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You are here: Home / featured / La lingua slovena, questa sconosciuta

La lingua slovena, questa sconosciuta

9 Settembre 2017 by Redazione 3 Comments

Un uomo che parla una lingua vale un uomo; un uomo che parla due lingue vale due uomini; un uomo che ne parla tre vale tutta l’umanità.

E’ un proverbio africano, ma qui da noi il pensiero comune è molto diverso.

Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli qualche giorno fa in visita a Trieste, subito dopo aver dichiarato che

Il rapporto tra Slovenia e Italia è l’esempio di una società che integra le diversità culturali

aggiunge, riferendosi all’insegnamento della lingua slovena come seconda lingua (!), che

si tratta di un tema che dobbiamo affrontare perchè adesso qualche difficoltà c’è. Qualche difficoltà in termini di capacità di costruire clima e merito.

Quindi il clima non è favorevole… e menomale che Italia e Slovenia sono l’esempio di una società che integra le diversità culturali!

Comunque è necessario mettere i puntini sulle i: italiani e sloveni hanno sempre abitato gli stessi luoghi e la lingua slovena non è da considerarsi una lingua straniera.

Al Ministro sono anche propensa a concedere delle attenuanti… Viene da Roma, non ha mai vissuto qui e probabilmente certe cose non le sa… Rimango basita, invece, quando affronta l’argomento parlando di domanda e offerta (come se si parlasse di merci) e tira in ballo i genitori, i quali dovrebbero chiedere l’insegnamento della lingua slovena.

Sono stata studentessa per 18 anni e sono mamma da sette e non ho mai visto genitori chiedere cambiamenti ai programmi ministeriali.

Ancora più imbarazzanti sono le dichiarazioni del centro destra regionale che definisce

inutile l’apprendimento della lingua slovena, in quanto parlata da meno di due milioni di persone al mondo.

Ma glielo diciamo agli esponenti di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia che il latino e il greco antico non li parla più nessuno ma continuano a essere studiati al Liceo Classico, considerata ancora la miglior scuola presente nel nostro Paese?

Siccome, evidentemente, il modus operandi di questa parte politica è lo stesso che si parli di scuola, immigrazione o qualsiasi altro argomento, ecco che arriva il carico da novanta:

invece dello sloveno, si pensi piuttosto alle aule a pezzi

(che mi sembra tanto “invece che pensare a integrare gli immigrati, si pensi agli italiani in difficoltà”), come se una cosa escludesse un’altra.

Cari politici, nazionali e regionali, fatevi un giro a Gorizia e vedrete quanti italiani hanno scelto le scuole della minoranza perché era l’unico modo per far apprendere ai propri figli la lingua slovena, andando incontro e al contempo creando dei “problemi”.

Sì, perché le difficoltà ci sono, è innegabile: sia per le famiglie (che ad esempio non sono in grado di seguire i figli nei compiti), ma anche per le scuole e i doposcuola che quotidianamente devono uniformare i livelli di conoscenza dei bambini/ragazzi in due lingue.

Io, da madre italiana che ritiene imprescindibile la conoscenza della lingua slovena, vorrei tanto poter avere una scuola italiana realmente bilingue, ovvero una scuola in cui Italiano e Sloveno fossero materie curricolari di egual peso.

Perché, cari politici, italiano e sloveno hanno pari dignità, e mi sento imbarazzata che nel 2017 si continui a tornare sull’argomento. ElSa.

Articoli citati

Fedeli: «Lo sloveno a Trieste? Se i genitori lo chiedono come seconda lingua straniera».

