Scene indegne ieri, dentro e davanti al Senato della Repubblica. A causa di cosa? Della votazione sul cosiddetto “ius soli”, normativa della quale So.Sa. offre una breve ed efficace illustrazione.
Il disegno di legge sullo ius soli è tornato in aula al Senato, a distanza di due anni dall’approvazione alla Camera, e subito si sono scatenate le proteste della Lega e di Casa Pound.
Prevede uno ius soli temperato, che riconosce il diritto alla cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia purchè uno dei genitori sia in possesso di permesso di soggiorno lungo e residente nel nostro Paese, legalmente e in via continuativa, da almeno cinque anni.
Non solo. Può acquisire la cittadinanza anche il minore nato da genitori stranieri o arrivato in Italia prima dei dodici anni quando abbia frequentato nel nostro Paese un percorso formativo per almeno cinque anni.
Potrà anche chiederla chi, non ancora maggiorenne, sia entrato in Italia, vi risieda da almeno sei anni e abbia frequentato un ciclo scolastico o un percorso di istruzione professionale ottenendo un titolo di studio o una qualifica.
Attualmente il cittadino straniero nato in Italia ha diritto alla cittadinanza una volta diventato maggiorenne a condizione che vi abbia risieduto fino a quel momento legalmente e ininterrottamente e dichiari, entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, di volerla acquisire.
La cittadinanza può essere, inoltre, acquisita per matrimonio o per naturalizzazione, cioè concessa con Decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su domanda dell’interessato, a chi risiede in Italia da almeno dieci anni se cittadino extra comunitario e da quattro se cittadino europeo.
Francia, Germania e Inghilterra già prevedono, con modalità diverse, lo ius soli.
La forma più aperta è quella prevista dagli Inglesi: la cittadinanza spetta al minore nato sul territorio nazionale se uno dei genitori, cittadino straniero, si sia stabilito nel Regno Unito, o vi risieda a tempo indeterminato. Invece i tempi della residenza per la naturalizzazione, ossia su richiesta, sono pari a cinque anni.
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