Verso la fine del mese di giugno è stato pubblicato sul Piccolo e sul blog del Forum Gorizia un intervento intitolato “Quanto può durare la messa in liquidazione di una società partecipata?”, che si riferiva alla società partecipata Isontina Reti Integrate e Servizi di Gorizia (Iris).
Relativamente al post pubblicato sul blog del Forum ci sono stati 29 commenti di lettori, ma in particolare ben 349 visualizzazioni da utenti diversi dello stesso (informazione fornitaci dalla responsabile del blog). Rispetto al numero medio di visite del blog dalla sua fondazione nel 2007, il numero delle visualizzazioni del post nel giorno della sua pubblicazione è stato eccezionalmente alto: viene da pensare che nel mondo politico della città ci sia stato una specie di passa parola che abbia diffuso la comunicazione che sul blog del Forum c’era una notizia che valeva la pena di leggere. Ed in effetti si tratta di una notizia che interessa l’amministrazione della città e soprattutto chi guarda con preoccupazione l’uso arbitrario (o forse si potrebbe dire anche proprio lo spreco) dei soldi pubblici.
Il tema trattato è relativo alla società partecipata Iris, che dal 1° gennaio 2011 è in fase di liquidazione. Da quella data la Giunta Romoli ha deciso, in modo che noi riteniamo assolutamente arbitrario, che Iris da quel momento non fosse più soggetta al dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini-contribuenti, come invece prevede la legge per le società partecipate (vedi art. 11 legge 33/2013).
Questa decisione ha permesso alle Giunte Romoli I, Romoli II e ora Ziberna di secretare tutti i movimenti di soldi relativi ad Iris. Più precisamente si tratta di due capitoli: il primo riguarda le spese relative al collegio del C.d.A./ liquidatori, del collegio sindacale e di un organo contabile, il cui totale alla fine del 2017 ammonterà a 904.360 euro (dati prelevati a suo tempo dal sito internet di Iris ed ora non più visibili online); il secondo riguarda le consulenze, il cui ammontare è ignoto in seguito alla suddetta secretazione.
A riguardo delle consulenze: poiché dal 1.1.2011 non ha più dipendenti, Iris agisce (come afferma l’Assessore al bilancio in un documento pubblico) a mezzo di “consulenti se e quando necessari (a chiamata) per svolgere e risolvere problemi di natura giuridica/ legale/ fiscale/ finanziaria/ amministrativa/ organizzativa/ predisposizione di gare/ realizzazione di operazioni straordinarie/ gestione consigli di amministrazione e assemblee/ rapporti con gli uffici preposti in caso di verifiche”. Insomma, Iris può tutt’ora chiamare dei consulenti letteralmente per qualsiasi ragione o iniziativa del C.d.A.
Da anni leggiamo nelle relazioni della Corte dei Conti, sia regionale che nazionale, pesanti strali proprio contro le consulenze a chiamata, che sono frequentemente fonti di un uso distorto dei soldi pubblici. Ed evidentemente proprio nel caso di Iris la possibilità di consulenze a chiamata copre un ventaglio talmente ampio, da essere non poco sospetto per una società in liquidazione. Ciò non bastasse, alla fine del 2017 ormai vicina, la società partecipata sarà in liquidazione da ben sette anni: come sottolinea il dott. Carlo Cottarelli, già Commissario alla Spending Rewiev, nello studio “Programma di razionalizzazione delle partecipate locali“ del 2014, questo è uno dei classici modi per “gonfiare” la spesa pubblica.
A queste osservazioni si aggiunge poi l’arbitraria secretazione della società partecipata Iris. Sembra proprio parte di un preciso disegno di agire all’insaputa e alle spalle dei cittadini. Perché? Che cosa e, soprattutto, quali spese si sono volute nascondere ai cittadini?
Abbiamo appreso le informazioni di cui sopra dalla risposta dell’Assessore al bilancio della passata e dell’attuale giunta, in data 22.1.2015 (prot. 2846/15), ad un’interrogazione scritta di un consigliere comunale della precedente amministrazione. Si tratta di un documento pubblico, a conoscenza di tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.
Si capisce quindi la curiosità dei 349 visitatori del suddetto post nel blog e dei 29 commenti. Al contrario stupisce il totale silenzio dei responsabili di Iris e, soprattutto della giunta comunale; lo stupore è rivolto anche al silenzio degli esponenti dell’opposizione: se quello dei primi può essere legato all’interesse di non parlare di un tema che si è voluto secretare, non si capisce quello di tutti gli altri che dovrebbero avere tutto l’interesse a chiarire questo tema. Rosamaria Forzi
Magari proprio la Corte dei Conti è l’organismo giusto per dirimere la questione