Nei giorni scorsi, finanziata dalla Regione Toscana,si è svolta a Grosseto una summer school dal titolo “Per la storia di un confine difficile. L’Alto Adriatico nel Novecento”, dedicato al confine orientale. Da martedì a venerdì gli insegnanti, cui il corso era dedicato, hanno assistito a lezioni, partecipato a laboratori, guardato documentari e mostre.
Il prossimo ottobre porteranno le loro classi in viaggio in regione per visitare la Risiera, la foiba di Basovizza, Padriciano, Gonars. Hanno invitato anche me e nella mia relazione, che verteva sulla Resistenza, ho parlato di Monfalcone e di Gorizia, dove si è svolta la prima battaglia partigiana d’Europa.
Ho spiegato che la città era stata divisa da una “linea bianca” che tagliava case e campi, paesi e cimitero. Ho chiesto loro che portassero i ragazzi anche da noi, sulla Transalpina, per parlare dei confini che cadono e di altri che vengono eretti in Europa.
Il tutto per dire che è questo che in Italia interessa. Vogliono sapere del fascismo, dell’occupazione tedesca, delle foibe e dell’esodo, delle stragi, dei trattati sui confini, perché così gli insegnanti possono parlare della situazione odierna, di quanto accade oggi in Europa, degli spostamenti di popolazione.
Questi sono i temi che caratterizzano la nostra storia e, come vado ripetendo da anni, possono essere attrattivi. Essi possono affiancare i luoghi della grande guerra, i percorsi ebraici, ma certamente non vi è dubbio che i turisti non verranno a Gorizia a vedere rievocazioni medioevali che avvengono in ogni cittadina delle regioni centrali e in molti luoghi della nostra.
Inoltre organizzare conferenze e laboratori, un vero e proprio piano formativo sulla storia locale anche per i nostri studenti che in quinta non sanno neppure in che territorio ricco e contraddittorio vivono, sarebbe un’operazione civile e poco dispendiosa perchè gli studiosi li abbiamo qui e sono riconosciuti e ricercati a livello nazionale.
Insomma bisogna avere in mente un’idea, un piano, un’immagine della città, altrimenti rimarremo sempre al palo della storia e del turismo. adg
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