Per la nostra amministrazione due sono i punti qualificanti su cui intendono lavorare: l’apertura di nuovi centri commerciali e la ricerca ossessiva di parcheggi e le due cose stanno assieme.
I nostri sono alla ricerca affannosa di ben 450 nuovi posti auto. 300 sono individuati in un parcheggio interrato sotto il mercato all’ingrosso, altri da trattare con la diocesi per un ulteriore park di 50 posti in via Carducci, utile per coprire la “fame” delle soste.
Ma non basta. Altre aree saranno individuate: il sindaco dice “che ogni occasione sarà sfruttata” capillarmente per non lasciare nessuna via, piazza, giardino, condominio senza il parcheggio.
La trovata di dimezzare la sosta dovrebbe, secondo la giunta, incrementare il flusso di auto, che riaprendo piazza Vittoria, troverebbero poi immediatamente posti per collocare le macchine, “anche siti piccoli per 10 o 15 macchine” intendiamoci, purchè il consumatore le trovi sotto il negozio.
Perchè l’altro aspetto è lo shopping in luoghi grandi e accessibili, così che il compratore possa aggirarsi in metri cubi di cemento, sicuro che la macchina è ben posteggiata e lui può acquistare tranquillo per tutto il tempo che vuole.
Questo è il sogno per Gorizia. In controtendenza con quello che fa tutto il mondo, dove si cerca di evitare l’uso delle macchine che inquinano e dei parcheggi che consumano il suolo, dove i centri urbani sono valorizzati, dove si consiglia di camminare e di usare mezzi alternativi, a Gorizia siamo agli anni ’50: macchine, supermercati, gas e inquinamento, sedentarietà e reti che ci dividono, consumi a manetta.
Mai giunta cercò di andare contro la storia e la realtà come questa. A meno che l’assessore alla cultura non abbia avuto una genialata. Ci sono pur i vecchi villaggi indiani, o le dismesse aree industriali che tutti visitano?
Gorizia ridiventa città degli anni ’50: macchine, consumi, smog, supermercati, auto ovunque e reti che dividono come durante la guerra fredda: tra un po’ anche nei cine si tornerà a fumare. adg
Una delle affermazioni che sento dire quando “noi goriziani” andiamo in vacanza è la seguente: “che bella città ho visitato: un grande centro pedonale senza auto e quanta gente in bici, anche i bambini soli in bici!”.
Come sempre si fanno le cose a casaccio, invece di elaborare un piano del traffico serio individuando i parcheggi scambiatori per poi giungere comodamente in un centro pedonalizzato per incrementare la permanenza delle persone in tali aree, si preferisce individuare un parcheggio qua uno là, aprire una strada qui e una li e lasciare che le macchine girino avanti e indietro in cerca di parcheggi, inquinando e rendendosgradevole e pericoloso per i pedoni vivere la città. Non capendo poi che se uno vuole andare in macchina a far shopping va negli innumerevoli centri commerciali che già ci sono, i centri delle città invece vanno vissuti, devono diventare luoghi di aggregazione sociale. Non vedo un bel futuro per Gorizia se si continua su questa strada.