Il 25 aprile l’Italia celebra la Liberazione dall’incubo del nazi-fascismo e la fine della II guerra mondiale da esso scatenata.
La ricorrenza non può essere limitata al generico ricordo delle atroci sofferenze patite durante il conflitto. La memoria di coloro che hanno perso la vita per la giustizia e la libertà deve essere tenuta viva, per evitare qualsiasi pericolosa confusione tendente a equiparare il giudizio della Storia sulle vittime e sugli oppressori.
Il ricordo è tanto più importante se confrontiamo la situazione di quel periodo con quella attuale. Anche oggi c’è bisogno di una vera e propria Resistenza, affinché i valori intorno ai quali è stata scritta la Costituzione continuino a essere riconosciuti fondanti la coscienza civile delle nostre Comunità.
Resistenza significa oggi rifiuto della produzione e del commercio delle armi, ritenute purtroppo ancora strumento di risoluzione dei problemi tra le Nazioni e all’interno di esse; solo la nonviolenza attiva può calmare i venti di guerra che spirano forti sul mondo.
Resistenza significa rifiuto di ogni discriminazione su base ideologica, religiosa, culturale o sessuale e riconoscimento dei diritti di cittadinanza per tutti.
Resistenza significa opposizione al sistematico consumo del suolo e alla cementificazione dell’ambiente naturale asservito agli interessi commerciali e finanziari, con i tanti danni già apportati anche al nostro territorio.
Resistenza significa accoglienza creativa e rispettosa della legalità, in nome della libertà di circolazione delle persone sul territorio europeo, di tutti coloro che bussano alla porta dell’Occidente ricco per fuggire dalla fame, dalla persecuzione e dalla guerra.
Resistenza significa oggi impegnare tutti i nostri sforzi per consentire alle giovani generazioni di avere un futuro, garantendo loro un’occupazione sicura, un’abitazione degna di questo nome, una valorizzazione delle loro competenze e potenzialità.
La Resistenza ha assicurato lo Stato sociale che ora si sta smantellando. La Costituzione va difesa dall'attacco di personaggi senza scrupoli che, in nome della governabilità, si dimenticano della democrazia.
"Accoglienza creativa", temine che fino ad oggi non avevo mai sentito, ma probabilmente è la soluzione finale ,visto che con il 20% di disoccupazione l'unica maniera di gestire la massa di migranti in viaggio verso l'italia è la creatività (????) Anni fa si parlava di sforzarsi politicamente e diplomaticamente per risolvere i problemi di instabilità in quei paesi dove esistono persecuzioni,carestie è mancanza di libertà, ma evidentemente questi discorsi sono ormai fuori moda e a qualcuno non convengono più. Perciò se un paese ha problemi di guerra,fame e violenza inutile sprecare preziose risorse per risolvere i problemi di quei paesi,si bombarda con bombe intelligenti e poi quando quella popolazione non ha più nemmeno un tetto dove dormire si organizza una campagna pubblicitaria da parte delle ong buoniste (pagate da quelli che sganciano bombe)e si incitano le masse di disperati a venire tutti in europa,perchè tanto qua c'è posto,lavoro e ricchezza per tutti. Ne è passato di tempo da quando le navi negriere trasportavano gli schiavi prelevati con la forza dai paesi dell'africa occidentale per portarli nelle piantagioni di cotone degli stati uniti. Oggi le tecniche di convincimento sono molto più sofisticate per procurarsi nuovi schiavi. Forse questa è la creatività.
E quindi? Quale è la sua proposta, anonimo delle 11.15?
Il 20% della popolazione italiana è al limite della povertà pur continuando in una buona percentuale a lavorare con stipendi da fame. Un paio di milioni di immigrati farebbe alzare questa percentuale al 40% aumentando la manodopera sfruttata e facendo così dormire sonni tranquilli ai ricconi. Movimenti sullo stampo del forum mi sembrano sempre più il braccio armato della borghesia.
Più che braccio armato della borghesia…forse delle oligarchie multinazionali e miliardarie!