Anche il progetto del Brancaccio è fallito. Montanari nell’annunciare l’annullamento dell’assemblea generale del 18 novembre e quindi, di fatto, la fine del progetto ha ricordato che l’obiettivo non era quello di “rifare una lista arcobaleno con una spruzzata di società civile”, ma un’alleanza tra cittadini e partiti. Evidentemente nessuno aveva spiegato, al povero Montanari, che i partiti dovrebbero rappresentare la sintesi politica dei cittadini non un’entità esterna con la quale eventualmente allearsi. Accortosi di un tanto, in un comunicato, allo stesso non è rimasto che prendere atto che “i vertici dei partiti della sinistra hanno deciso che, semplicemente, non vogliono questa unione, non vogliono questa alleanza con chi sta fuori dal loro controllo…i segretari di Mdp, Possibile e Sinistra italiana hanno scelto un leader e questo ha risolto tutti i problemi: nella migliore tradizione messianica italiana”.
Ed infatti così è avvenuto. Questa “lista unitaria” di sinistra, mi sembra sia già nata in un modo alquanto “anomalo”. Infatti, nonostante l’annuncio di un’assemblea con tanto di delegati da ogni regione d’Italia, per la fondazione di questa nuova formazione politica, alla fine si è scoperto che il pacchetto politico era già pronto e confezionato, deciso da tre persone: Roberto Speranza di Mdp, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e Giuseppe Civati di Possibile. Non c’è stato nulla da discutere e da votare: leader deciso, Pietro Grasso, nome altrettanto, “Liberi e Uguali” e nessun programma politico da discutere e approvare. Tutto, tra l’altro rigorosamente declinato al maschile.
A chi si contrappone questa lista di sinistra? Chi sono i suoi antagonisti? Perchè non si è parlato di temi come la legge Fornero, il Fiscal compact, il pareggio del bilancio in Costituzione, l’abolizione della Buona Scuola, dello Sblocca Italia, del Jobs act e, ancora, le disastrose politiche ambientali, il tentativo di smantellamento della Costituzione italiana fermato dal popolo il 4 dicembre 2016 (unico e vero presidio politico di democrazia e libertà da cui ripartire) e così via? Sorge un sospetto: la causa di queste “dimenticanze” non sarà mica dovuta al fatto che gran parte degli uomini di “Liberi e Uguali” hanno votato a favore di tutti o alcuni di questi provvedimenti?
Comunque a prescindere dal Brancaccio e da Liberi e Uguali, ciò che manca drammaticamente in Italia è un movimento popolare di sinistra che raccolga e rappresenti le persone comuni, quelle che si battono ogni giorno per un lavoro dignitoso, per una casa, per gli asili nido, per l’assistenza sanitaria accessibile a tutti, per una scuola pubblica sicura, plurale e accessibile a tutti, per un ambiente salubre e non avvelenato, per una giustizia sociale che oggi è sistematicamente violata, per un modello economico alternativo alla attuale globalizzazione con tutto il suo corollario di miseria e diseguaglianze, per un’accoglienza dignitosa a persone che fuggono da realtà disastrose alle quali l’occidente ricco e “civile” ha contribuito a creare.
Concludo riportando una considerazione tratta dall’articolo “Liberi e uguali, la sinistra di Grasso e quella che non si rassegna” della giornalista Francesca Fornario pubblicato sul Blog “ Il Circolo de Il Manifesto di Bologna” (che invito a leggere integralmente) e che riassume, a mio modo di vedere, in poche parole l’assenza della sinistra e il montare dell’ “onda nera” anche in Italia, prendendo spunto da una dichiarazione proprio di Grasso sui fatti di Como, nella quale il medesimo definisce correttamente i protagonisti “quattro fascisti”:
“L’antifascismo è elemento necessario ma non sufficiente per dirsi e farsi sinistra. Se non ci sarà una sinistra in grado di additare i responsabili dello sfruttamento dell’uomo e delle risorse ambientali, di lottare contro l’austerity imposta dai trattati europei, di fermare la svendita del patrimonio pubblico, di investire nell’emergenza abitativa e nella scuola invece che nelle spese militari e negli F35, di sostenere il reddito dei lavoratori e liberarli dallo sfruttamento delle agenzie interinali, di sollevarli dai turni massacranti accettati in cambio del rinnovo di contratto, se non ci sarà una sinistra in grado di combattere questa battaglia, quei “quattro fascisti” diventeranno 400mila.” Stefano Cosolo
Questo post fotografa esattamente l’attuale situazione politica italiana.
Temo che alla prossima tornata elettorale non vi sia alcuno spazio per nessuna formazione di Sinistra, sia a causa della situazione contingente sia per i limiti oggettivi della Sinistra (poche idee e ben confuse).
Con queste premesse penso proprio che toccherà saltare un giro…
Con la morte nel cuore ti devo dare ragione