Sono anni, molti anni che il gruppo di lavoro creato da Dario Stasi per costruire la mostra sul “Novecento secolo lungo” ha lavorato per costruire un percorso fotografico che mettesse in evidenza i luoghi e i momenti salienti della storia cittadina del XX secolo.
Sono state fatte decine di riunioni cercando di fare un lavoro che andasse al di là delle ideologie e guardasse ai fatti.
Nel gruppo hanno lavorato l’attuale sindaco di Gorizia e la dottoressa Galarotti per evitare ogni scivolamento politico. Sono stati chiesti e richiesti autorevoli pareri di storici sloveni.
La mostra è andata in Parlamento e a Nova Gorica, oltre che in altri paesi della regione, senza che nessuno avesse nulla da ridire. Dunque è incredibile che un lavoro di questo tipo ancora non abbia collocazione e che non trovino posto neppure le due gigantografie di Gorizia e Nova Gorica appaiate a sembrare un’unica città.
Perchè ancora non si trova una collocazione per mostra e pannelli? Al di là delle considerazioni che ognuno di noi può fare, mi pongo una domanda sul ruolo che a questo punto deve avere un assessorato alla cultura.
Il suo compito, a mio avviso, non è quello di “fare” cultura ma di “promuovere” chi la cultura già la fa, lasciando che liberamente si esprimano idee, punti di vista, visioni diverse, in modo che il fruitore di mostre, dibattiti, spettacoli possa giudicare e formarsi un’opinione.
Un assessorato alla cultura dovrebbe essere facilitatore di iniziative, rimuovendo gli ostacoli che impediscono la fruizione delle opere. La nuova giunta è appena agli inizi, speriamo tutti di poter condividere l’ottimismo di Dario Stasi.
Unico dubbio è sulla collocazione dei pannelli. Galleria Bombi mi pare molto affollata per garantire una fruizione serena della mostra. adg
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