La prima emergenza è legata alla struttura scolastica da ripristinare e rilanciare come punto di riferimento di una comunità che comprende non solo Lucinico, ma, anche tutto il Comune di Gorizia e i Comuni contermini; la seconda, di pari importanza, è quella di comprendere e intervenire sulle problematiche che hanno portato a compiere un gesto non solo criminoso ma anche molto significativo.
Il fatto. Come è noto il 23 ottobre nei locali del plesso scolastico di via Romana n. 2 a Lucinico si è sviluppato un incendio che ha reso inagibile la parte dell’immobile sede dell’Istituto secondario di primo grado “L. Perco” e arrecato danni di lieve entità anche alla Scuola Primaria “De Amicis”. In conseguenza di questi fatti 10 classi della scuola media sono attualmente trasferite presso il Liceo Slataper di via Diaz e presso l’Ufficio scolastico provinciale di via Rismondo. Non vi è ancora certezza sull’entità dei danni anche se una prima quantificazione degli stessi la possiamo trovare nella delibera di giunta n. 188 del 2017 con la quale l’amministrazione comunale ha fatto ricorso ad un prelevamento dal fondo di riserva per € 163.000,00, importo calcolato e richiesto dai “Servizi interventi manutentivi per la bonifica e la messa in sicurezza dei locali”.
Non entro nel merito delle cause dell’incendio, che sono al vaglio della magistratura, se non condividendo la preoccupazione già espressa dal consigliere comunale Andrea Picco, espressa in una interrogazione nell’ultimo consiglio comunale del 29 novembre, per il fatto che trattandosi, come riportato dalla cronaca dei quotidiani, di un incendio doloso innescato con l’evidente intenzione di creare grossi danni e riguardante una scuola, ovvero un importante punto di riferimento della comunità di un popolato quartiere cittadino, è necessaria una riflessione sul disagio sociale che ha portato al compimento di questo gesto: demandate alla giustizia la vicenda penale e agli amministratori comunali la questione del ripristino in sicurezza dell’edificio, alla politica e alle istituzioni civili il compito di individuare i fattori sociali potenzialmente di rischio che si annidano, evidentemente, nella comunità e di intervenire, per quanto possibile, con adeguate politiche sociali non più prorogabili.
Nella ricordata interrogazione Picco ha anche chiesto informazioni sullo stato dell’istituto scolastico prima e dopo l’evento dannoso, le problematiche e le criticità che quest’ultimo ha creato o contribuito a evidenziare, con particolare riferimento alla tenuta statica dell’edificio, alla sua conformità antisismica e antincendio (CPI certificazione prevenzione incendi). Nella risposta l’assessore al patrimonio Del Sordi, sorvolando sulla certificazione e lo stato pregresso della struttura scolastica, ha sostanzialmente rimandato ogni pronunciamento ufficiale al compimento di una perizia da parte di un tecnico abilitato che sarà appunto richiesta per conoscere e quantificare l’esatta entità dei danni subiti dalla struttura a causa dell’incendio. A fronte del prelevamento dal fondo di riserva il consigliere Picco ha anche chiesto se il Comune si rivolgerà alla Regione per ottenere un finanziamento, anche in considerazione del fatto che non è sicuro che l’assicurazione rifonderà tutto o in parte il danno subito dalla struttura scolastica. Rassicurazioni in tal senso sono state date dall’assessore.
Se da un lato appare, per ora, soddisfacente la risposta dell’amministrazione restano comunque da capire i tempi almeno della perizia e della bonifica, considerato che, da quanto si è capito, diverso materiale didattico dovrebbe essere attualmente indisponibile a causa degli effetti dell’incendio, sempre che sia ancora utilizzabile e che, per quanto riguarda la perizia, essa è il primo indispensabile passo per avviare poi tutte le fasi successive.
Questi dunque i fatti e le problematiche legate ad essi. Per quanto riguarda i lavori di ripristino della struttura scolastica auspico che questi siano occasione di verifica e di intervento a 360 gradi sulla stessa, comprendendo anche le aree esterne, oltrechè le aule, le sale di servizio per docenti e personale non docente, i laboratori e gli uffici, sicché questo spiacevole evento diventi occasione per rilanciare e implementare non solo la sicurezza ma anche l’offerta del plesso scolastico di Lucinico che, assieme agli altri presenti nel nostro Comune, costituisce elemento fondamentale per la sopravvivenza e la crescita della comunità goriziana.
È auspicabile, anche, che tutto ciò avvenga nella massima trasparenza, con uno scambio di precise e puntuali informazioni tra i soggetti coinvolti, segnatamente l’amministrazione comunale, il dirigente scolastico, il corpo docenti, il personale non docente e le famiglie. Solo in questo modo il futuro di questo plesso scolastico non risentirà di questa inattesa e “traumatica” interruzione e potrà anzi affrontare positivamente e con serenità l’ormai prossima campagna di iscrizioni per l’anno scolastico 2018/2019.
Su tutta la vicenda, come ho precisato, è anche molto importante il coinvolgimento della politica, quindi del Consiglio comunale, nella sua funzione di indirizzo e controllo politico e di rappresentanza dei problemi e delle istanze dei cittadini. Per questo motivo il Forum Gorizia terrà sempre accesa una luce sulla vicenda in maniera costruttiva e collaborativa con l’attuale amministrazione affinché siano affrontate e risolte nel migliore dei modi le due emergenze sociali ricordate. Preannuncio, a questo proposito, un’altra interrogazione sull’argomento nel prossimo consiglio comunale del 18 dicembre da parte del consigliere Andrea Picco. Stefano Cosolo
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