Mi pare di vedere scorrere nel cervello di Franco Hassek l’immaginario con cui sono stati educati gli uomini nel Novecento. Ogni scollatura, calza, ginocchio, rossetto, sorriso è interpretato come ammiccamento, gesto allusivo, invito. Nel cervello un solo pensiero: il sesso, che trasuda da ogni intenzione e azione che però chiaramente il soggetto proietta sugli altri.
Le volontarie attempate, vedove o single, vanno dagli afghani al dormitorio? Ecco che il cervello del nostro immagina subito finte caritatevoli a mani giunte e occhi bassi, che, chiusa la porta scaraventano via il pentolone e si avvinghiano agli afghani non temendo né scabbia né pidocchi, travolti da una passione irrefrenabile.
Si costruisce la tenda per i profughi a S. Anna? Si propone di nasconderla alla vista dei bambini, perchè sicuramente afghani e pachistani, anche se distrutti dal freddo e dal viaggio, non perderanno occasione per abbandonarsi a lascivi toccamenti.
Stretto tra gli insegnamenti di Alvaro Vitali e qualche immagine di Federico Fellini, il nostro consigliere descrive, come nel secolo scorso, le attività sessuali come sporchezi, sconcezze, porcherie, cose che le persone per bene nemmeno pensano, ma evidentemente immaginano con tutta la loro forza.
Va bene tutto, per carità, ma mai più presidente della commissione pari opportunità, senza aver dotato prima le consigliere di burka integrale che inibisca l’immaginazione. adg
La descrizione calza a pennello con la figura del menzionato H
Il cervello, perchè ce l’ha?
Omen nomen: Franco HasSEX!!!
😀 😀 😀