Nella risposta alla richiesta di dimissioni di Gentile, fatta per i reiterati saluti romani (veri o presunti credo che indagherà chi di dovere) oggi il sig. Decolle, coordinatore di Forza Italia, si scatena citando nell’ordine: incrociatore Aurora, palazzo d’inverno, i pazzi di Balaklava, Masaniello, gli anarchici nichilisti, Necaev, Lenin, la borghesia capitalistica e reazionaria.
Immagino che nelle riunioni del partito, quando si deve decidere di un senso unico, affronterà il problema partendo dal cardo e dal decumano, dalle strade di Alessandro Magno, dalla rete viaria dei persiani, per dare ai militanti un quadro completo del problema, il che spiega l’immobilismo dell’attuale giunta, arrivata al piano regolatore di Sisto V.
Peccato però che nelle sue dotte disquisizioni Decolle dimentichi che non viviamo nella Russia dei Soviet, ma in Italia, una repubblica nata dalla lotta contro i fascisti e i nazisti, al termine della quale il paese si è dotato di una Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista.
In seguito ben tre leggi (Scelba, Mannino e Fiano) hanno ribadito che pure il saluto romano non è ammissibile. Quindi veda lei in che rapporto si trova il suo partito con le leggi dello stato. Inoltre la sua difesa è politicamente e retoricamente sbagliata perchè lei avrebbe dovuto affermare con forza che il suo partito è antifascista e che dunque mai un suo esponente avrebbe potuto compiere un gesto simile.
Qualora lo avesse fatto, sarebbe sottoposto ad un richiamo forte da parte degli organismi dirigenti. Invece il solito attacco alla sinistra ottusa (perchè quella responsabile evidentemente non vede, non sente e non parla) parlando di palazzi d’inverno, munizioni finite e rapaci bolscevichi. Ma che film state guardando moderati del centro destra? Anche voi la Corazzata? adg
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