«Proposta assurda. Impararlo è inutile

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Filed Under: featured, recenti, welfare Tagged With: bilingismo, gorizia, insegnamento sloveno, lingua slovena, ministro, minoranza, minoranza slovena, scuola, valeria fedeli

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Comments

  1. adg says

    10 Settembre 2017 at 10:38

    Gli africani hanno ragione.non sapere lo sloveno e non insegnarlo a scuola e’ un atteggiamento da guerra fredda.lo si vede quando consiglieri comunali,non buzzurri,abbandonano l aula quando i colleghi parlano in sloveno.se lo dici a Milano non ci credono

    Rispondi
    • Eleonora Sartori says

      10 Settembre 2017 at 10:48

      Non ci crederei neppure io… Abbandonare l’aula o anche semplicemente non indossare le cuffie per la traduzione simultanea (se non si conosce la lingua) è un atteggiamento cafone. In occasione dell’ultimo consiglio comunale abbiamo assistito, nell’ordine, a una bestemmia pronunciata da un “signore” seduto tra il pubblico (che non è stato nemmeno invitato ad abbandonare l’aula, e per questo chiederò che dalla prossima volta ci sia un vigile a controllare ed eventualmente a prendere provvedimenti) e alla scusa accampata da un consigliere di maggioranza che ha dichiarato (excusatio non petita, accusatio manifesta!!!) che non indossa mai le cuffie per protesta, perchè a suo dire le persone che seguono le sedute del Consiglio Comunale da casa in streaming non sentono la traduzione in italiano. Cosa non vera, ma forse lui non lo sa!

      Rispondi
  2. Loris says

    16 Settembre 2017 at 10:14

    La mia opinione è che la seconda lingua o è materna, o è parlata dal contesto in cui interagisco o mi serve per affermarmi. In tutti gli altri casi è una scelta di comunicazione facilitata, come può essere l’inglese. Piaccia o no l’inglese è la lingua dominante, per ragioni storiche economiche come fu per altre lingue nel passato. L’italiano in Slovenia e lo sloveno in Italia nel punto di contatto tra le due lingue è auspicabile venga insegnato come terza lingua, soprattutto a livello di conversazione, per favorire i numerosi contatti che esistono nella vita quotidiana. Ma questa scelta non può essere fatta da amministrazioni locali, composta da generazioni compromesse da retaggi culturali, ma da persone esterne che guardano a questa come ad un’opportunità per arricchire lo scambio e abbattere l’ultimo confine rimasto, la lingua.

