La guerra è follia. E’ negazione di ciò che di bello contraddistingue l’uomo, la parola, l’amore, l’attaccamento alla vita. Produce morte, devastazione e lascia il vuoto.
L’esperienza della guerra è un’esperienza di solitudine, abbandono e perdita di ogni tutela. Quando però la guerra è riconosciuta come normalità, allora la normalità può diventare follia.
E’ il tema che contraddistinguerà l’incontro culturale del 26 ottobre al Parco Basaglia. Alle 17.45, nell’atrio del piano terra del CSM di Gorizia, verrà presentato il libro: “Follie di guerra. Medici e soldati in un manicomio lontano dal fronte ” di Ilaria La Fata.
Scritto in seguito ad un lavoro di ricerca effettuato negli archivi dell’ospedale psichiatrico di Colorno, esso riporta il caso dei soldati internati in quel manicomio tra il 1915 e il 1918 per i traumi prodotti dalla guerra, raccontando la tragica esperienza di chi pagò un prezzo altissimo a una violenza nuova e inaudita per dimensioni e forme.
Lo studio permette di misurare concretamente la portata di quei traumi in un ospedale lontano dal fronte, e anche di riflettere sulla diversità degli approcci e delle interpretazioni della “follia di guerra” da parte di medici militari e civili.
Da segnalare la qualificata e specifica competenza dei curatori e degli invitati al dialogo con l’autrice. DC.
Parteciperanno:
Ilaria La Fata, ricercatrice del Centro Studi Movimenti di Parma, autrice del libro
Piero Purich, storico indipendente triestino
Luca Meneghesso, già operatore psichiatrico e ricercatore
Alessandro Saullo, psichiatra del Centro di Salute Mentale di Gorizia
Sara Fantin, archivista
Rispondi