La difesa dell’assessore alla Kultura Oreti sulla censura alla mostra di Koinè si fa sempre più scomposta ed incerta.
Afferma l’assessore che la mostra sarebbe di sinistra e che dunque non s’ha da fare. Non conosco tutti i membri dell’associazione Koinè, ma mettiamo che sia vero. E con questo?
Noi leggiamo D’Annunzio a scuola, anche se era di destra, leggiamo Celine, guardiamo il teatro di Pirandello anche se si è iscritto al PNF dopo l’assassinio di Matteotti.
Insomma l’arte si giudica per quello che è non per le tendenze ideologiche di chi la fa. Altrimenti si cade nelle politiche dei regimi totalitari, di cui senz’altro Oreti non vuole essere l’erede.
Secondo, quando l’assessore Oreti è diventato tale, ha assunto una veste istituzionale di rappresentanza dell’intera comunità, che ha pieno diritto di esprimere la sua opinione contraria.
Invece l’assessore elimina dai suoi blog o pagine fb tutto quello che non sia un’osanna al suo operato, manifestando una netta propensione per una cultura dell’obbedienza che sappiamo da anni non essere più una virtù.
Insomma Oreti ha bisogno di lezioni. Ma non di inesistenti “pedagogie” gramsciane, non di arte politicamente ondivaga e aggressiva come quella dei critici che ci propone, ma di cultura istituzionale e di rispetto degli altri.
Chi gli farà da maestro, visto le prese di posizione dei suoi supporter, francamente rimane un mistero. adg
Su “Il Piccolo” di oggi Serenella Ferrari afferma che non bisogna attribuire al centrodestra l’erezione di muri, poiché altrimenti i migranti non sarebbero qui. Sublime. Non erano e sono forse muri il sindaco Romoli che non era capace di dire altro se non che se ne dovevano andare? L’accusare la Provincia di comportamento irresponsabile per aver fatto erigere una temporanea tendopoli? Il nobilissimo cartello di Ziberna e Gentile su “Gorizia frazione di Kabul”? Il considerare qualunque cosa fatta un invito ai migranti stessi ad arrivare ancor più numerosi? Non è un muro deridere i volontari che li aiutano, accusarli di far aumentare i flussi o insinuare dubbi su chissà quali scopi nascosti o, ancora, come disse Hassek, adombrare interessi erotici da parte delle volontarie?
Per quanto riguarda l ultimo punto il signore in questione aveva anche la delega alle pari opportunità,giusto perché a Gorizia non ci facciamo mancare proprio nulla. A lui il compito di difendere le donne.cosi abbiamo capito che dovevamo farlo da sole