Cosa può significare essere “fuori rotta”? Oggi quasi tutti condividiamo questa sensazione, in un momento o nell’altro della nostra vita. Si può essere fuori rotta perché si pensa in modo diverso dagli altri: e le occasioni per farlo sono veramente infinite.
Per un artista il discorso può essere più semplice: storicamente gli artisti infatti sono sempre stati considerati delle voci “contro” per il semplice fatto di riuscire a esplicitare visivamente ciò che sentivano e che si era (o si è) costretti/tentati/inibiti a esprimere.
La collettiva ospitata dall’associazione Prologo fino a venerdì 27 ottobre intende far riflettere su questo aspetto applicandolo a delle creazioni sui generis dei dodici autori che vi prendono parte.
Inaugurata in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (il 14 ottobre) la mostra offre infatti una visuale inedita degli artisti, che si sono allontanati dal loro consueto stile espressivo: chi per soggetto, per tecnica o per filosofia che sorregge l’opera.
Si passa dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione attraverso i lavori di Stefano Comelli, Ivan Crico, Lia Del Buono, Paolo Figar, Alessandra Ghiraldelli, Francesco Imbimbo, Silvia Klainscek, Damjan Komel, Marina Legovini, Stefano Ornella, Franco Spanò e Lara Steffe.
La seduta di una sedia trattata come una tavolozza su cui emerge un lussureggiante paesaggio, ritratti scaturiti da suggestioni cromatiche o da riflessioni sul tema del doppio, minuterie da ferramenta a impreziosire eleganti giochi grafici, sinuose sculture, il ricordo di una difficile esperienza di vita trasformato in installazione, tele pastose e grondanti colore, riflessioni fotografiche su cosa significhi il momento da catturare.
Chi conosce gli autori presenti faticherà a riconoscerne il lavoro. “Fuorirotta” è una sfida, quindi che si può cogliere fino a venerdì nella sede di Prologo, aperta dalle 16 alle 19. Eliana Mogorovich
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