Al di là del giudizio politico sul sindaco di Gorizia, non si può non notare gli enormi errori di comunicazione che fa ogni volta che prende la penna o apre bocca. Errori così plateali che non occorre essere uno spin doctor per vederli tutti.
Il primo: parla della Galleria come “vergogna nazionale”. Ha pensato che non poteva fare altro, visto che le troupe televisive di tutte le tv e le testate di tutta Italia, stanno accorrendo a frotte in città. Ma come lo fa? Ecco lo scivolone: parlando di vergogna nazionale. Ma questo era un argomento usato dai suoi oppositori.
Siamo noi per primi che abbiamo parlato di vergogna e che adesso lo faccia il sindaco rivela:
a) viene sulle nostre
b) vuole rigirare la frittata: sono io che dico vergogna, non voi.
Peccato che la frase che vale è la prima, la seconda diventa patetica.
Secondo clamoroso errore: parla nervoso, agitato, non è sorridente e calmo e sembra che legga dal gobbo. Chi guarda o legge pensa: questo è in grosse difficoltà, gli scappa tutto di mano.
Di sicuro non induce né ottimismo né fiducia nella soluzione del problema.
Terzo e più disastroso: afferma di avere mandato lettere a tutti, Minniti, Lorenzin, Gentiloni e costoro non lo hanno degnato neppure di una risposta.
E’ un terribile segno di impotenza e di insignificanza politica. Insomma così non si va da nessuna parte. Sparate come il piano Marshall si sono rivelate un boomerang, ordinanze e sanificazioni sono ridicole, l’appoggio di vari settori che contano nell’opinione pubblica è andato a farsi benedire, media di ogni schieramento accorrono in città per la gioia di molti fan.
Ma in politica è possibile ancora una mossa del cavallo che salverebbe il sindaco e lo farebbe tornare in auge. Se fossi in lui farei una dichiarazione di un certo tenore, ma non sono lui e dunque… adg
Potrebbe chiedere un risarcimento per danni all’ immagine, come ha fatto il comune di Bari.