    Rispondi

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#leggeiniziativapopolare #propagandafascista #propagandanazista
Mattarella non a caso ha parlato della vittoria di Mattarella non a caso ha parlato della vittoria di due comunità che hanno saputo superare le divisioni del passato per guardare allo sviluppo di un territorio unito. Il risultato è stato ottenuto grazie agli sforzi di chi ha creduto che il confine, anche mentale, non fosse un ostacolo.
Perchè – e bisogna ricordarlo – c’è stato invece chi sulle divisioni, sulla chiusura dei confini, sul chiamare i vicini “sciavi”, sul rifiuto del bilinguismo, sull’esaltazione di un passato di tragiche discriminazioni non solo ci ha marciato, ma ha costruito la sua decennale carriera politica.  Quindi amici dell’unità del territorio sono state persone illuminate da ambo le parti, senatori come Bratina, sindaci come Martina, altri che come Brancati hanno organizzato con Brulc e con Romano Prodi la festa della Transalpina quando la Slovenia è entrata in Europa.
Ma soprattutto a volere rapporti di amicizia e di scambio sono state le tante associazioni culturali che a partire dagli anni’50 hanno organizzato mostre, incontri, presentazioni di libri e concerti, corsi per imparare lo sloveno, spettacoli teatrali, manifestazioni di ogni tipo alla Transalpina, istituzioni come il Kulturni dom, il Trgovski dom, giornali come il Primorski, riviste bilingui come Isonzo Soča, che hanno lottato per l’integrazione, Associazioni partigiane che si sono gemellate con associazioni slovene, insomma tutto un lavorio per tessere relazioni che spesso ha incontrato critiche ed esclusioni.
Dunque questa è la vittoria della città che ha creduto al superamento del passato e delle divisioni della guerra fredda. Dispiace che qualcuno affermi che solo il lavoro dei sindaci presenti e immediatamente antecedenti ha portato alla vittoria, accusando altri di pensare di avere vinto solo con i post su FB.  Non è stato così. Quelli che volevano la reale caduta dei confini, e noi siamo tra questi, hanno usato non solo i social, ma la loro intelligenza e la loro quotidiana, testarda e determinata attività per concorrere a questo risultato. Mattarella di sicuro ha ringraziato anche noi
.
#novagoricagorizia #capitaledellacultura2025 #sergiomattarella
Buon Natale Vesel božič Bon Nadâl Buon Natale
Vesel božič
Bon Nadâl
Cinque anni per fare luce su quanto è successo, c Cinque anni per fare luce su quanto è successo, cinque anni a chiedere verità e giustizia, striscioni gialli ovunque, braccialetti magliette libri incontri dibattiti, la sua bici che torna da brividi, persone che sentono lo Stato lontano, ambiguo, opportunista, cinico, bugiardo, debole.
Due persone, tra queste, a testa altissima ripetono come un mantra che vogliono sapere chi e come, non essendoci un perché umanamente concepibile. Trasmettono da subito una forza impossibile da fiaccare, neanche coi muri di gomma e col tempo. Sono inattaccabili perché il loro dolore è nudo, ontologicamente umano, di una dignità sacra. Sono come Francesco nudo davanti al Papa, solo l’umano dolore di fronte al potere. Diteci cos’è successo e chi è stato, diteci la verità, dateci giustizia, punto. Persone esemplari nel loro porsi. Cinque anni dopo, arriva la verità in attesa della giustizia.
Oggi, dopo cinque anni fatti di ogni istante di dolore, di fronte ai nomi e alle parole che spiegano a noi ciò che loro hanno visto nella loro creatura straziata, sono giganti a confronto di chi ha anteposto la menzogna vuota della ragion di stato, dei cinici che hanno continuato a fare affari con l’Egitto, a vendergli armi, di chi ha messo la firma sotto i contratti, di chi ha fatto pressioni perché “ci sono interessi in ballo troppo grandi”, di chi ha deciso di non decidere.
Tutti questi andrebbero.messi davanti ai genitori di Giulio anche solo per un minuto, il tempo in certi momenti sa essere eterno. Un minuto, uno solo, per vederli guardare per terra la vergogna nella loro ombra nera, che come una condanna li precederà per sempre. @piccandrea
.
#veritapergiulioregeni 
#scortamediatica 
#giuliosiamonoi 
#patrikzakilibero 
#stoparmiegitto 
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Grazie a @libera_gorizia per questa necessaria iniziativa.
Perché il Forum sostiene Noi Una Lista Unica
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“È necessario che “Io” diventi “Noi”: ecco il manifesto per le forze progressiste, per la città futura, per la città “unica’.
Il Forum fa un passo indietro per farne tre avanti: crediamo in Noi, crediamo nel progetto che questo appello lancia. Noi è una bellissima parola, soprattutto per la sinistra.
Ci dice che riconosciamo di avere qualcosa in comune, qualcosa che nel corso del tempo sì è via via nascosto, confuso, ma non si è perso definitivamente, e quel qualcosa sono le radici condivise, da cui per fratture plurime abbiamo creato percorsi diversi.
Ognuno ha la sua storia, e non ce n’è una migliore delle altre: hanno tutte pari dignità e sono tutte preziose per immaginare il futuro. “Noi” le comprende tutte, le considera le fondamenta su cui costruire la città di domani.
È un’inversione di prospettiva: nel 2017 l’area progressista si presentò smembrata, la sinistra con tre candidati addirittura. “Noi” vuole costruire una proposta “unica”, che mette le persone prima dei simboli, le storie di ognuno nella grande Storia di tutti. 
Unica: la città che vogliamo. La sola candidatura a capitale europea, si dice giustamente nel manifesto, ha avviato un percorso comune che, qualsiasi sia il risultato tra cinque giorni, è la direzione per la città del futuro.Unica: l’occasione che ci prepariamo a cogliere, con la città che ha vent’anni di ritardo su tutto, che è ancora nel novecento.
Unica: la proposta di una lista sola che metta fine ai giochini e ai ricatti “politici”, al manuale Cencelli, all’accozzaglia di quest’ultima amministrazione che per accontentare tutti ha mandato in malora la Città.
C’è da costruire insieme un programma chiaro: pochi punti di cambiamento radicale. E devono farlo le persone, non i simboli. I goriziani e le goriziane, insieme. Dobbiamo farlo “Noi”.
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Link in bio
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#unpassoindietro per fare
#trepassiavanti
Ti ricordiamo così. Energica e combattente. . # Ti ricordiamo così. 
Energica e combattente. 
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#lidiamenapace #piccolagrandedonna
Mercato Coperto Il mercato coperto, di Gorizia co Mercato Coperto

