Intervenire al più presto per evitare il peggio.
Sono le dure parole dell’arcivescovo Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, pronunciate in occasione della sua visita alla galleria Bombi, riprese da Voce Isontina in un articolo in cui egli “(s)confessa” Ziberna ma non lo assolve”.
Egli afferma ciò che noi sosteniamo da mesi, ovvero che la galleria sia una sistemazione non rispettosa delle minime esigenze umane delle persone, ma speriamo che le sue parole abbiano tutt’altro effetto.
Anche il Vescovo apprezza molto l’azione dei volontari e denuncia un’incomprensibile assenza delle istituzioni. Ma soprattutto esprime perplessità sulle affermazioni degli amministratori circa il fatto che il Comune accoglierebbe più dei profughi previsti.
Si tratta di qualcosa che non corrisponde a verità e a questo proposito intendiamo nuovamente precisare che la causa della mancanza di controllo sull’affollamento dei richiedenti asilo nella città di Gorizia è da attribuirsi alla giunta Romoli prima e alla giunta Ziberna successivamente.
Essi infatti, rifiutando fin dall’inizio ogni coinvolgimento diretto con le persone da accogliere, hanno ipso facto rinunciato a qualsiasi possibile diretta verifica della situazione. Ha ragione Ziberna quando parla del numero di 90 profughi previsti dall’accordo Anci/Ministero degli interni. Ma quel numero si riferisce a chi è accolto direttamente dal Comune, non dal privato sociale o dal volontariato.
Solo quando il Comune accoglierà 90 richiedenti asilo nel sistema Sprar o altro simile, Ziberna avrà titolo per chiedere il trasferimento degli altri altrove (l’accordo Anci/Ministero prevede infatti la cosiddetta clausola di salvaguardia: ai Comuni che accolgono istituzionalmente almeno 2,5 persone ogni 1000 abitanti non sarà chiesto di riceverne altri, sotto altre forme non riconducibili all’amministrazione comunale).
In altre parole, prima Ziberna accolga almeno 90 profughi in Sprar o altro, poi potrà parlare citando un accordo che vede, a causa sua e prima di Romoli, il Comune di Gorizia del tutto inadempiente.
E’ evidente che oggi il Sindaco, quando fa riferimento ai 90 profughi, mente sapendo di mentire. E mente anche quando sostiene che la comunità è con lui perché dalle parole del Vescovo, sommate a quelle dei volontari, a quelle della quasi totalità delle forze di opposizione in Consiglio Comunale, dell’Azienda Sanitaria e dell’Ordine dei Medici, emerge tutt’altro.
L’Arcivescovo nel suo intervento affronta anche l’esigenza di aiutare le persone a capire, a ragionare, a reagire in modo corretto e parla della responsabilità degli amministratori che non dovrebbero enfatizzare paure e pregiudizi, per fini meramente elettorali.
Noi la campagna elettorale di Ziberna ce la ricordiamo molto bene, incentrata proprio sull’enfatizzare le paure dei cittadini nei confronti dei migranti, e scandita da promesse non manutenute. AP.
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