Dopo le dichiarazioni del presidente di Confcommercio Gianluca Madriz sulla manifestazione del 16 dicembre, ieri sera 18 dicembre, l’ennesima variante urbanistica approvata in Consiglio comunale dal centro destra che apre la strada ad un ennesimo polo commerciale di 1600 mq: un altro supermercato a Gorizia tra le vie Trieste e Duca D’Aosta
Leggo sulla stampa locale la dichiarazione del presidente di Confcommercio Gianluca Madriz per il quale il corteo del 16 dicembre “ha danneggiato i negozianti”.
Sorvolando su questa dichiarazione generica e riportata de relato (infatti sarebbe giusto anche, per correttezza, sapere, chi, come e in quale misura sarebbe stato “danneggiato”), ritengo siano doverose alcune riflessioni.
Ora, è noto a tutti lo stato di desolazione in cui versa da troppi anni ormai il centro cittadino: tantissime serrande abbassate e marciapiedi deserti. Fenomeni dovuti all’emigrazione di massa (siamo ormai sotto i 35 mila abitanti), alla concorrenza dei numerosi centri commerciali, allo sfrenato e irrazionale insorgere di supermercati in spietata concorrenza tra loro, al conseguente generalizzato svuotamento del centro storico, allo sviluppo dell’e-commerce e alla crisi che, comunque, riduce la capacità di spesa delle persone.
I fenomeni ricordati, figli di trasformazioni sociali ed economiche anche di portata globale, sono stati però, anche, in parte indotti e in parte accompagnati dalla totale incomprensione del fenomeno e dalla assoluta mancanza di una visione moderna e creativa della politica goriziana, che in 10 anni di amministrazione Romoli e, a quanto si vede, in 6 mesi di quella di Ziberna (ma di fatto molti protagonisti sono rimasti gli stessi) non solo non è riuscita a portare avanti un progetto minimo di sviluppo per la città, ma si è letteralmente bloccata e immobilizzata su schemi e proposte antichi e sorpassati.
Si potrebbe, a questo proposito, commissionare uno studio all’Istituto di sociologia internazionale cittadino (l’I.S.I.G.) per capire le radici e le cause di questo “conservatorismo”: retaggio ideologico o mera incapacità?
Sono anni che l’amministrazione di centro destra a Gorizia non riesce (non vuole?) a mettere mani al piano del traffico (piste ciclabili, parcheggi scambiatori, fluidità, sicurezza e disincentivazione del traffico urbano ormai sono pure chimere per Gorizia), continua a promuovere la cementificazione e il proliferare di supermercati (è recentissima, come si è già ricordato, l’ultima variante, in tal senso, approvata dalla maggioranza del consiglio comunale), non è riuscita a valorizzare l’area del mercato di via Boccaccio (possibilità ormai persa con l’apertura dell’ennesimo supermercato), non ha previsto e attuato politiche per ripopolare il centro storico, non ha controllato, salvaguardato e promosso patrimoni come la scuola di musica, il museo di via Santa Chiara, si è imbarcata in progetti come gli ascensori al castello completamente inutili oltre che dannosi per la città e le sue, già esigue, risorse.
Ha chiuso al traffico la galleria Bombi senza renderla ospitale e transitabile degnamente per pedoni e ciclisti, di fatto rendendo inutile il parcheggio di via Giustiniani; poi l’ha chiusa completamente inibendo il passaggio a tutti e adesso, sembra, la vuole riaprire di nuovo al traffico veicolare con ulteriore spreco di denaro pubblico. E si potrebbe continuare perché l’elenco è lungo, purtroppo.
Ma i negozianti, per il buon Madriz, sono stati danneggiati da una manifestazione di tre ore. Possibile?
Chiudere gli occhi su 10 anni e mezzo di questo scempio e inveire contro tre ore di manifestazione mi sembra non faccia onore all’intelligenza del presidente di Confcommercio che, non posso pensare altro, temo sia stato consigliato male da chi evidentemente aveva necessità, a tutti i costi, di appigliarsi a qualcosa per criticare la manifestazione “restiamo umani”, dimostrando in questo modo, tra l’altro, di non avere nemmeno il coraggio di esprimere le proprie idee in maniera diretta.
Una manifestazione pacifica e gioiosa che ha riempito di persone per alcune ore le vie del centro come, da tanto tempo, non si vedeva negli ormai tristi e poco frequentati sabati pomeriggio goriziani, animando tra l’altro anche la Piazza Vittoria e i locali pubblici di essa.
Concludo con una nota amara, curiosamente sfuggita all’attento e sensibile presidente di Confcommercio: la totale chiusura della via Mazzini durante la manifestazione.
Non è qui in discussione l’operato delle forze di polizia, che hanno svolto un servizio d’ordine eccellente e preciso permettendo lo svolgersi tranquillo e pacifico della manifestazione, bensì, semplicemente, una doverosa constatazione.
Gorizia ha tantissime sedi di partiti, associazioni e quant’altro ma nessuna di queste ha mai richiesto servizi d’ordine eccezionali e condizionato la libertà di movimento dei cittadini né tantomeno manifestazioni del loro pensiero, come di fatto avviene oggi in via Mazzini.
Forse, anzi, sicuramente, negozianti, cittadini, presidente Confcommercio, sindaco e politici una riflessione su questo fatto la dovranno pur fare.
In questo caso, infatti, non si tratta di un pomeriggio di shopping prenatalizio ma della normale vita quotidiana di tutto l’anno di una via e di una zona pubblica e centrale, vicino al palazzo municipale, con negozi e locali pubblici, che appartiene a tutti e non può essere “ostaggio” di pochi: allora, chi ha “danneggiato i negozianti di Gorizia”? Stefano Cosolo
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