Il mercato coperto, di Gorizia costituisce una delle tante raffinate testimonianze di una città che un tempo seppe esprimere la propria vitalità culturale anche attraverso architetture di sicuro interesse, in questo caso in un bel “Liberty” di fine anni ‘20.

Il Mercato, ogni mattina si anima fervente movimento e vitalità: qui trova il suo emporio ideale chi ancora preferisce fare i propri acquisti senza rinunciare al calore umano offerto dai gestori delle tante bancarelle e negozietti presenti al suo interno; è il posto ideale per reperire la varietà e la freschezza dei prodotti agricoli del goriziano.

Frutta, verdura, prodotti vari del territorio, il folkloristico mercato del pesce riempiono di allegria e profumi i banchi del mercato e riescono a rendere la spesa quotidiana finanche un momento di svago e socializzazione.
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Testo presente sulla app Let'go Gorizia.
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Cosa è cambiato? Perché voler smantellare ciò che di buono c'è a Gorizia?
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#gorizia #mercato
“Di chi è l’aria? Di chi è il fiume? Di chi “Di chi è l’aria? Di chi è il fiume? Di chi è la nostra vita?”
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Si è svolta sabato pomeriggio una grande manifestazione per protestare contro l’inquinamento ambientale prodotto dal cementificio e dalla zona industriale di Anhovo.
L’evento è stato introdotto a Deskle da un’ampia trattazione delle problematiche ambientali della valle della Soča e dell’intera Slovenia, da parte dell’attivista ecologista Uroš Macerl, già vincitore del premio mondiale Goldman 2017 per l’ambiente. Con parole piene di convinzione ed entusiasmo, Uroš, conosciuto in passato soprattutto per la lotta contro la multinazionale francese Lafarge, proprietaria del cementificio di Trbovlje, si è chiesto che cosa resterà alle future generazioni, se per favorire l’avanzata del Capitalismo selvaggio permetteremo che si distruggano i fiumi, si taglino i boschi e si inquini irrimediabilmente l’aria.
Il fiume, che scorre fornendo un dolce mormorio di sfondo alla spiaggia dove si è tenuta la conferenza d’avvio, sembrava quasi voler confermare i discorsi e sottolineare le parole di un cartello, agitato da uno dei presenti, sul quale era scritto: “di chi è l’aria? di chi è il fiume? di chi è la nostra vita?”. Fondamentalmente, questo è stato il motivo conduttore anche dei successivi momenti.
Guidato da Mateja Sattler, portavoce di EkoAnhovo, si è formato un lungo corteo che ha raggiunto a piedi il piazzale antistante al Cementificio della Salonit. Sono stati ricordati i motivi principali di preoccupazione.
In una zona già tremendamente colpita in passato dalle malattie correlate all’asbesto, le emissioni dal co-inceneritore dove vengono bruciati anche rifiuti tossici provenienti soprattutto da Italia e Austria, corrispondono a un aumento impressionante delle percentuali di persone colpite dal cancro e da altre patologie legate all’inquinamento.
Nonostante tutte le pressioni, non si è ancora riusciti a ottenere controlli adeguati e legislazioni in grado di salvaguardare anzitutto la salute, prima che gli interessi economici e finanziari dei gruppi industriali.
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@balkanriverdefence
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#deskle #anhovo #isonzo #soča #inquinamento #salute #protesta #cementificio #salonit
Commemorazione della battaglia partigiana di Goriz Commemorazione della battaglia partigiana di Gorizia
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#battaglia #partigiani #gorizia
Mi smo tu. . #piazzatransalpina #gorizia #italia # Mi smo tu.
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#piazzatransalpina #gorizia #italia #slovenia
Oggi a #monfalcone per la chiusura della campagna Oggi a #monfalcone per la chiusura della campagna referendaria del NO.
