Degli stupri di Rimini e di Firenze si è veramente detto e scritto troppo. E malamente. Siccome sembriamo veramente incapaci di preoccuparci delle donne vittime (anche qui, si parla sempre e solo di uomini), lo facciamo anche noi, proponendovi un video in cui il protagonista è proprio un uomo:
Ecco la traduzione in italiano della parte più significativa:
Poliziotta: [Porge un tè all’uomo] Ecco il suo tè. Si sente un po’ meglio?
Uomo: Non proprio, no.
Poliziotta: Ok, bene, può descrivere l’uomo che l’ha rapinato?
Uomo: Era alto circa un metro e ottanta, capelli corti scuri, mi ha puntato un coltello alla gola e ha voluto il telefono e l’orologio.
Poliziotta: E lei era vestito com’è vestito adesso?
Uomo: Prego?
Poliziotta: È questo quello che indossava quando è accaduto?
Uomo: Uhm, sì. Ma…
Poliziotta: Sembra ostentare la sua ricchezza.
Uomo: Guardi, non riesco a capire in che modo quello che indosso abbia qualche…
Poliziotta: Beh, è un po’ come se fosse un invito, non è vero? Come se si stesse facendo pubblicità.
Uomo: Guardi.
Poliziotta: Sembra in difficoltà. Voglio far entrare una nostra consulente. [Entra la consulente] Questo signore è un po’ scioccato. Prima è stato rapinato.
Consulente: Oh, povero. Aveva bevuto?
Poliziotta: Sì, perché se avesse bevuto potrebbe aver inviato segnali confusi. Attiro qualcuno con il bel vestito e il telefono, e poi all’ultimo momento dico «Non voglio essere rapinato».
Uomo: Mi ha puntato un coltello alla gola e ha voluto le mie cose.
Poliziotta: E lei gliele ha date e basta?
Consulente: Non ha nemmeno urlato?
Poliziotta: Vede, come si fa a sapere che a lei non piace consegnare le sue cose se non chiarisce le sue intenzioni?
Uomo: No, non ho urlato. Aveva un coltello! Ero davvero terrorizzato!
Poliziotta: E noi siamo solidali con lei, ma temo che dovrà prendersi una parte di responsabilità per questo.
…
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