Mai come in questa tornata elettorale le considerazioni politiche sono state viziate da luoghi comuni che vengono ripetuti come mantra. “Primarie” “frammentazione” sono i vocaboli più usati senza fare i conti, senza ragionare sui motivi delle scelte.
a) frammentazione della sinistra: abbiamo detto che l’esplosione della giunta provinciale Gherghetta aveva prodotto una serie di possibili candidati a sindaco, necessitati a ricollocarsi sulla scena politica. Legittima aspirazione, ma considerare “di sinistra” uomini e donne che fino a 24 ore avevano la tessera del pd per l’ovvio motivo che altrimenti non sarebbero stati in giunta, pare fuori dalla realtà. Civici? Di sinistra? Francamente la credibilità era scarsa.
b) con il candidato unico Collini l’astensionismo sarebbe stato ancora maggiore e maggiore il voto ai 5 stelle. Il problema è che ormai tutto ciò che il PD di Renzi tocca non funziona. Il partito è in crisi di consenso a Gorizia e nel resto di Italia. L’opposizione che il PD ha fatto in questi anni – come del resto i 5 stelle – è stata scarsissima. Collini non a caso si arrabbiava solo quando gli si diceva che era del PD, non su altro. Aveva intuito il problema, purtroppo è stato identificato con il partito anche perchè non si è mai smarcato con forza da Ziberna, ha condotto una campagna troppo poco incisiva, compiendo poi errori colossali come quello delle larghe intese e la lettera ai dipendenti comunali.
Personalmente non ho avuto dubbi a votare Collini ma comprendo come per alcuni sia stato difficile farlo, anche in assenza di qualsiasi dialogo pre elettorale che fissasse regole, stili di comportamento, linee condivisibili.
Anche "mantra" è un termine abusato. Frammentazione: penso che la politica sia capacità di dialogo, anche con chi non è tuo amico, e capacità di compromesso. Se non c'è questo, no politica, siamo in presenza di rigidità mentali o ideologiche. Che vanno bene per chi è innamorato delle proprie idee e non è disposto a cedere.
Sei candidati: si doveva riflettere fino allo sfinimento sugli assurdi particolarismi che anche in questa occasione hanno mostrato (anche a livello nazionale) la diversità e l'isolamento di questa città.
Primarie: non sono mai state perfezionate come era ed è necessario. E questa è una delle deficienze del PD. Ma si deve anche ammettere che senza quel partito lì questo paese oggi non va da nessuna parte.
Vedo che avete eliminato gli odiatori dal blog: anche voi fate qualche passo avanti. (Mi viene fuori Redazione di Isonzo Soca, forse perchè avete tolto la possibilità di cliccare "anonimo", ma quello che scrivo è solo farina del mio sacco). E, già che ci sono lo vuoto il sacco: mi viene in mente una certa vostra incapacità di dialogo quando penso che avete rifiutato di fare insieme questo blog. Da non credere! Dario Stasi
Questo Paese non va da nessuna parte proprio perché c'e' quel partito li'.
Ha letto l'intervista di Cacciari sul Fatto quotidiano?
Il PD purtroppo ha deciso di assecondare i potentati economici, su scala nazionale e spesso anche locale (vedasi sostegno al consumo di suolo dei grandi centri commerciali, vedasi il caso del risarcimento di poche migliaia di euro di Fincantieri per l'amianto a Monfalcone). In cambio di ciò ci propone riforme quali ius soli e matrimoni omosessuali. Che, per carità, vanno bene ma non riguardano quella larga parte d'Italia a disagio. Che infatti si astiene e vota Lega. La cosiddetta sinistra extra PD, arroccandosi sui cosiddetti diritti civili, prende ancora meno voti, mentre una massa arrabbiatissima vive situazioni davvero incivili.