La grande assente nel dibattito sulle migrazioni è la Politica. Sono passati trent’anni dai primi sbarchi di migranti albanesi in Italia e ancora non esistono né una legislazione né una visione politica in grado di rispondere a un fenomeno che non può essere descritto come un’invasione ma che non deve neppure essere minimizzato. Tra chi propone improbabili impedimenti violenti a eserciti di esseri umani affamati, terrorizzati dalle guerre o più semplicemente alla ricerca di un sostentamento e chi sostiene la libera circolazione senza se e senza ma, in mezzo ci sono sempre loro, le Persone in cammino.
Finalmente qualcuno che affronta la questione in modo realistico, descrivendola per quello che è e proponendo soluzioni adeguate.
È chiaro a tutti che con l'immigrazione ci dovremo confrontare a lungo perché i flussi continueranno e,quindi, si dovranno trovare risposte adeguate e praticabili.
Grazie Andrea, illuminante come sempre…
Certo, quello che è scritto è vero e giusto. Ma presuppone che qualcuno pensi al problema, invece qui è impossibile fare qualsiasi discorso razionale. Quando tu hai un assessore che rifiuta gli immigrati, andando contro una costituzione su cui ha giurato 24 ore prima e un sindaco che pensa che la latrina attiri i migranti, di cosa stiamo parlando? Qui non è saltata solo la politica, ma la ragione, il buon senso, il pragmatismo. L'umanità non la cito perchè è un concetto troppo astratto.
Io penso che l'Italia non è un Paese che possa permettersi di affrontare ingenti spese per delle persone che, ancora prima di diventare contributori, sono consumatori di welfare. E penso che sia vero che la "migrantistica" sia ormai un business consolidato, anche se si tende a non analizzare il fenomeno dal punto di vista economico, credo che lo Stato eroghi a chi fa accoglienza più dello stretto necessario, e credo che tutte queste erogazioni di denaro siano poco trasparenti. C'è un altro aspetto: in zone e settori dove il mercato del lavoro non è regolato dalla legalità, gli immigrati, poco consci dei propri diritti, rovinano il mercato del lavoro (i famosi 2 euro per raccogliere pomodori). E' solo parzialmente vero che gli immigrati non rubano il lavoro agli italiani, ed è vero nella misura in cui il loro arrivo non determina un peggioramento delle condizioni di lavoro che rendono tale lavoro non più appetibile per il cittadino italiano. Ricapitolando: 1) Nessuno nega che ciascun essere umano abbia diritto di fare quanto in suo potere per migliorare la propria condizione; 2) Che non è colpa dell'immigrato se trova una situazione di sfruttamento e illegalità diffusa; 3) Però questa situazione e una certa accoglienza non ce le possiamo proprio permettere. Nessuno nega che l'immigrazione di giovani persone teoricamente giova all'Italia sempre più decrepita demograficamente. Ma è un po' come lo sport, in generale fa bene. Ma se glielo fai fare a un cardiopatico, non si sa come va a finire. Questa immigrazione è la maratona fatta fare a un paziente cardiopatico. E qualunque immigrazione, in tempi come questi, si abbatte principalmente sul più debole, su chi deve vivere in periferia, su chi fa mansioni poco qualificate, su chi ha bisogno del welfare e si vede scavalcato. Il risentimento c'è ed è vero: e a queste persone il discorso della guerra tra poveri non glielo fai, sono persone che spesso soffrono davvero e vogliono soluzioni, fiscal compact o meno, accoglienza o meno. Questi sono quelli che non votano più o si rivolgono ai neofascismi. Qualunque sinistra che si rispetti deve prendere atto che, con un'Amministrazione in disarmo come quella italiana, l'immigrazione e l'accoglienza si abbattono soprattutto sui deboli che dovrebbe preoccuparsi di difendere. Quindi, mentre si aspetta che l'Italia diventi un paese organizzato e civile, l'immigrazione va limitata, tenendo anche conto delle esigenze nazionali/ europee e non solo delle esigenze e diritti di chi vuole venire qua.
E come si fa a limitare l'immigrazione?
Parole e ragionamenti non servono più. su FB ci sono le foto di richiedenti asilo sotto una tettoia minima per ripararsi dalla pioggia e giunge voce che vengano spostati in galleria Bombi.
Limitare l'immigrazione senz'altro è un affare antipatico ma si fa, vedasi cosa si è fatto con la Turchia. I ragionamenti servono su scala "macro", certo su scala "micro" avere gente che dorme in galleria Bombi è vergognoso