E’ arrivato il Giorno X: oggi i migranti dovrebbero entrare nel famoso o famigerato tendone. Il condizionale è d’obbligo in una situazione in cui la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.
Ci sono volute settimane per montarlo, tanto che viene da pensare siano dovuti intervenire ingegneri della Nasa per omologarlo! Magari a “giustificare” tempi così lunghi c’è solo la necessità di assicurare un posto al caldo fino all’arrivo di temperature più miti, visto che è stato ufficialmente dichiarato che la tensostruttura rimarrà aperta 90 giorni, non un giorno in più.
Se così fosse, il sospetto che nessuno crede a una risoluzione della situazione entro tre mesi, è dietro l’angolo. Ma almeno a fine marzo le temperature non metteranno (forse) a rischio la vita di nessuno costretto a dormire all’aperto.
Qualsiasi sia la verità, di buono c’è che da stasera i migranti potranno dormire al caldo in un ambiente più confortevole di galleria Bombi e dell’atrio del Pastor Angelicus e della Caritas.
Ma c’è anche una cattiva notizia: il tendone ha una capienza di 60 persone e già ora risulterebbe insufficiente per il numero di migranti presenti in città.
La chiusura del tunnel, infatti, non ha assolutamente rallentato i flussi, tanto che l’altra sera sono giunte in città ventisette persone.
Non dormendo su una pubblica strada, il problema non è più del Comune… Ma siamo certi che l’Amministrazione potrà passare le feste serenamente? Da ciò che si è visto in questi giorni, la risposta è negativa.
Magari potrebbe scrivere a Babbo Natale e sperare in un miracolo delle feste, ma temo anche in questo caso il risveglio il 25 dicembre potrebbe riservare sgradite sorprese.
Durante le elezioni ci hanno detto che il problema sarebbe stato risolto in brevissimo tempo e così non è stato. Non per incapacità, sia chiaro. Nessun essere umano avrebbe potuto in tempi rapidi risolvere una situazione ormai incancrenita e di portata mondiale. Lo sapevano anche loro ma hanno mentito e questo è imperdonabile, soprattutto per chi li ha votati, confidando in una risoluzione.
Ora ci stanno dicendo che il problema si risolverà definitivamente quando la Commissione territoriale verrà chiusa. Facciamoci un appunto, scriviamo un post-it, appiccichiamolo sul frigorifero: “quando la Commissione verrà chiusa a Gorizia non ci saranno più migranti”, attendiamo e speriamo… Ripetiamolo a mo’ di mantra…
Sarebbe veramente una beffa aver “perso un altro pezzo” di Gorizia e non aver risolto nulla.
A guardare la situazione di Pordenone, in cui di migranti all’addiaccio ce ne sono parecchi nonostante non via sia la Commissione, io non sono molto ottimista.
Sarà che pur essendo a dicembre inoltrato faccio fatica a sentire lo spirito del Natale e ai miracoli non credo più. Preferirei il pragmatismo di donne e uomini che, spogliatisi di inutili orpelli ideologici, si rimboccassero le maniche e venissero a vedere con i loro occhi quello che accade ogni giorno sotto il loro naso.
Forse nemmeno in questo caso il problema sarebbe risolto nell’immediato, ma almeno riacquisterebbero quell’umanità che in questo momento faccio fatica a intravedere. ElSa.
Rispondi