@frankie_zappa
@crismors
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#referendum #costituzione #no
Vi piace il progetto di piazza Transalpina? . #pi Vi piace il progetto di piazza Transalpina? 
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#piazzatransalpina #gorizia #gect #go2025
15 settembre 2020 Ore 20.30 Kulturni Dom . Crimini 15 settembre 2020
Ore 20.30
Kulturni Dom
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Crimini a Nord-Est
Di Luana di Francisco e Ugo Dinello
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Introduce Anna Di Gianantonio
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#eventi #forumgorizia #criminalita #attualita #novecentoinedito
Presentazione del libro di Anna Di Gianantonio e G Presentazione del libro di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani "Ich bin Schwanger" (sono incinta).
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#novecento #storia #forumgorizia #kulturnidom #evento #8settembre2020
Basta silenzio sul taglio dei parlamentari e sul r Basta silenzio sul taglio dei parlamentari e sul referendum del 20 e 21 settembre. Discussione pubblica sulle ragioni del NO, il 14 settembre prossimo, in piazza Vittoria, ore 18.30.
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@marckuck
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#referendum #no
Ricomincia Novecento Inedito. Il primo appuntament Ricomincia Novecento Inedito. Il primo appuntamento è al Kulturni dom Gorica per martedì 8 settembre ore 18.
Si tratta della presentazione del libro di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani 1945. Ich bin Schwangerer (sono incinta). Introduce Nadia Slote.
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#novecento #storia #900 #lager #nazifascismo
Cosa ci portiamo a casa dall'incontro di ieri? Che Cosa ci portiamo a casa dall'incontro di ieri? Che i giornalisti veri hanno un'enorme responsabilità: denunciare ciò che non va. Che ognuno di noi, in qualità di cittadino, è una sentinella e deve esigere il rispetto della propria dignità e dei propri diritti, vigilando su quanto accade e combattendo contro ciò che non va. Assieme, riappropriandoci di quel senso di comunità che è solo addormentato ma non morto, possiamo fare molto per migliorare la nostra vita. Vietato girarsi dall'altra parte, far finta di non vedere o sentire, disinteressarsi di questioni serie, come la gestione e il traffico dei rifiuti, tema dell'incontro di ieri sera, e di moltissime altre. Il malaffare, la criminalità organizzata, la modalità mafiosa si nutre della nostra apatia, della nostra pigrizia, del nostro disinteresse e della nostra paura. Grazie alle relatrici, Martina Luciani, Claudia Salvestrini e Alessandra Tommasino per i loro importanti contributi.
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#evento #ecomafia #gorizia #forumgorizia
E(c)co Mafia! Gorizia, Italia, Europa. 10 luglio 2 E(c)co Mafia! Gorizia, Italia, Europa. 10 luglio 2020, ore 18.30 Kulturni Dom Gorica.
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Necessaria prenotazione.
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Tutte le info nel link in bio!
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#ecomafia #rifiuti #criminalitaorganizzata #gorizia #novagorica #terradeifuochi #forumgorizia
20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato. . #ref 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato.
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#refugees #rifugiato #20giugno #quoteoftheday #topcit #quotd
#Repost @nevio58 • • • • • • Mentre a #Repost @nevio58
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Mentre a Gorizia si discute ciclabili si ciclabili no, a N.Gorica si fanno, anche verso i centri commerciali: la bici serve anche per la spesa, per il lavoro. Eppure c'è qualcosa di simile a Gorizia, ma mai finito...
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