana nella nostra città.
Rimane tuttavia drammatico il problema delle persone con sofferenza mentale, alle quali, nonostante che la legge 180 e le successive leggi applicative riconoscano il diritto a servizi essenziali quali un servizio ospedaliero per il trattamento delle acuzie, dei centri diurni per percorsi terapeutico-riabilitativi, e un servizio di coordinamento fra gli interventi sanitari, socio-riabilitativi e di assistenza sociale, a queste persone oggi viene offerto un CSM “povero” gestito da un’unica equipe, con tutti i suddetti compiti sovrapposti, entro i quali troppo poco è il tempo dedicato agli utenti.

Aggiungo che l’edificio dell’ex Centro Diurno forse va definito più come “sede di alcune associazioni”, piuttosto che Centro Diurno, mancando una progettualità d’insieme, gestita e monitorata dal personale dei servizi di Salute Mentale, all’interno della quale i volontari, il cui lavoro è senz’altro encomiabile, avrebbero un ruolo di collaborazione e non di responsabilità diretta. 

Daniela Careddu
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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Anonimo dice

    17 Gennaio 2017 alle 14:36

    Interessanti le proposte di valorizzazione del parco Basaglia; drammaticamente vera la gravissima situazione delle persone con disagio mentale; sconsolante l'operato del CSM GM

    Rispondi
  2. Anonimo dice

    17 Gennaio 2017 alle 15:13

    si segua l'esempio di Trieste! L'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni è stato completamente recuperato diventando una parte viva e vivace della città grazie anche ad una visione illuminata dell'Azienda sanitaria e della locale Psichiatria. Purtroppo a Gorizia questo non è capitato: basta pensare alla situazione scandalosa del Centro di Salute mentale relegato, per anni, in una collocazione assolutamente degradata. Anche se le condizioni strutturali sono da poco migliorate, la situazione complessiva non sembra essere ancora sufficientemente "normale". Mi spiace ma la dirigenza sanitaria di questi anni si è dimostrata non sufficientemente adeguata alle reali necessità. Le chiacchiere non riescono a nascondere le scarse realizzazioni! Attenzione ora al probabile ulteriore assalto del sistema coop. che già gestisce una parte della struttura.

    Rispondi
  3. Anonimo dice

    19 Gennaio 2017 alle 10:30

    Quando si tratta di denunciare la totale distruzione del sistema sanitario da parte della dirigenza regionale, al forum tutto tace. Se poi nel mezzo ci stanno anche le coop il silenzio diventa tombale.

    Rispondi
  4. Anonimo dice

    19 Gennaio 2017 alle 10:53

    Caro anonimo 11.30, ipotizzi forse una certa convergenza o trascorsi con CL o Il Mosaico? Dillo chiaramente e altrettanto chiaramente risponda il Presidente del Forum.

    Rispondi
  5. Andrea Bellavite dice

    19 Gennaio 2017 alle 14:39

    Eccomi qua!

    1. Anzitutto non mi sembra ci sia un benché minimo legame tra l'attuale "dirigenza regionale" e CL o il Mosaico (semmai ciò poteva essere ipotizzato nel corso della precedente consigliatura).
    2. In secondo luogo, è vero che al Forum e sul blog non si è parlato molto di sanità. In realtà si è sempre cercato di scrivere o di dire ciò che si conosceva almeno abbastanza bene. Ecco, intorno all'argomento sanità non abbiamo avuto modo di portare efficaci approfondimenti. Convinti della necessità di coniugare visione politica e competenza scientifica, abbiamo preferito spesso un "buon tacer" alle mille parole a vanvera lette sui giornali o proclamate da pulpiti altisonanti. E' una lacuna che riconosciamo e che stiamo colmando: con l'aiuto di persone molto competenti si sta esaminando a fondo la questione per lanciare, contestualmente alla campagna elettorale, le nostre proposte sulla sanità goriziana e regionale, incentrate sul bene comune (in particolare quello di chi è malato).
    3. Sì, sono stato convinto attivista in CL, per quasi 15 anni (dal 1975 al 1990). Mi sono allontanato per divergenze sul piano religioso e politico, il che non mi impedisce di stimare molte persone che appartengono a quel movimento e nel contempo di criticare scelte politiche, economiche e sociali a mio parere spesso sciagurate. Per quanto riguarda il Mosaico, sono stato socio dalla sua fondazione ad anni recenti: pur non condividendo tutte le scelte che sono state fatte ed essendomi allontanato anche da questa realtà, ho stima nei confronti del Consorzio e di numerose opere a esso riferite. Se l'anonimo delle 11.53 (e se non è lui anche quello o quelli che spesso "illazionano" in questo senso) ha informazioni relative a qualcosa di illegale o irregolare lo denunci alla magistratura. Altrimenti rischierebbe lui una denuncia per diffamazione da parte dei responsabili del Mosaico.

    Rispondi
  6. Anonimo dice

    20 Gennaio 2017 alle 15:47

    Apprezzo la risposta chiara di Bellavite. Per il resto, probabilmente come lui, non apprezzo nè monopoli nè cordate di potere, anche se legali. Sbaglio?

    Rispondi
  7. Anonimo dice

    20 Gennaio 2017 alle 16:40

    Riguardo alle cooperative credo serva soprattutto un controllo serio da parte degli enti appaltanti (Comune, azienda sanitaria), con verifiche periodiche dei risultati, intesi come qualità della risposta rispetto alle esigenze dei cittadini cui sono rivolti i servizi. Serve una visione competente e aperta, libera da vincoli clientelari, nella scelta dei soggetti destinatari degli appalti, di cui va valutata la professionalità, anche in termini di specializzazione su singole aree di intervento.
    dc

    Rispondi

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