Ieri si è svolta una manifestazione pacifica, numerosa, piena di donne con bambini, italiani, sloveni, croati, afghani, cinesi, pakistani, iracheni che hanno rivendicato quanto affermato nella dichiarazione dei diritti dell’uomo emanata dall’ONU nel 1948.
Articolo 1
gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizioni.
Gli organismi internazionali, utili per scatenare la guerra o per imporre sacrifici ai popoli europei, sono disattesi invece quando si tratta di applicare i diritti degli uomini.
Il corteo, numeroso, rumoroso e pacifico era composto da giovani, pensionati, lavoratori precari, disoccupati, artisti, intellettuali che operano nel territorio.
Gli sloveni che hanno partecipato da Lubiana e Nova Gorica sono quelli che dovremmo coinvolgere con il Gect.
Dunque dove vede l’irresponsabilità il sindaco che si scaglia contro la manifestazione sul suo profilo fb?
Altamente responsabili si sono dimostrati invece gli organizzatori della manifestazione a controllare la loro rabbia nel vedere via Mazzini blindata a protezione di un movimento politico come Casapound, che si definisce fascista 2.0 e che non dovrebbe per legge godere di spazi politici e di possibilità di movimento.
Qui a Gorizia invece i neofascisti sono molto apprezzati da membri della giunta e della maggioranza.
Ma c’è un altro motivo per cui per il sindaco saremmo irresponsabili, ed è il più grave. Perchè, sfilando, abbiamo impedito una sana giornata di shopping ai cittadini e causato un’ulteriore perdita per il commercio locale.
Come abbiamo letto nella relazione alla variante 41, che la giunta vuol fare approvare, lo shopping è infatti l’attività cui il goriziano davvero responsabile dovrebbe dedicarsi con maggiore determinazione, in luoghi ampi e sicuri, dotati di telecamere e parcheggi al massimo a 25 cm dall’ingresso dello store.
I negozi sono in crisi dunque non per la dissennata politica di apertura dei centri commerciali o per le vendite on line o per la mancanza di adeguati sgravi fiscali e politiche di bassi affitti, ma anche perchè una volta ogni 5 anni la sinistra manifesta dalle 15 alle 18.
Sembra incredibile, ma mettiamo che il sindaco abbia ragione e che i compratori compulsivi e responsabili siano stati impediti di accedere ai negozi dal corteo che li terrorizzava.
Bene allora troviamo un accordo: noi non manifestiamo più se il sindaco promette di non accogliere i reduci della Decima Mas.
Se lo fa e costringe ad essere in piazza è lui l’irresponsabile che blocca gli acquisti con grave danno all’equilibri psichico dei suoi cittadini, che possono sopportare gente che dorme per terra, neri vessilli e saluti romani, ma se non possono fiondarsi in bottega sono colti da crisi di panico. adg
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