Sulla delicata questione dei vaccini apriamo il dibattito con l’opinione della dottoressa Maria Teresa Padovan.
Al netto di tutte le dichiarazioni fatte dai favorevoli e dagli oppositori alla Legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni infantili, alcune cose si possono affermare senza tema di smentita perché sono verificabili da fonti accreditate.
In questo momento in Italia è in atto una epidemia di morbillo. Si sono verificati oltre 4.300 casi di malattia dall’inizio dell’anno, dei quali il 95% o non era stato vaccinato (88%) o era stato vaccinato con una sola dose (7%), ci sono stati 3 decessi in soggetti che non hanno potuto beneficiare della cosiddetta “immunità di gregge”, il 43% degli ammalati sono stati ricoverati.
Bisogna dire che l’attuale epidemia non è un evento eccezionale e che non è corretto confrontare la casistica di quest’anno con quella dell’anno precedente, in quanto c’è bisogno di un certo numero di anni affinchè si accumuli un numero di soggetti suscettibili in modo tale che si diffonda un’epidemia.
Pertanto le epidemie, in caso di livelli di copertura vaccinale non sufficienti (inferiori al 95% per il morbillo), si verificano ciclicamente. Epidemie simili a questa si sono riscontrate in Italia nel 2002/2003 e nel 2010/2011.
Non per questo la situazione attuale è accettabile: quando esistono mezzi per prevenire malattie, ricoveri e morti evitabili questi devono essere utilizzati, i cittadini devono essere informati con l’obiettivo di raggiungere il consenso e tutta l’attenzione si deve rivolgere verso l’utilizzo sicuro e consapevole di questi presidi.
Ad oggi, per il livello di copertura riscontrato in Italia (circa 87%), il morbillo rappresenta la vera urgenza epidemica in tema di malattie infettive e diffusive prevenibili con le vaccinazioni.
La cosiddetta “immunità di gregge” si raggiunge, per il morbillo, quando almeno il 95% della popolazione viene immunizzata con vaccino o con immunità naturale conseguita a seguito della malattia. La “immunità di gregge” impedisce al virus di circolare nella popolazione pertanto previene la malattia anche in quei rari soggetti che, a causa di malattie gravi, non possono essere vaccinati.
Vaccinarsi quindi, in situazioni a rischio come l’attuale e in caso di soggetti in buona salute e senza controindicazioni, protegge se stessi e anche gli altri dalla malattia, è quindi un atto di responsabilità sociale.
Detto, per inciso, che i livelli di copertura critici per garantire l’Immunità di gregge sono diversi tra le malattie infettive e che la copertura più alta da raggiungere è proprio quella del morbillo, dall’11 settembre i genitori dovranno fare i conti con le vaccinazioni obbligatorie dei propri figli per l’iscrizione scolastica.
Entro l’11 settembre per le scuole dell’infanzia ed entro il 31 ottobre per le altre scuole dell’obbligo, i genitori devono presentare a scuola il libretto di vaccinazioni vidimato dalla Azienda per l’Assistenza Sanoitaria, o il certificato/attestazione di vaccinazione. Nel caso il minore sia immune per aver contratto la malattia o esentato o la vaccinazione sia differita per motivi di salute il genitore deve presentare idonea attestazione medica. In caso di mancato assolvimento all’obbligo il genitore deve presentare formale richiesta all’AAS di prenotazione per completamento del ciclo vaccinale.
In questi giorni c’è però una buona notizia: per agevolare i genitori/tutori/soggetti affidatari e dare loro il tempo necessario a recuperare copia del libretto vaccinale, il certificato vaccinale o l’attestazione della Azienda Sanitaria, tale documentazione può essere sostituita dalla cosiddetta autodichiarazione in cui il genitore dichiara lo stato vaccinale del figlio e si impegna a consegnare idonea documentazione entro il 10 marzo 2018. Il modulo per l’autodichiarazione è scaricabile dal sito dell’AAS n.2 e da quello della Regione, negli stessi siti si possono recuperare tutte le informazioni utili.
Nella stessa autodichiarazione è prevista la possibilità di esprimere il consenso a che gli istituti scolastici possano richiedere direttamente, sia per il corrente anno scolastico che per i successivi, all’Azienda Sanitaria di residenza copia delle certificazioni attestanti l’effettuazione delle vaccinazioni previste dalla Legge.
Maria Teresa Padovan
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