In un contesto nel quale il numero degli elettori cala di votazione in votazione e ci si appresta a scendere sotto la fatidica soglia del 50%, ci si può chiedere perché o è vietato? Le alleanze strategiche promosse anche a Gorizia in nome dell’assolutamente indimostrabile “uniti si vince” non sono proprio ciò che tiene i cittadini lontani dalle urne? Chi non vuole il PD (e sono tanti!) e gli altri partiti in crisi, chi non vuole aderire a proposte che presentano volti noti da decenni nel panorama politico e istituzionale goriziano, chi è smarrito dalle esperienze romane dei Cinque Stelle, perché mai dovrebbe andare a votare? Allora, ammesso e non concesso che il centro destra, la destra e la lega si presentino uniti, perché non offrire a chi si reca ai seggi una vasta gamma di possibilità? Perché non ritenere il primo turno la vera “primaria” nel corso della quale il cittadino – ogni cittadino non solo l’iscritto o l’attivista del partito o del gruppo politico – propone al ballottaggio il candidato che ritiene migliore? Molti, di fronte a tanti nomi, potrebbero dire: “Avevo deciso di non andare a votare i soliti noti, ma adesso che vedo volti nuovi e nuove offerte programmatiche ho cambiato idea e scelgo di uscire di casa…”. Il discorso del secondo turno è tutt’altro e non vale la pena di affrontarlo adesso, tenendo presente che nel passato – e questo sì che è dimostrabile – non sempre gli elettori hanno apprezzato accordi sottobanco non in linea con la proposta progettuale da essi sostenuta al primo turno. Quindi, avanti con le candidature, la diversità è ricchezza. E non si accampino improbabili paragoni con la situazione di paesi nei quali ha vinto insperatamente un centro sinistra/sinistra unito: sotto i 15.000 abitanti il turno è unico ed è logico che qualsiasi divisione porti alla matematica certezza di una sconfitta.
Encomiabile lo sforzo nell'argomentazione. Che purtroppo non è ancora convincente.
Il problema è che finora non è saltato fuori uno straccio di programma. Per cui tutti questi candidati rientrano sotto un fenomeno noto come personalismo. Se alla fine si presentano 5 programmi vaghi e sui quali è difficile obiettare e tutti simili (perlomeno la Cernic si è esposta con la sua -mi si perdoni la citazione dotta – cagata pazzesca di riaprire galleria e piazza vittoria alle auto)questa ampia gamma di scelta non esiste. Gorizia ha uno zoccolo duro reazionario, e ha vari ed eventuali. L'esperienza insegna che i vecchi votano e i giovani si astengono. Si rischia che al ballottaggio vadano cdx e quella roba indefinita che è il M5S cittadino. Bisognerebbe imparare dall'esperienza, e non siamo nel 2007…
Io penso che delle valutazioni andranno fatte, con coerenza, guardando i programmi prima di tutto. Ma per quanto mi riguarda nessuna coalizione, alleanza sarà MAI possibile con chi ha cercato, con arroganza politica, di proporre una senatrice del PD come candidato a sindaco per unire la sinistra alternativa al PD. Roba che solo a Gorizia poteva accadere. Anche perchè dopo lo schiaffo politico che hanno preso, dopo tale assurda proposta, da parte del PD poi, è facile intuire a chi si rivolgeranno. La politica è una cosa seria, la dignità è una cosa ancora più importante. mb
Peccato che nel 2012 il centrodestra unito abbia chiuso i giochi al primo turno. Ziberna è la fotocopia di Romoli, la città è sempre più chiusa e il centrodestra goriziano è ancora unito. Non è un segreto che abbiano reali possibilità di ripetere l’exploit al primo turno. L’idea “primo turno-primarie del centrosinistra” potrebbe anche avere senso, ma di sicuro non oggi in questa Gorizia.
Con questi candidati, che vinca l'uno o l'altro non cambia nulla!
Bisogna dare la possibilità alla gente di votare qualcuno che non abbia girato per consigli comitati e enti affini.